10. Il mare è casa

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~... Vedo solo il mare. Le dolci onde che mi cullano. Mi sento rilassata. Totalmente. So che nulla può andare storto. << Ambra! >> mi volto verso mio padre e gli sorrido, ma smetto appena mi accorgo della sua espressione preoccupata.
<< Ambra! >> giro lo sguardo davanti a me e il mare non c'è più.
C'è solo Lucia, la mia migliore amica della Calabria.
<< Ambra! >> mi volto nuovamente indietro e stavolta mi ritrovo davanti Marcus che cerca di penetrarmi con i suoi occhi blu mare.
<< Che c'è? >> finalmente prendo il coraggio di aprire bocca.
<< Sta' attenta >>
Mi giro verso Lucia, ma anche lei non c'è più.
Mi rivolto verso Marcus.
<< Cosa vorresti dire? >>
<< Qualcuno non è chi dice di essere >> ... << AMBRA! >>... ~

<< Ambra! >>
Apro gli occhi di scatto e mi ritrovo quelli blu di Marcus puntati nei miei.
Come nel sogno.
<< Ambra, io... scusami, le tue grida sono arrivate fino al mio appartamento. Sono corso qui il prima possibile. Cosa stavi sognando? >> mi domanda con sguardo preoccupato.
Come quello di mio padre nel sogno.
<< Ho sognato te >> appena mi accorgo di quello che ho detto, mi tappo la bocca con le mani, come per rimangiarmelo.
Di colpo un sorrisetto si fa spazio sul suo volto.
<< Ti faccio così paura? >>
<< No... >>
<< Allora cos'era? >>
Non rispondo.
Non ho intenzione di confidarmi con lui.
Non ho intenzione di confidarmi con nessuno.
<< Cos'è che ti turba Ambra Preziosi?>>.
Lo chiede in modo così sensuale che il mio cervello sembra andare il tilt.
Il mio sguardo ricade sulle sue labbra.
Mi avvicino di più a lui.
Però poi mi fermo.
Il suo fiato sul mio viso.
Le nostre labbra stanno per sfiorarsi.
Io chiudo gli occhi.
Il rumore di una porta che si apre ci fa sobbalzare entrambi.
Ci alziamo immediatamente dal letto e scendiamo cautamente le scale per vedere chi è che entra in casa mia alle quattro di notte.
Tremo al pensiero che possa essere un ladro.
Sento la mano di Marcus posarsi sulla mia spalla sinistra.
<< Sta tranquilla. Ci sono io con te. Spaccherò la faccia a chiunque cerchi di farti del male.>>
Mi sussurra all'orecchio.
La luce di colpo si accende.
Succede tutto molto in fretta.
Marta urla dallo spavento appena nota me e il mio finto ragazzo in piedi a notte fonda.
Marcus urla vedendo Marta, io urlo perché le è caduta di mano la busta della spesa.
<< Il cibo!! >> sbraito mentre mi metto a raccoglierla.
<< Sul serio Ambra? È questo che ti spaventa? >> Mi domanda Marcus fulminandomi con lo sguardo.
<< Mi scusi signorina, è che non mi aspettavo di vederla in piedi a quest'ora.
Sono tornata ora da un supermercato aperto 24 h/24, vede avevo dimenticato di fare la spesa e non riuscivo a prendere sonno, così mi sono alzata per prendermi una camomilla e mi sono ricordata che è finito tutto >> mi spiega la mia cameriera.
<< Vabene Marta, può andare, qui ci penso io >> le dico e non mi sfugge il modo in cui fissa il ragazzo al mio fianco prima di andare nella sua camera.
Mi volto verso di lui e subito ricordo cosa stava per accadere nella mia camera.
<< Ecco... ora si è fatto tardi... aggiusto la spesa e vado a letto. Ci vediamo domani Marcus >> gli dico mentre mi affretto ad aprirgli la porta.
Per tutte le giraffe, lo sto cacciando.
Lui non si scompone.
<< D'accordo, buonanotte Ambra >> mi dice cordialmente per poi farmi un cenno del capo ed uscire dalla porta.
Come nulla fosse.
Ma vabbè.
Meglio così.
Meglio pensare che non ci sia nulla.
Meglio scordare qualsiasi cosa stesse per accadere.
Con questo pensiero sistemo la spesa, per poi andare, finalmente a coricarmi.

Stamattina mi sveglio felice.
Mi sento emozionata.
Mi alzo dal letto sorridendo mentre i raggi del sole mattutini baciano la mia pelle.
Mi dirigo verso la doccia mentre una scarica di adrenalina mi attraversa il corpo.
Penso proprio che andrò a scuola a piedi. Sti cavoli del passaggio di Marcus

Varco la soglia dell'istituto tecnico correndo e salgo in fretta i gradini.
Sono in perfetto orario, ma non posso fare a meno di correre.
Entro in classe e vado a posare il mio zaino sul banco.
<< Si dice che te la fai con il più figo della scuola >> la vocetta stridula di Sara sopraggiunge ai miei timpani, quindi mi volto per guardarla in faccia.
<< E quindi? >> Le rispondo provocandola.
<< Nulla, solo, non pensi che meriti una migliore di te? >>.
Scoppio a ridere.
<< Sara, fammi indovinare: pensavi che fossi la classica ragazza insicura che si lascia intimidire da quelle come te >> le dico mentre il sorriso che prima aveva sul volto, pian piano le scompare, lasciando spazio ad un'espressione furibonda e allo stesso tempo impaurita.
<< Dunque, lascia che ti illumini >> continuo imperterrita come al mio solito.
<< Mi hai sottovalutata >> le dico scandendo bene le parole.
Sorrido in contemporanea con il suono della campanella.
Lei non dice nulla, si allontana e va a sedersi al suo posto.

<< Wow, nessuno era mai riuscito a tenerle testa! >> commenta Amanda.
<< Non è stato difficile >> ammetto.
<< Ti ammiro >> mi dice.
<< sono quaranta centesimi >> la voce della barista ci interrompe.
Le do i soldi e afferro il mio caffè.
Non ci metto dello zucchero, mi piace così: amaro.
Mentre lo sorseggio i miei occhi si fermano su un gruppo di ragazzi.
Noto tra questi Marcus.
Lui non mi guarda.
Neanche per sbaglio.
Non so perché, ma la cosa mi irrita.
<< Tutto bene? >> Amanda segue il mio sguardo e capisce.
<< Problemi in paradiso? >> domanda.
Sbuffo.
<< Fidati, non vuoi saperlo >>.
<< Oh si, che voglio, devi dirmi tutti partic...>> viene interrotta dal suono della campanella.
Menomale.
<< Mi sa che sarà per un'altra volta >> le dico senza nascondere un sorriso.
Lei sembra essere rimasta delusa, ma poi scrolla le spalle e si avvia verso le scale.
Io la seguo, ma appena poggio piede sul primo scalino esito, mi volto per osservare un'ultima volta Marcus e noto che mi sta squadrando.
Il suo sguardo rovente trapassa il mio corpo, fino a raggiungere il mio viso, poi i miei occhi.
Sembra sempre volermi studiare.
Appena i nostri occhi si incontrano sento una strana energia nell'aria, sembra come se improvvisamente mi mancasse la terra sotto i piedi e le pareti tremassero.
Forse non sono io.
Forse non è lui.
Forse la causa siamo noi.
<< Che fai? Rimani lì impalata o ti muovi? >> mi risveglio dai miei pensieri e noto che sto bloccando la strada a un paio di ragazzi.
Mi scosto lasciandoli passare, ma non solo dopo avergli detto un << state calmi >>.
Cerco nuovamente il suo sguardo ma di lui non c'è ombra.
Sembra sparito all'improvviso.
Un po' come i miei sogni.
Un po' come il mare che ho sognato stanotte.
Perché si, i suoi occhi mi ricordano il mare.
E il mare è casa.
Lui è... no.
Lui non è casa.
Ambra Preziosi, Marcus Liti non è casa.
E mai lo sarà.

... ei! Oggi doppio aggiornamento ( amatemi ).
Sono troppo stanca per le mie solite domande, quindi vi lascio a qualsiasi opinione.
Alla prossima

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