Capitolo 8 ( La riunione)

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Il ritorno in ufficio il lunedì mattina è più traumatico del solito. Ho dormito poco e niente durante tutto il week-end, il che mi ha procurato un bel paio di occhiaie che nemmeno il fondotinta è riuscito a mascherare; la visita di mio fratello ha messo in me più dubbi che certezze, però resto  ancora fermamente convinta di star percorrendo la strada giusta. Il problema che più di tutti non mi ha fatto dormire queste notti,  è il modo in cui ho trattato Camille venerdì sera. Sono stata troppo dura con lei, ma il panico che qualcuno potesse scoprire qualcosa della mia vita mi ha mandato nel pallone. Questa mattina quindi, per farmi perdonare, le ho preso un cornetto panna e cioccolata,  e un cappuccino doppia schiuma al caramello. Spero di addolcirla un pò. Non nascondo che l'idea di rivederla questa mattina mi ha procurato non poca ansia. é vero che la tengo a distanza, che ometto di raccontarle il 90% della mia vita,che non sa nemmeno dove abito e via discorrendo, ma tutto questo non dipende da lei, ma da me; La sua presenza ha reso questa mia "missione" , se cosi vogliamo chiamarla, più leggera e a tratti spensierata; lei mi mette di buon umore, e questo mi aiuta a non mollare tutto e ad andare avanti.   Le voglio veramente bene, e l'idea che possa essere furiosa con me, e che possa non parlarmi più mi terrorizza. Con lei so riscoprendo cosa vuol dire avere 20 anni, essere spensierati e felici. 

Totalmente assorta nei miei pensieri mi ritrovo a prendere al volo l'ascensore e premere il pulsante per il dodicesimo piano. L'ascensore è vuoto, tranne che per la presenza di una persona a cui non presto la minima attenzione. < Buongiorno avvocato Thompson. Dal suo volto deduco che lei non ha dormito molto. Passato un buon week-end?> al suono di quella voce mi prende un colpo, e sussulto talmente forte che rischio quasi di far cadere il caffè a terra. Mi volto lentamente; mi si para davanti un Morrison che mi fissa con uno sguardo divertito. Non riesco a trattenermi e lo fisso dalla testa ai piedi. Porta un completo grigio con una camicia bianca sbottonata sul colletto. I capelli, neri come i miei, sono pettinati perfettamente da una parte. Il mio sguardo scende sulla mascella squadrata e con un leggero accenno di barba, e Le labbra carnose sono ancora curvate all'insu, in un sorriso strafottente.  Emana un odore afrodisiaco, per non parlare di quei maledetti occhi verdi che mi scrutano. Ho ufficialmente perso la capacità di formulare un pensiero. La situazione si sta facendo estremamente imbarazzante, sembro un ebete, cosi ritrovo velocemente la sanità mentale e gli rispondo <  ehm si salve buongiorno.. ehm mi scusi ero assorta nei miei pensieri.. in realtà dormivo in piedi, ma forse questa cosa era meglio non dirla.. si .. ok.. qual'era la domanda mi scusi??> Morrison scoppia in una risata incontrollata..< si confermo deve essersi proprio divertita questo week-end, mi dica dov è andata?> cerco di guardarlo il meno possibile negli occhi, cosi fisso il mio sguardo sulle sue sopracciglia; merda, anche quelle sono dannatamente perfette e sexy. < oh sono stata venerdì sera al blu bird con la mia collega, Camille, suonava suo fratello con la sua band.>
< ah il blu bird, si lo conosco, ci vado spesso anche io, non è male.> nel frattempo le porte dell'ascensore si aprono, lui mi fa cenno con la mano di precederlo, e scendiamo al nostro piano. Noto con la coda dell'occhio l'oca giuliva guardarci contrariata. Che sia gelosa? < comunque avvocato Thompson prima che vada, volevo avvisarla che oggi pomeriggio riceveremo dei nuovi clienti. Si tratta di una grossa azienda Californiana. Io e gli altri soci abbiamo tenuto d'occhio lei e il suo lavoro, e devo dirle che ne siamo rimasti molto colpiti, per questo vorrei che partecipasse alla riunione di oggi. Le farò avere tutti i dettagli da Chloe, mi raccomando la puntualità>  Mi giro verso di lei e noto che fa un segno di assenso verso Morrison. Eh no bella questa volta non mi freghi.
 < Scusi avvocato Morrison, se per lei non è un problema preferirei che mi avvisasse la sua segretaria personale, sa Chloe è molto impegnata, potrebbe accidentalmente passarle di mente di avvisarmi, e non vorrei mai perdermi questa riunione>. Lui sposta lo sguardo da me a Chloe, sembra pensarci un pò su, e poi afferma:
 < Si forse ha ragione. Bene allora le farò mandare una mail dalla mia segretaria. A dopo>. Non trattengo il sorriso

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