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Harry è seduto accanto alla porta, per terra, con la testa sotto al videocitofono. Sta piangendo ed ha le mani sul viso, intento a nascondersi da chissà che cosa, nemmeno lui lo sa. Non c'è l'ha fatta a guardare Louis, non per molto almeno; la sua espressione, le sue parole ed il modo in cui le ha dette, il suo tono, lo hanno scosso. Tanto. Troppo.
Tira su con il naso, fregandotene del rumore e del fatto che se Gemma fosse a casa, gli avrebbe già lanciato in testa qualcosa perché è una cosa che odia immensamente.
Socchiude gli occhi, lascia che le lacrime continuino a scendere imperterrite e sospira appena.
Sa di aver sbagliato, di aver reagito fin troppo male, ma si è sentito tradito, forse anche più delle volte in cui Louis preferiva Zayn a lui. Col tempo, vivendo la loro storia da un'angolazione diversa, ha capito che non aveva e non ha nulla di cui preoccuparsi; ci è passato sopra, ha imparato a dargli spazio e a capirlo un po' di più. Ma LonelyBoy e le bugie che Louis gli ha raccontato nel periodo che ha portato alla perdita di Jay, gli fanno male. Ed Harry non riesce bene a spiegarsi perché tutto l'insieme lo abbia portato ad una reazione del genere, ma lo ha fatto e purtroppo non si può tornare indietro. Perché sì, forse avrebbe dovuto aspettare, fermarsi in camera di Louis ed ascoltare ciò che aveva da dire in quel momento, senza far passare giorni o settimane. Col senno di poi è tutto più semplice.
Ma in quell'istante non ce l'ha fatta, si è lasciato trasportare dalle proprie emozioni, dalle paure e le paranoie che lo hanno sempre accompagnato. Sa di aver rovinato le cose, in parte, come sa di dover affrontare Louis, prima o poi.
"Cazzo" dice piano, mentre riapre gli occhi e lascia cadere le mani sulle proprie gambe. "Cazzo, cazzo, cazzo" ripete ancora, scuotendo leggermente la testa.
Deve agire in fretta, n'è consapevole, deve rimettere tutto a posto, far sì che la loro relazione torni ad essere ciò che era: perfetta, nonostante fosse piena di imperfezioni. Ma è questo ciò che la rendeva, anzi rende, la storia d'Amore; non c'è bisogno di rose e fiori costantemente, del mare calmo e degli uccellini che cinguettano. In un rapporto vero è proprio c'è bisogno di tempesta, di urla, di abbracci e di burrasca. Di baci, di carezze, di porte chiuse in faccia. Perché le cose semplici sono noiose ed Harry lo sa perfettamente.
Per questo si alza, prende un respiro profondo e mette una mano sulla maniglia. Conta fino a tre, si morde il labbro ed apre la porta, sperando che Louis sia ancora lì, parcheggiato nel vialetto, ma il fato non gioca a suo favore stavolta. Non ha nulla davanti, solo il vuoto che fa compagnia a quello che ha dentro.
Ma non si scoraggia, si gira e prendendo un altro respiro rientra in casa e si guarda attorno velocemente. Afferra le chiavi, si infila le scarpe e torna fuori, cominciando a correre più forte che può.
Deve raggiungere Louis. Deve parlargli.
Deve abbracciarlo perché gli manca il suo calore e deve baciarlo, perché quasi non ricorda il sapore delle sue labbra.
Deve chiedergli scusa e deve dirgli che lo ama ancora, che non smetterà mai di farlo perché a Louis è la sua persona e lo rimarrà per il resto dei suoi giorni.

Lonely Flowers ⚓︎ l.s. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora