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Quella stessa sera Jungkook andò a dormire presto. Da quando aveva baciato Taehyung non riusciva a guardare Jimin negli occhi. Si sentiva in colpa.

Inoltre i suoi pensieri, in quel momento, erano diretti solo ed unicamente al castano. Jungkook era ancora innamorato di Taehyung, ma non voleva ammetterlo.

Si continuava a ripetere le stesse cose: "Non fa per me", "Io e lui non possiamo stare insieme", "Io amo Jimin", "Il nostro è un amore completamente impossibile".

"Il destino non ci vuole insieme".

[...]

Arrivò il giorno dopo. Jungkook, come ogni mattina, si preparò, mangiò qualcosa per poi dirigersi alla stazione di polizia.

Appena giunse a lavoro si diresse verso le cella di Taehyung, mentre l'ansia nel suo cuore cominciò a crescere. Più si avvicinava alla cella, più il battito del suo cuore aumentava. Si sentiva così sotto pressione.

Prese un bel respiro ed entrò. Il suo sguardo subito si posò sul castano, il quale stava seduto con lo sguardo perso nel vuoto.

Jungkook arrivò fino al centro della stanza, ma Taehyung lo ignorò completamente.

Il moro questa volta non si sedette, restò in piedi. Con se aveva un piccolo Ipad con cui poteva scrivere le varie risposte. Anche se, molto probabilmente, il castano non avrebbe riferito una parola.

«Kim-ssi, mi dica cosa voleva fare con quel cacciavite.» chiese egli lanciandogli di tanto in tanto qualche occhiata.

Il ragazzo, però, sembrava proprio in un altro mondo.

«La prego, mi risponda.» disse nuovamente, ma il castano non si decideva a parlare.

«Davvero è stato lei a commettere tutti quegli omicidi? Per quale motivo? Perché si è spinto a tanto?!?» gridò esasperato il moro.

Lui sperava che Taehyung non c'entrasse nulla con tutta quella storia. Sperava che Taehyung non fosse davvero il serial killer. Sperava che Taehyung non avesse davvero commesso tutto ciò.

Taehyung finalmente alzò lo sguardo incrociandolo con quello del moro, il quale rabbrividì. Il suo sguardo era gelido, distaccato, indifferente. Non trasmetteva nessuna emozione, come se fosse senza vita, morto.

 Non trasmetteva nessuna emozione, come se fosse senza vita, morto

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«Perché? Tu perché non mi hai salvato?» domandò il castano alzandosi dal lettino.






























Jungkook posò l'Ipad sul tavolino tenendo lo sguardo fisso negli occhi del ragazzo. Intanto Taehyung si fece sempre più vicino ed il moro cominciò ad indietreggiare.
































«Perché sei sparito quando avevo bisogno di te?» disse continuando ad avvicinarsi.




























Jungkook dovette fermarsi a causa del muro. Taehyung, invece, si avvicinò abbastanza da far mischiare i loro respiri. Jungkook continuò a tenere i suoi occhi incollati in quelli del castano.

Il moro non lo riconosceva quasi più. Dov'era finito quello sguardo pieno di allegria? Dov'era finito quel sorriso ovale che riscaldava il cuore della gente? Dov'era finito il Taehyung che faceva ingelosire persino il sole?
































«Perché mi hai lasciato cadere nell'oscurità?»

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