14. E lo hai chiamato Pippo?

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~ << Sei ciò che non smetterei mai di guardare >>.
Dice tra un bacio e l'altro.
Le mie mani tra i suoi capelli.
Poi il suono di uno sparo. ~

Mi alzo di soprassalto spalancando gli occhi.
Un incubo.
Un benedetto incubo.
Mi guardo attorno e corrugo la fronte mentre punto lo sguardo sulla mia parete azzurra.
Azzurra?
Mi alzo di scatto dal letto a due piazze.
Indosso ancora i vestiti di ieri.
Quel vestitino rosso fuoco che ho messo per...
Oh no.
La discoteca.
Lui.
Il mare.
Le sue labbra.
Le palpebre pesanti.
Io che mi addormento tra le sue braccia.
Ah.
Oh.
Capisco solo ora di essere nella sua stanza.
Mi alzo velocemente dal letto e tento di ricordare cosa avevo con me.
Proprio oggi che ci sono i miei.
Mi uccideranno.
Sicuro.
<< Stai cercando questa? >>.
Ed ecco che mi si mozza il fiato.
I capelli sono spettinati e gli regalano un'aria adorabile e ha scritto in faccia che pensa lo stesso di me...
<< Si, grazie >>.
Faccio per afferrare la mia borsetta, ma Marcus alza il braccio in aria.
<< Ma cosa.. >> le sue labbra interrompono le mie parole.
Mi bacia.
Di nuovo.
Doveva essere l'ultima volta.
Emetto un sospiro di frustrazione che lui probabilmente fraintende perché non smette di baciarmi e di ricoprire di carezze il mio viso.
Non so per quanto rimaniamo così, so solo che non mi accorgo dell'istante in cui la porta si apre e mia madre fa il suo ingresso nella stanza, seguita da mio padre, Lucia, Marta e Pablo.
<< AMBRA PREZIOSI COSA STAI FACENDO?! >>.
Spalanco gli occhi, spingo via Marcus che aggrotta la fronte, ma non appena vede la mia cara mammina infuriata comincia ad impallidire.
<< Allora? >> interviene mio padre.
<< Calmatevi >> tento di dirgli, ma Marta si intromette non lasciandomi finire.
<< Signorina, con il dovuto rispetto, mi sento di chiederle se siete muniti di protezioni >>.
Ecco.
Ora, mia madre sviene sul letto, mio padre tira pugni al muro, Lucia scoppia a ridere e un gatto entra nella stanza cominciando a strusciarsi sulla gamba di Pablo.
<< Pippo vieni qui >>
<< Hai un gatto? >>
<< Si >>
<< E lo hai chiamato Pippo? >> chiedo aggrottando la fronte.
Poi l'ennesima persona entra nella stanza.
Una donna sulla quarantina fa il suo ingresso nella stanza.
Lei non sembra sconvolta, anzi, sorride.
<< Salve a tutti, siete i parenti della fidanzata di mio figlio? >>.

<< Posso capire a scuola, ma perché hai detto a tua madre che stiamo insieme quando non è vero? >>
<< Volevo solo... >>
<< Volevi cosa?! >>
<< Volevo solo renderla fiera di me! >>
Silenzio.
<< E cosa c'entro io? >>
<< Tutto. C'entri del tutto. Tu sei la cosa migliore che si possa desiderare. Volevo solo farle credere di averti, farlo credere ai miei amici, all'intera scuola, a me stesso... >>.
<< Eccomi, sono tornata! >>.
Lucia fa il suo ingresso nel salone del mio appartamento con in mano dei panini alla nutella.
Lei si che mi conosce.
<< Propongo di guardare un film >>
<< Sono d'accordo, cosa proponete?>>
Lucia fissa prima me, poi Marcus, poi risponde: << The kissing booth >>.
Sa quanto amo quel film, ma non credo sia per questo che lo ha proposto.
La guardo e ci scambiamo un'occhiata d'intesa.
Ok.
Ho già capito tutto.
E se non fosse la mia migliore amica la menerei.
Mi godo ogni parte del film, io e Lucia scleriamo nel momento in cui i due protagonisti si baciano.
<< Vado a prendere qualche popcorn >> dice lei d'un tratto.
Si alza e si dirige verso la cucina.
In questa parte del film i due protagonisti ammettono il loro amore reciprocamente.
<< Perché guardare un film, quando possiamo farlo? >> la voce roca di Marcus mi fa sobbalzare.
Mi volto e lo trovo a pochi centimetri da me.
I nostri nasi si sfiorano, il suo profumo speziato mi invade le narici.
<< Mi fai impazzire >> mi esce come un sussurro, come un sentimento che trattenerlo da troppo tempo.
Spalanco gli occhi appena mi rendo conto di quello che ho appena detto.
Mi sento avvampare dall'imbarazzo.
Apro la bocca per dire qualcosa che possa salvarmi da questa situazione ma non faccio in tempo a pronunciare una sola lettera che la sua bocca è già sulla mia.
Ci baciamo.
Di nuovo.
Questa volta però, non si tratta di una bacio dolce e leggero, ma di uno forte.
La sua lingua chiede accesso alla mia bocca, ma decido di non concederglielo.
Almeno per stavolta.
<< Ok, potete smettere di immedesimarvi nella storia >>.
Ci stacchiamo di botto appena le parole della mia amica arrivano alle nostre orecchie.
Non mi imbarazzo tanto del fatto di essere stata sorpresa dalla mia migliore amica, ma da quello che stavo facendo con Marcus! Ho ammesso che mi fa impazzire, anche se è riduttivo. Si, perché il modo in cui il mio cuore batte appena mi di avvicina va oltre un ritmo ' impazzito '... Io direi che è fuori dalla norma!
Una brutta sensazione mi sfiora lo stomaco.
Oh no.
Non posso.
Non può.
Ho sempre rifiutato ogni persona, ho sempre mostrato freddezza e indifferenza, mi sono sempre nascosta dietro a tanti muri per evitare di essere ferita.
E ora, lui sta distruggendo quelle barriere, quegli occhi azzurro cielo mi stanno pian piano penetrando, stanno bussando, vogliono guardarmi dentro.
Ho sempre evitato di affezionarmi, per non essere poi delusa, abbandonata, come lo sono stata nove anni fa.
E adesso non capisco cosa mi stia succedendo.
Sembra che le mie forze non siano abbastanza, sembra che sia qualcosa di più forte, qualcosa contro cui non ho mai combattuto: L'amore.
<< Direi che è il momento di andare >> Marcus interrompe il silenzio, così come i miei pensieri.
<< Ci si vede a scuola Ambra >> non saluta nemmeno la mia migliore amica.
<< Che maleducato >>.
L'ho sempre pensato.
È un maleducato.
Carino.
Ma maleducato.
<< Un maleducato molto sexy >> commenta la mia amica.
<< Si ok, ma resta il punto >>.
<<Tutto apposto ragazze? Come va? >>
<< Tutto bene mamma >> rispondo sbuffando.
<< Perché ho appena visto il tuo ragazzo che scappava a gambe levate da questa casa? >>
<< È una lunga storia >>
<< Vabene... ah, Ambra, non volevo farmi gli affari tuoi, ma ho sbirciato nella tua posta e ho notato che c'era una lettera per te >> dice porgendomela.
<< Ah, grazie mamma >>.
Lei esce dalla stanza ed io apro la busta, completamente presa dalla curiosità.
Chi mai mi scriverebbe una lettera?
Sorrido all'idea che possa essere stato, per qualche strano motivo, Marcus.
Ma il sorriso mi muore sulle labbra nel momento in cui leggo il contenuto:
' Non hai via di scampo '.
Poi, rivivo il mio incubo, solo che questa volta non posso svegliarmi:
Il rumore di uno sparo.
La testa mi pulsa.
Mi volto verso la mia migliore amica e lancio un urlo appena noto che sta sanguinando dal braccio.
Mi precipito a chiamare l'ambulanza.
Non sento niente intorno a me, ne le parole di mia madre, ne gli scleri di Marta.
Vedo solo la mia migliore amica trascinata su una barella.
E poi il vuoto.

Sciaooo!
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Alla prossima💚💚💚

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