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- Buongiorno ... - disse sbadigliando Valentina quando scese le scale di casa quel pomeriggio.
- Buongiorno ... ho delle notizie. - affermò Rossi.
- Belle o brutte? - chiese lei sbadigliando.
- Neutrali diciamo. La sera della Vigilia siamo da mia madre, il 25 dal Grazia, perché torna Clara.
- E Luca?
- Verrà ad entrambe le cene.
Valentina annuì cercando di sembrare impassibile. Purtroppo non ci sarebbero stati gli altri ragazzi a fare casino e a distrarla.

- Naturalmente ci vuole un abbigliamento consono ...
La ragazza si voltò verso il suo tutore alzando un sopracciglio.
- Mia madre ci tiene particolarmente.
La pilota sospirò.
- Chiederò a Giulia e Sofia di andare a fare shopping.
- Nah ... non ce n'è bisogno. - sorrise Valentino porgendole un sacchetto. - Buon Natale. - le disse poi baciandole la fronte.
- Ma non dovevi! - protestò lei mentre apriva la busta.
Ne tirò fuori un vestito bordeaux, ad incrocio sul petto, lasciava le spalle scoperte, ma le maniche erano a tre quarti.
Valentino le fece l'occhiolino.
- Farai colpo.
- Certo, perché Massimo ha tutte le intenzioni di andarsene in galera. - replicò lei fissandolo con uno sguardo che l'avrebbe incenerito se avesse provato a menzionare Luca.
- Ho pensato anche alle scarpe. - rise lui ignorandola.
Erano un paio di décolleté nere tacco 12 con plateau.
- Tu sei un pazzo ... comunque scordati che terrò questi aggeggi infernali tutta la sera.

Il pilota alzò gli occhi al cielo, ma qualcuno aveva bussato alla porta, quindi si alzò per aprire e apparì un esemplare di Franco Morbidelli molto agitato, che si diresse subito verso le scale dicendo:
- A casa mia manca l'acqua, faccio solo una doccia.
Valentina appoggiò la testa al muro e urlò:
- Sbrigati che devo lavarmi anch'io!!!
- Non penso che vivrò una singola giornata normale. - commentò Rossi.

***

Tavullia si svuotò in poco tempo, la maggior parte dei ragazzi tornò a casa per le vacanze di Natale nei giorni successivi e anche se qualcuno rimaneva comunque vicino, come Mig che tornava a Saludecio e Nelli a Cattolica, altri dovettero allontanarsi di più, come Pecco che partì per Torino. Ovviamente non mancarono videochiamate e messaggi, ma ognuno era diviso tra la felicità di godersi il proprio meritato riposo e la nostalgia di vivere tutti insieme come una grande famiglia.

La sera del 24 arrivò più velocemente di quanto Valentina si sarebbe mai aspettata. La cena si sarebbe consumata in casa Rossi, Luca sarebbe andato a prendere i propri genitori, mentre i due Valentini avrebbero pensato alla cena (in realtà Valentino non mise piede in cucina, ordine perentorio di Sabriba e Sofia, che aiutarono la ragazza a fare bella figura).

Valentina si guardava allo specchio nella sua stanza, il vestito le scivolava morbido lungo le curve ed i tacchi la slanciavano. Le mani continuavano a sistemare pieghe inesistenti per placare l'ansia. Luca si era comportato normalmente negli ultimi giorni ... certo, non avevano passato del tempo insieme, il pilota di Moto2 andava e veniva da casa propria, sempre di fretta per chissà quali impegni. Non avevano parlato e probabilmente non avrebbero dovuto farlo.

La ragazza chiuse gli occhi e sentì ancora addosso la pressione delle mani di lui sulla vita e quella delle labbra sulla bocca, mentre si lasciava andare a quel dolce ricordo che il suo corpo si rifiutava di dimenticare. E quella sera, dopo una settimana, sarebbe stata a contatto con Luca, nella stessa stanza, per chissà quante ore.

Mentre sospirava per l'ultima volta, sentì suonare il campanello, con Valentino che andava ad aprire e il salotto che si riempiva di voci.

Quando Luca vide Valentina scendere dalle scale della casa del fratello, vestita in quel modo, credette che gli si fosse rotta la mescella. In quei giorni aveva fatto di tutto per sembrare normale e allo stesso tempo occupato, ma quella sera non poteva scappare.

Valentina, d'altro canto, non appena vide il ragazzo, si rasserenò, l'ansia scomparve e sorrise ... era solo Luca, il Luca che l'aveva protetta da Filippo e dagli incubi, il Luca con cui aveva dormito troppe volte e con cui aveva passato ore a giocare alla play. Si salutarono normalmente, poi il padrone di casa fece le presentazioni.
- Oddio, sei incantevole! - esclamò Stefania. - Ti sta d'incanto.
- C'è qualcuno che ha buon gusto. - rise Massimo dopo essersi presentato e Valentino rise di gusto.

Fu molto meno peggio di quel che la ragazza si aspettava. Durante la cena si chiacchierò allegramente di politica, di gare, di piloti, del Ranch, Valentina raccontò della pazzia di quei ragazzi, che erano riusciti a farle correre due gare come wild car prima del tempo e Luca, seduto casualmente vicino a lei, dichiarò quanto andava forte e che avrebbe potuto fare grandi cose.

Per tutta la cena si stuzzicarono allegramente, sgomitandosi un po' per darsi fastidio e quando la conversazione si spostò sul divano, Valentina esordì:
- Ti avevo avvertito che non li avrei tenuti tutta la sera.
Per cui slacciò i tacchi e accavallò le gambe su quelle di Luca.
- Fai con comodo. - sorrise lui.
- Lo sto già facendo.

- Ma fate tutto il giorno così al Ranch? - chiese Masssimo.
- Oh questo è proprio il minimo. - affermò Rossi prendendo posto tra la madre e il fratello. - Dovresti vedere che casino fanno la mattina.
- Noi non facciamo casino, sei tu che stai diventando uno di quei vecchietti bisbetici. - lo spintonò Luca.
- Non mi sorprenderei se domani ti trovassimo davanti ai cantieri in costruzione. - rise la ragazza e diede il cinque a Maro per aver spento il plurititolato.
- Vi siete fatti in nuovo nemico in pista, sappiatelo.

La conversazione continuò allegramente e arrivata la mezzanotte brindarono tutti. Di lì a poco Stefania e Massimo avevano raccolto tutte le loro cose e Luca era pronto ad accompagnarli a casa.

Padre e figlia, invece, si misero a sciacquare le stoviglie utilizzate e finirono di sistemare la cucina per l'una, quando Rossi consigliò alla figlioccia di andare a dormire, dato che l'indomani sarebbero dovuti andare a pranzare dal Grazia.

Neanche tempo di raggiungere la propria stanza, Valentina ricevette un messaggio da parte di Luca:

- Sei sveglia?
- Stavo andando a dormire
- Perfetto, perché non riesco a trovare le chiavi di casa e sono troppo stanco per cercarle.

La ragazza rise e tornò ad aprire la porta.
- Grazie. - sorrise Maro. - Vale dorme?
- È appena salito.
- Non farà discussioni se uso la stanza degli ospiti.
- Allora ... com'è stato il tuo primo Natale in compagnia?
- Stupendo. - rispose lei sinceramente, con gli occhi che le brillavano. - Non sarebbe potuto andare meglio.
- Menomale, speravo davvero non ti annoiassi.
- Sto avendo tutto ciò che non ho mai avuto Luca, vivo ancora in un sogno.
Maro si compiacque, entrambi stavano salendo le scale e attraversando il corridoio ... poi disse:
- Mi ero così abituato a quei tacchi da essermi scordato quanto sei bassa.
- Figurati, io mi ero tanto abituata a vincere alla play da dimenticarmi quanto tu faccia schifo. - rise lei aprendo la porta della sua stanza.
- Tu, brutta piccola ...
Ma Valentina le aveva elegantemente rivolto il terzo dito e aveva chiuso la porta e Luca poté sentire le risate della ragazza ancora per un po'.

Alla VR|46 Riders AcademyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora