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Louis: Haz. So che sono passate due settimane e che tu non vuoi avere niente a che fare con me. Ma quando ho detto di amarti, l'ho detto con sincerità. E con altrettanta sincerità ti sto dicendo che se non scendi e appari sulla tua cazzo di veranda nel giro di cinque minuti, butto giù la porta con la macchina di Liam.
Non devi parlarmi o guardarmi in faccia o rispondermi. Devi solo apparire sulla veranda e lasciarmi parlare. Non sei nemmeno obbligato ad ascoltare. Puoi fingere. Ma hai il dovere morale di salvaguardare la porta di casa, la veranda e anche la macchina di una marmotta. Sai, sono in via d'estinzione.

Harry: Non vedo perché dovrei. Anche se dovessi fingere, sprecheresti fiato inutilmente. Quindi tanto vale che te ne rimani in macchina ed io in camera mia.

Louis: Liam ha detto che I danni alla macchina li fa pagare a te.
Quindi.
Per favore.
Scendi.
Apri almeno la porta di casa.
O il videocitofono.

Harry: Hai due minuti al videocitofono.

Louis: Sono abbastanza. Credo.





Louis non pensava che Harry avrebbe accettato. Non pensava che avrebbe compromesso. Non ha davvero idea di cosa fare o dire, ora, perché si era preparato a una guerra tramite messaggi che però pare non si verificherà. Quindi dovrà improvvisare e lui fa schifo a improvvisare.
Nel dubbio, scende dalla macchina e si avvicina al videocitofono, mettendo le mani in tasca.
Non sa bene cosa veda Harry — a lui quelle cose non sono mai piaciute — ma sa di essere un casino; una tuta vecchia, le occhiaie, il viso stanco e sciupato. Louis sospira e si toglie il cappellino con la visiera per pochi istanti, passandosi le dita tra i capelli scompigliati. Si schiarisce la voce.
"Uhm. Non ero pronto a... a questo. Perciò perdonami, ma il discorso che sto per fare non avrà senso. Non aspettarti chissà cosa." Sorride appena, un sorriso triste. Guarda altrove, si concede qualche istante, poi riprende.
"Non sapevo che tu fossi CatsLover. Non volevo ferirti né su quella chat, né qui, nel mondo reale. Ed è successo perché sono un... patetico idiota che dice la cosa sbagliata al momento sbagliato. Ma voglio che sia chiaro che io non mi sono innamorato di CatsLover e non avevo intenzione di adescarlo per una scopata e via. Né se fosse stato uno sconosciuto, né se avessi saputo fossi tu prima di qualche settimana fa. Io non lo faccio, Harry. Lo sai. Non mi porto a letto gente presa a caso da un'app di incontri. Non mi porto a letto te con leggerezza o senza sentimento."
Sospirando, armeggia con le tasche della giacca ed estrae una piccola scatolina.
"E visto che nello specifico si parla di te, non avrei detto la metà delle cose che ho detto, se avessi saputo fossi stato tu, dietro quel profilo. E parlo delle cose che ti hanno ferito. Le altre, forse. Forse no. Non lo so. So solo che sono successe tante cose insieme, in quel periodo, e parlare con uno sconosciuto, nascondermi, fingermi qualcuno che non sarò mai mi è servito a staccare la spina e a vedere le cose in prospettiva. E grazie al cielo, altrimenti non avrei questa."
Mostra la scatolina sollevando le labbra in un mezzo sorriso.
"Gemma si è subita le mie sclerate per un pomeriggio intero. Quando mi ha riportato a casa, ha detto che la festa di fidanzamento sarebbe stata a carico mio. E la mamma mi ha rivelato di avere già tutto pronto per noi. Basta una telefonata."
Ride appena, poi scuote il capo. "Manca solo il fidanzato," continua, "ma forse ora non vorrai più esserlo. Per quel che conta, mi dispiace tanto. Ho fatto tante cazzate nella mia vita, ma non mi pento di nulla. Senza quel profilo e quella chat, forse oggi non avrei imparato a guardarti con occhi diversi, migliori. Forse a questo punto starei ancora scopando con Zayn nella speranza che tu mi notassi e mi facessi capire di essere pazzamente innamorato di me, proprio come lo ero — sono ancora — io, pur avendo tutto davanti agli occhi."
Ancora un istante di silenzio.
"Perciò mi dispiace, ma io ringrazio quella chat perché in tutto questo mi ha permesso di crescere e di imparare che non devo aver paura dei miei sentimenti, belli o brutti che siano. E che tu, per quanto appiccicoso e invadente e infantile, testa calda e un po' primadonna, sei la cosa più bella che mi sia mai capitata. E voglio tenerti con me, ora e per sempre; voglio prendermi cura di te, imparare a conoscerti e a conoscermi attraverso i tuoi occhi, i tuoi gesti, le tue parole. Voglio farlo con te, perché tu mi completi e mi rendi migliore."
Gli mostra la scatolina aperta, ora, muovendola leggermente a destra e a sinistra.
"Ecco il perché dell'anello. Cercavo il modo perfetto, aspettavo il momento perfetto. Ma non esiste nulla del genere. Dovevo solo trovare il coraggio di fare questo passo ed eccomi qui."
Scrolla le spalle poi. "Ma se tu non vuoi, lo capisco. E sei liberissimo di ignorare tutto questo, ma io dovevo provare o non mi sarei mai dato pace."
Si guarda poi attorno, leggermente a disagio.
"Fammi sapere, d'accordo? Nel bene e nel male. Questo lo lascio qui." Poggia la scatola chiusa dentro il vaso che Anne ha sistemato a lato della porta. Lo nasconde dietro al tronco della pianta e poi torna a guardare il videocitofono con un piccolo sorriso.
"Recuperalo, mi raccomando. Qualunque sia la tua risposta. Non è bello che qualcuno lo rubi; preferisco sapere che lo hai rivenduto, nel peggiore dei casi." Una breve risata. "Ora vado a riportare la macchina a Liam. Ci... uhm."
Non sapendo bene cosa dire per concludere quella conversazione a senso unico, Louis solleva una mano e saluta la telecamera, sperando che Harry sia ancora lì e lo veda. Gli regala un piccolo sorriso e poi si gira di spalle.
"Ci vediamo, Squishy-con-la-Y. Ho controllato." L'espressione semi-divertita ma comunque piena d'amore e l'ultima cosa che Louis sceglie di mostrare a Harry prima di incamminarsi di nuovo verso la macchina. Spera solo di aver fatto la cosa giusta, mentre sale al posto del guidatore e inserisce la chiave nel quadro.

Lonely Flowers ⚓︎ l.s. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora