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I due poliziotti riportarono Taehyung nella sua cella scaraventandolo per terra.

Ma per il castano era indifferente. Toccò il pavimento con le sue grandi mani e un piccolo sorriso comparve sul suo volto.

Sorrise perché quella superficie era fredda e ghiacciata, proprio come il suo cuore in quel momento.

Quel sorriso, però, fu subito sostituito da un'espressione piena di tristezza seguita dalle tante lacrime che cominciarono a rigare le sue guance.

«Ero tornato per cambiare questo nostro destino. Ma pare che siamo destinati a tale fine anche in questa misera vita. Mi dispiace, Jungkook.» sussurrò il castano piangendo.

In seguito afferrò quel piccolo oggetto, rubato da una delle scrivanie. Con esso cominciò ad accarezzarsi dolcemente la pelle che, pian piano, si colorava di rosso.

Iniziò ad accarezzare il suo braccio destro, per poi spostarsi a quello sinistro. Dopo cominciò ad osservare quel colore che tanto gli piaceva: il rosso.

Il rosso era un colore molto bello e acceso, ma allo stesso tempo poteva essere un colore triste e macabro..proprio come in quel caso.

D'un tratto si alzò, preso da un altro suo attacco di schizofrenia. Cominciò a correre a destra e a sinistra colorando di rosso anche le pareti, il letto e tutto il resto.

Lo faceva ridendo come un pazzo. Ma nel mentre piangeva anche.

Improvvisamente le sue gambe cedettero e cadde per terra.

Ormai la sua vista iniziò ad annebbiarsi e, con la poca forza che gli era rimasta, cominciò a scrivere qualcosa su quel gelido pavimento.

«...ahahaha..»

Infine si accasciò definitivamente, sbattendo il capo.

Taehyung sorrise. Ma era un sorriso triste. In seguito una lacrima cominciò un piccolo percorso dalla sua guancia colorata di rosso, al pavimento dipinto del medesimo colore.














«Ti amo, Jungkook.» sussurrò prima di esalare il suo ultimo respiro.

-Fine

▼singularity ;; kth•jjk▼Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora