▼singularity ;; kth•jjk▼

12

Jungkook stette tutta la notte a pensare a Taehyung. Non poteva ancora credere al fatto che il suo ex fidanzato fosse davvero un serial killer. Taehyung, agli occhi del moro, era un ragazzo talmente dolce che non avrebbe fatto del male nemmeno ad una mosca.

Ma, probabilmente, si sbagliava.

[...]

Arrivò subito il giorno dopo. Jungkook aveva dormito poco, anzi..non aveva proprio dormito. Aveva trascorso la notte in bianco a causa dei suoi pensieri sul maggiore.

Il moro si alzò e, dopo aver mangiato qualcosa, si diresse verso la stazione di polizia. Appena arrivò subito si avviò verso la cella di Taehyung.

Fece un lungo sospiro prima di entrare e guardarsi attorno. Il suo cuore cominciò a battere all'impazzata appena vide il castano dormire sul lettino. Si avvicinò lentamente cominciando a fissare il suo viso calmo. In quel momento sembrava un bambino.

Jungkook continuò a fissare intensamente il ragazzo dai capelli castani e una strana sensazione comparve all'interno del suo cuore. Come se fosse nostalgia.

Il moro non voleva ammetterlo, odiava farlo. Ma, molto probabilmente, quella sensazione era dovuta al fatto che a Jungkook mancava Taehyung.

Egli si appoggiò al muro continuando a tenere fisso il suo sguardo sul ragazzo.

«Ti piace fissarmi, Jungkookie?» disse una voce facendo sobbalzare il moro.

Notò che Taehyung si era appena svegliato. Il castano lanciò un forte sbadiglio, in seguito iniziò a stiracchiarsi. Quel gesto fece alzare di poco la maglia del ragazzo scoprendo un po' gli addominali.

Al minore non sfuggì quel particolare che lo costrinse a inumidirsi le labbra. Ma ciò non sfuggì neanche al maggiore che cominciò a guardarlo con sguardo intenso.

«Vedo che nulla passa inosservato ai tuoi occhi.» ghignò il castano per poi appoggiarsi con le spalle contro il muro.

Jungkook, assai imbarazzato da tutta quella situazione, tossì un paio di volte prima di sedersi su una sedia e accavallare le gambe. Indossò un paio di occhiali portando il suo sguardo sul mini computer che aveva poggiato sulle ginocchia.

«La prego di usare gli onorifici, Kim-ssi.» rispose con voce dura.

Taehyung fece roteare gli occhi mentre sul suo viso nacque un sorriso seguito da una piccola risatina.  

«Jeon-ssi, gliel'hanno mai detto che è molto sexy con gli occhiali?» rispose con molta leggerezza il castano per poi mordersi il labbro inferiore.

Jungkook non riuscì a trattenere il rossore che cominciò a propagarsi sulle sue guance e sulle sue orecchie. I suoi occhi incontrarono quelli di Taehyung, che non avevano mai distolto lo sguardo da lui.

«Può s-smetterla, per favore?» chiese il minore.

«Mi dica soltanto cosa ci faceva di notte, per i vicoli di Seoul, con un cacciavite in mano.» aggiunse tossendo ancora una volta.

Taehyung si alzò improvvisamente avvicinandosi di scatto a Jungkook, il quale sgranò gli occhi. Il minore non ebbe il tempo di scappare, riuscì soltanto a posare il computer e a sciogliere le gambe che prima erano accavallate. Ma si maledì per averlo fatto.

Taehyung appoggiò il piede destro sulla sedia, proprio in mezzo alle gambe del moro. In seguito collocò la sua mano sinistra sotto il mento di Jungkook per poi stringere la presa. In quel modo il ragazzo era costretto a tenere il suo sguardo fisso in quello del castano.

«Jungkook-ssi, dovrei essere io a smetterla? Ne è proprio sicuro? A me sembra che sia lei a doverla piantare con questa falsa.» disse con tono calmo.

«Ci conosciamo da anni e siamo pure andati a letto insieme, come puoi pretendere che io usi gli onorifici? Che cazzata.» aggiunse con tono acido tornando al linguaggio informale.

Il moro cercò di spostare lo sguardo, senza riuscirci. A quel punto preferì chiudere gli occhi pur di non guardarlo.

«Yah, Jeon Jungkook.» disse il castano.

«Questa è stata una mossa azzardata.» ghignò.

In quel momento Jungkook sentì qualcosa di dolce premere contro le sue labbra.

¥^¥

*sparge acqua santa*