Una volta arrivata a casa mia, scendo dalla macchina della polizia e vado ad aprire il portone del mio palazzo in modo che possa entrare.
In quell' esatto momento un ragazzo sta uscendo.
E non si tratta di un ragazzo qualunque.
È Matteo.
Il mio Matteo.
Lui mi fissa sbalordito, poi sgrana gli occhi notando i poliziotti dietro di me.
Io gli salto addosso, buttandogli le braccia al collo e stringendolo in un abbraccio che lui ricambia.
Mi stringe forte, anche troppo, ma non importa.
Ora mi sento più al sicuro di prima.
Mi sento a casa.
La polizia deve aver intuito chi è, perché nel racconto dettagliato che gli avevo esposto prima avevo parlato anche di lui.
Avevo descritto ogni suo particolare.
Lui non fa domande, mi afferra la mano e insieme andiamo verso casa mia.
Avevo avuto paura.
Pensavo di averlo perso.
Pensavo che mia zia lo avesse ucciso o gli avesse fatto il lavaggio del cervello come aveva fatto a me.
Una volta arrivati davanti alla porta di casa suono e come per completare il puzzle, ad aprirmi è proprio Laura.
Mi apre con un sorriso falso in viso e le braccia aperte pronte ad un abbraccio.
Appena nota la pattuglia dietro di me sbianca in volto.
Rivivo per la seconda volta la scena di lei che viene arrestata.
Stavolta però so che non è mia madre ancor prima che lei me lo dica.
Stavolta non svengo, ma la guardo negli occhi e le rispondo: << lo so >>.
Lei sembra ancora più sconvolta di prima mentre viene condotta alla macchina insieme ai miei maggiordomi anche loro in manette.
Montiamo tutti nell'abitacolo ed io mi sento veramente bene perché giustizia sarà presto fatta.
Una volta giunti alla meta veniamo tutti condotti dentro la stazione di polizia.
Sto per entrare nella stanza della poliziotta dove già prima ero stata ma lei mi blocca e mi dice: << ti chiedo di rimanere fuori. Ti verrà riferito tutto in seguito. Laura Mullon è una criminale già stata arrestata tre volte e tre volte è riuscita a fuggire. Ma stavolta le cose cambieranno, mi occuperò io stessa della sua cella personale >>.
Faccio come dice e attendo fuori insieme a Matteo.
Lui mi mette un braccio intorno alle spalle e mi stringe a sé.
<< Mi hai salvato piccola >> sussurra al mio orecchio.
<< Pensavo fossi morto >> bofonchio a mio rimando.
Lui mi stringe ancora più forte, poi si stacca da me e mi costringe a guardarlo negli occhi.
Quegli occhi blu che pensavo di non rivedere mai più.
<< Laura mi aveva rapito e stava per uccidermi per averla tradita.
Poi però ha pensato che potevo esserle utile ma in quanto ragazzo non poteva affidarmi missioni dove avrei dovuto essere in contatto con delle ragazze.
Come se una qualsiasi ragazza potesse piacermi.
Sa perfettamente che sei la prima e l'unica ma comunque stava per indirizzarmi in Calabria.
Non mi aveva ancora detto cosa avrei dovuto fare ma per non morire ero disposto ad eseguire i suoi comandi.
Di nuovo.
Proprio mentre stavo per partire ti ho vista lì, con un'intera pattuglia di polizia alle spalle>>
<< Aspetta, aspetta - lo interrompo - ti ha rapito e portato nella mia casa? >> Domando.
<< Si, ma non è questo il punto. Pensavo di averti persa per sempre >> mi dice e lo vedo tremare.
Lo abbraccio cercando di tranquillizzarlo.
Una porta si apre e la poliziotta di prima compare sulla soglia.
<< Devo interrogare il ragazzo >> ci avverte.
<< Ma certo >> dice lui alzandosi di scatto.
È palesemente nervoso.
Una volta entrato, un uomo mi avverte che Pablo e Marta, in quanto complici di Laura, andranno con lei in una delle prigioni più sorvegliate d'Africa.
Esatto.
Verranno spediti lontano da qui.
Mio zio è già stato rintracciato e arrestato ma rimarrà in Calabria in quanto succube di mia zia.
A quanto pare rischiava anche lui la vita.
<< Grazie per il suo aiuto signorina Preziosi. Sono sicuro che i suoi genitori sarebbero stati fieri di lei >> conclude il poliziotto.
Io sorrido mentre una lacrima mi solca il viso.
Lui mi porge un fazzoletto, poi si allontana.
Decido di chiamare Lucia.
Risponde al secondo squillo.
<< Ambra! >>
<< Ei, come stai? >>
<< Io bene, verrò dimessa tra poche ore>>
<< Ma è fantastico! >>
<< Sei sparita. Credevo di non rivederti più >> sento la sua voce spezzata.
<< Mi manchi e presto ci vedremo e ti spiegherò tutto >> le assicuro.
<< Ci conto. A presto >>
<< A presto >> e chiudo la chiamata.
È bello sapere che sta bene.
Le mie gambe le sento molli però e crollo su una sedia.
Ho retto tanto.
Troppo.
Ringrazio Dio per la forza che mi ha dato....
Quando io e Matteo lasciamo la stazione di polizia ci dirigiamo verso un pullman che porta esattamente sotto casa sua.
La sua macchina è rimasta lì.
<< Sai - mi dice una volta seduti - la polizia stava per arrestare anche me >> sgrano gli occhi a queste parole.
<< Ero anch'io complice di Laura e prima di loro ti avevo già detto di aver aiutato altri criminali... >> Allora non capisco proprio come mai non sia stato chiuso anche lui dietro le sbarre.
<< Solo che a te non è rimasto un posto dove stare. Hai già tante ferite, toglierti anche me avrebbe causato altro malessere. E poi sei minorenne.
Io sono maggiorenne da pochi mesi, prima infatti vivevo con la mia famiglia >> disse abbassando lo sguardo.
<< Pagavano loro ogni mia bravata >> concluse.
<< Non mi hai mai parlato dei tuoi genitori >> constatai.
<< Già, beh, non mi dedicavano tutte queste attenzioni. Mio padre era sempre in ufficio, non passava mai tempo con me nonostante glielo chiedessi sempre >> mi rivelò.
<< E mia madre, beh... era sempre delusa da me. All'inizio mi sforzavo per essere il figlio perfetto, ma a lei non andava mai bene nulla di quello che facevo. Così conobbi questa brutta compagnia che pensavo potesse sostituire la mia famiglia.
Lo so, sembra stupido, ma avevo bisogno di qualcuno che ci tenesse a me >> ammette.
<< Ma loro non ci tenevano >> capisco.
<< Ovviamente no. Inizialmente mi facevano fare lavoretti facili, andavo nelle casa a chiedere soldi per merce data da questa compagnia. Capii troppo tardi che la " merce in questione " era droga >>.
Di getto gli butto le braccia al collo e lo bacio.
Mi dispiace tantissimo per lui.
Quando ci stacchiamo, lui prosegue il racconto:
<< Ormai ero dentro e se avessi provato a uscire da quel giro avrei rischiato la vita >>.
Il pullman si ferma e vedo che siamo arrivati.
Così scendiamo ed entriamo nel suo condominio.
Ma una volta entrata nell'abitacolo una domanda mi punge la mente.
<< Matteo >>
<< Si? >>
<< Che ci faceva una ragazza nel tuo appartamento? >>.... Eiii!!! Mi sto divertendo tantissimo con questa storia. Spero piaccia anche a voi❤️ fatemi sapere che ne pensate. Alla prossima🌹🌹🌹
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Lo Sbaglio Più Giusto
RomanceCOMPLETA. Ambra è una ragazza sveglia e sicura di sé, ama la sua vita e accetta in modo positivo il suo imminente trasferimento. Sembra andare tutto secondo i suoi piani, o almeno finché non si scontra con un certo Marcus, l'unico ragazzo che riesce...