4. Bip

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Mi sento carica.
Stamattina mi sono alzata e subito ho sentito come una scarica di elettricità attraversarmi il corpo, tanto che adesso sto addirittura correndo, ma non per il ritardo, bensì per l'energia.
Spalanco le porte della scuola sorpassando tutti ed entro, guadagnandomi diverse occhiatacce da alcune ragazze che stavano per entrare, salgo le scale a due a due e sfreccio verso la mia classe.
Noto che non c'è ancora nessuno, così inizio a posare la borsa e prendere il quaderno per la prima ora.
Fatto ciò esco dall'aula per dare un'occhiata ai corridoi.
Vuoti.
Decido di farmi una passeggiata, corro verso il bagno, entro, apro il rubinetto ed inizio a bere, dopodiché esco nuovamente dal bagno correndo verso la classe ma sbatto contro qualcuno e cado a terra.
<<ei stai attento a dove va...>>
L'ultima lettera mi muore in gola appena noto un professore guardarmi storto.
Mi rialzo da terra e guardandolo negli occhi gli dico <<sono mortificata>>, lui sembra sorpreso dalla mia sincerità e sicuramente qualsiasi altra ragazza avrebbe abbassato lo sguardo o sarebbe direttamente andata avanti arrossendo per l'imbarazzo, ma io no, io sono abituata a guardare negli occhi la persona con cui parlo, chiunque essa sia.
<< Non fa niente, ma la prossima volta evita di correre anche se stai facendo tardi>> mi dice lui con rimprovero nella voce.
<< Oh, in realtà sono qui da un po', non sono in ritardo ma stamattina mi sono svegliata carica, e prima che lo dica lei, si, utilizzerò quest'energia nelle lezioni di oggi>>.
Lui sembra scioccato, ma si riprende in fretta, mi sorride e mi augura buona giornata.
Suona la campanella, ed io sono già seduta in un banco a caso.
La classe comincia man mano a riempirsi e dopo poco entra la professoressa che ci sorride<< buongiorno ragazzi, vedo che siete tutti. Che puntualità. Continuate così e vedrete che andrete molto lontano>> ci dice prima di iniziare a spiegarci cosa faremo oggi.

Ad un certo punto qualcuno bussa alla porta.
<<Avanti>> dice la professoressa al che la porta si apre e un ragazzo entra... quel ragazzo.
Appena mi vede mi rivolge un sorriso malizioso ed io riduco gli occhi a due fessure.
<<Ciao Marcus, a cosa dobbiamo la tua visita?>> Chiede la professoressa rivolgendosi a lui.
Quindi è così che si chiama.
Marcus... però è un bel nome.
<<Salve, alla nostra classe servirebbe una ragazza per un compito. Dobbiamo disegnare un corpo femminile>> spiega Marcus.
Tutte le mie compagne alzano la mano per essere scelte, perfino Ludovica alza leggermente il braccio con fare imbarazzato.
L'unica che non vuole essere scelta sono io, infatti continuo a fare ciò che stavo facendo.
<<Ambra>> mi chiama la professoressa.
<<Si?>> le chiedo.
<<Vai tu, sei l'unica che non si è proposta, quindi andrai tu, inoltre sei al naturale, senza trucco eccessivo e capelli tinti, credo rappresenteresti al meglio una figura femminile>> spiega la professoressa.
<< Mi scusi prof, ma non crede che per rappresentare la femminilità dovrebbe avere le forme e non assomigliare ad un palo?>> chiede con un finto sorriso Sara, una ragazza tutta trucco e pelle.
<< In realtà sono d'accordo con la professoressa, inoltre non mi sembra che ad Ambra manchi qualcosa, apparte un push up come il tuo>> si intromette Marcus lasciandomi a bocca aperta.
Sara diventa paonazza, poi mi guarda lanciandomi uno sguardo di fuoco.
Perfetto, è solo il secondo giorno e già sto sul cazzo a una persona, che tra l'altro, dovrò vedere tutti i giorni.
Mi alzo e raggiungo Marcus per poi uscire dalla classe.
Non ci scambiamo una parola per tutto il tragitto fino alla sua classe.
Forse dovrei sentirmi in imbarazzo ad essere circondata solo da maschi, incluso il professore, invece mi sento a mio agio come se fosse classe mia.
Il professore mi saluta e mi spiega dove devo sedermi e la posa da assumere.

Il professore mi saluta e mi spiega dove devo sedermi e la posa da assumere

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Alla fine dell'ora mi alzo mentre il prof ritira i disegni.
Ne scorgo uno firmato "Marcus Liti" e mi colpisce perché oltre a come mi fa sembrare una principessa ha disegnato una luce proveniente dalla finestra che mi illumina, soprattutto gli occhi.
È l'unico ad aver messo questo particolare che differenzia il disegno.
Lo vedo alzarsi per andare in bagno ma lo fermo prendendolo per il braccio destro.
<< Ei, scusa volevo dirti che il disegno è molto bello, mi piace la luce che hai usato >> gli dico sorridendo leggermente.
<<Grazie, ma non ho bisogno della tua opinione>> mi dice scontroso e fa per andarsene ma lo fermo di nuovo.
<< Come ti permetti? Ti ho fatto un complimento e tu mi rispondi così?>> gli dico fulminandolo con lo sguardo.
<< Sono stato maleducato? Oh perdonami... anzi no, visto che ti sto trattando come in genere mi tratti tu>> mi dice con un sorriso perfido.
Nessuno mi aveva mai risposto così.
<< Ho le mie ragioni per trattarti in quel modo, mentre tu no. Quindi ora chiedimi scusa>> dico decisa, incrociando le braccia al petto.
<<Ma anche no>> mi risponde mentre si gira, mi da le spalle, ed esce dall'aula lasciandomi stupita.

Una volta a casa sono ancora arrabbiata per il modo in cui mi ha trattata. Mentre mangio un panino sento suonare il campanello e vedo Pablo andare ad aprire.
<<Oh, salve signorino Marcus>> lo sento dire mentre sto per strozzarmi.
Cosa ci fa lui qui?
Raggiungo il soggiorno e appena lo vedo mi sorride come nulla fosse.
Ma è bipolare?
<< Cosa ci fai qui?>> gli domando.
<< Anche per me è un piacere rivederti, mia madre mi ha detto di andare a conoscere la mia nuova vicina di casa, ma a quanto pare la conosco già>> mi dice lasciandomi sbalordita per la terza volta in un giorno. Ora capisco perché lo avevo incontrato mentre uscivo dal palazzo l'altro giorno.
<< Bello, figo, wow, adesso te ne puoi andare>> gli dico sorridendo falsamente.
<<Con piacere bip>> risponde sorridendo.
<< Come? >> chiedo.
<< Bip, sta per bipolare>> dice come se la bipolare fossi io.
<< Allora abbiamo un nome in comune, mio caro bip>> rispondo con un ghigno.
Il suo sorriso per un attimo scompare ma poi torna al suo posto.
Lui mi saluta con un gesto della mano ed esce da casa mia.
'Uno ad uno caro mio, uno ad uno' penso nella mia mente mentre salgo le scale per andare in camera mia a fare i compiti per domani.

È mezzanotte ma almeno ho finito tutti i compiti, a quanto pare questa scuola è tosta, spero solo di non dover avere a che fare con questo Marcus, o meglio bip.
L'ultimo pensiero prima di chiudere gli occhi e abbandonarmi al sonno, sono i suoi occhi azzurri intensi, rimarrei ore a guardarli...

E anche questo capitolo è terminato! Mettete una stellina se vi é piaciuto! Alla prossima❤❤❤

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