"Hey Peter!" Ned ci viene incontro insieme a Michelle "io e Michelle ti abbiamo aspettato all'ingresso di casa tua ma non ti abbiamo visto"
"Oh! Vedete, il fatto è che ho dormito a casa di Rebekah perché May è dovuta andare a lavoro e io non avevo le chiavi. Ho anche scopeto una cosa su Rebekah che non mi sarei mai aspettato" guardo Peter terrorizzata: non sta per dire ciò che penso vero? Non sta per dire la verità su mio padre vero? "Sua madre è una donna fantastica. Voglio dire, è simpatica, elegante, divertente, carismatica"
"Che è successo Peter? Ti sei preso una cotta per mia madre?" lo prendo in giro io
"Eh? Cosa? No, no!" è arrossito molto dopo il mio commento
"Lo so. Tranquillo, stavo solo scherzando" non mi trattengo più e scoppio ridere seguita a ruota da Ned e Michelle
"Meglio andare a prendere la roba per le lezioni, vieni Rebekah. A dopo ragazzi" dice Michelle tirandomi via per un braccio"Ma che ti è preso? Mi hai fatto male!" sbraito in faccia a M.J. massaggiandomi il braccio
"Che è successo tra voi due?" mi chiede ignorando le mie lamentele
"Che intendi dire?" le chiedo io a mia volta, non capendo realmente cosa intende
"Fino a ieri non avresti scherzato così con Peter senza balbettare o arrossire. Quindi, che è successo ieri tra voi due"
"Niente, è solo che ieri siamo rimasti insieme tutto il giorno a ridere e scherzare. Così non mi imbarazzo più e poi..." mi zittisco prima di dire la faccenda dell'incubo
"E poi?" mi incita lei
"E poi niente. Davvero M.J, non è successo niente" la rassicuro io
"Rebekah, ti vuoi decidere a dirmi che cosa è successo?" insiste lei
"E va bene!" esclamo esasperata. I suoi occhi si illuminano di soddisfazione ma continuo "Sta notte ha dormito in camera con me,ma.lui ha dormito in un sacco a pelo ai piedi del letto" gli spiego, omettendo tutta la faccenda del sogno
"Ma cosa aspetti a dichiararti?" mi domanda lei a bruciapelo
"Non lo so. Tanto io sicuramente non gli piaccio. E se poi la nostra amicizia si rovina? O non mi parla più? Ci sono così tante cose che possono andare male" inizio a dire facendomi mille paranoie
"Va bene ma adesso andiamo o faremo tardi" ride lei andando verso il laboratorio di scritturaL'ora di inglese è una delle mie preferite: il professore spesso ci fa portare dei libri che poi leggiamo in classe o ci fa fare dei progetti a gruppi o, anche se raramente, ci fa scrivere dei brani. Oltre a spiegare, ovviamente.
"Allora ragazzi. Attenti per favore, è una cosa importante" il professore prova a richiamare l'attenzione di tutti. Però, non riuscendoci, sbatte la mano sulla cattedra e tutti si zittiscono
"Bene" sorride soddisfatto "io, il professore di storia e la professoressa di storia dell'altre abbiamo deciso di portarvi in gita. Staremo fuori per nove giorni e andremo in Italia"A questa affermazione tutta la classe esulta
"Scusi professore" urlo per farmi sentire al disopra della confusione che si è creata "quando andremo?"
"Partiremo il ventidue e ritorneremo il trenta" spiega lui
"Aspetti, ma questo significa che..." inizio io
"Non passeremo Natale con le nostre famiglie" concludiamo in coro io, Ned, Michelle e Peter
"Mi dispiace ragazzi, ma erano gli unici giorni disponibili" ci spiega il professore "va bene adesso fate silenzio e facciamo lezione" richiama nuovamente l'attenzione della classe, ma stavolta la ottiene subito"Scusi prof, posso andare in bagno?" chiedo
"Certo, ma faccia in fretta o si perderà tutta la spiegazione"
Esco di classe e mi dirigo verso i bagniMi sciacquo il viso e tiro fuori dalla tasca il telefono per mandare un messaggio
Scemo🖤💚
Hey, volevo chiederti come sta il mio scemo preferito. Comunque volevo anche dirti che faremo una gita in Italia e se vuoi potremmo vederci
Una volta finito di scrivere esco dal bagno e torno verso la classe
Però, una volta arrivata a metà corridoio, sento qualcuno tirarmi per un braccio e spingermi verso una classe vuota
Una volta dentro la classe mi giro e vedo Flash e un paio di suoi amici
"Allora Swann, ti diverti a prendermi in giro alle spalle?" mi dice Flash mentre si avvicina a me. Io indietreggio lentamente
"No, perché pensi questo?" chiedo facendo la finta tonta
"Non ci provare Swann. Il tuo atteggiamento da finta santa non funziona con me" mi dice avvicinandosi ancora di più.
Mi fermo e lo sguardo sorridendo
"Beh, se le cose stanno così... Cosa vuoi?" gli chiedo scocciata
"Voglio darti una lezione per farti capire che non si scherza con me" mi dice e fa un segno ai due ragazzi che erano dietro di lui e che ora si stanno avvicinando
Io schivo tutti i loro colpi e riesco ad uscire dalla porta e chiuderla a chiave con le chiavi che Flash ha lasciato all'esterno
Poi guardo Flash dalle finestra della porta
"Mettiamo in chiaro questo: non pensare di potermi anche solo sfiorare o la pagherai cara. Chiaro?"
Lui annuisce, probabilmente ricordandosi del nostro primo incontro, e io mi allontano dispiaciuta
Non ho picchiato quei ragazzi solo perché non volevo finire nei guai, non perché sono riuscita a fermarmi
Appena torna in classe e mi siedo al mio posto Michelle mi chiede se sto bene
"Si, perché?" gli chiedo io a mia volta
"Sei stata in bagno per diverso tempo" mi risponde semplicemente lei
"Ho avuto una piccola discussione con Flash ma sto bene" la tranquillizzo io.
Il resto della giornata passa senza problemiSpazio Autrice
Boun jour piccoli pandacorni
Come va?
Mi voglio scusare se in questo capitolo Rebekah è sembrata falsa o aggressiva contro Flash ma il piano era che lei picchiasse i ragazzi. Poi ho cambiato idea dicendomi che era meglio non farla finire in guai seri come questo e... Riecco la faccenda del secondo capitolo, quando ha attaccato Flash contro al muro. Vi state chiedendo cosa significhi vero? E io ancora non ve lo dico😈😇
Comunque... Non ho ancora idee per le domande, sorry
Peter: è inutile, tanto non le farà più
Forse bimbo ragno ha ragione
Bye bye ❤️
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You're my soul mate
FanfictionRebekah non era mai stata una ragazza normale secondo gli altri Aveva una bella vita, era la figlia di un genio, playboy, filantropo, miliardario, era sempre allegra però, e questo per gli altri era strano, si distraeva spesso dalle lezioni e si per...