I love you

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"Rebekah, vorrei parlare con te. Puoi uscire?" mi chiede Peter aldilà della porta con un tono gentile
"Si un attimo" rispondo io prima di girarmi verso la porta

"Che c'è?" chiedo al ragazzo non appena esco
"Vedi, c'è una cosa importantissima che volevo dirti" mi risponde lui grattandosi la nuca
Va bene... Questa situazione mi sta mettendo in ansia penso io
"Sai, sono un disastro con le parole, soprattutto in queste situazioni. Però, proverò a spiegarmi" inizia a dire il castano arrossendo leggermente. Io sorrido intenerita dal viso leggermente rosso di Peter, poi lui continua "Quando sei con me sto bene, mi sento come se niente e nessuno potesse ferirmi. Ma quando te ne vai, sento come un vuoto che mi opprime. Poi ci sono quelle volte in cui ho tutto sotto controllo, poi arrivi te e mi sorridi, con quegli occhi che brillano di una gioia infantile e un sorriso che mi illumina la giornata, e perdo il controllo di tutto. Ma ci sono anche quei momenti in cui tu sei l'unica cosa che mi fa andare avanti e mi da la forza di lottare. Tutto questo perché mi piace tutto di te: i tuoi occhi marroni, i tuoi capelli biondo cenere, il tuo sorriso, la tua risata, quei tuoi strani modi di dire, la tua fissazione per la musica, il tuo lato da fangirl che non ti sforzi minimamente di nascondere, tutti i tuoi piccoli difetti, quel tuo modo di essere impacciata, timida e particolare, quella tua forza di andare avanti, quella tua diversità e stranezza che ti rende unica ed inimitabile. Tutto ciò perché ti amo Rebekah. Ti amo aldilà di tutto e sopra ad ogni cosa"
Appena finisce di parlare, sparisce tutto. Il temporale, la mia paura, le lacrime che fino a poco fa scorrevano sulle mie guance, la paura di dichiararmi e di essere rifiutata. Tutto, sparisce ogni singola cosa. Rimaniamo solo io, Peter, la stanza dove siamo e il lento ed opprimente scorrere del tempo
Non rispondo, dovrei dirgli che lo amo anche io, vorrei dirglielo. Ma non ce la faccio, non riesco a parlare
"Mi... Mi dispiace... So che non ricambi, ma dovevo dirtelo. Spero che la nostra amicizia non si sia rovinata e-"
"Zitto, ti prego. Fammi parlare" lo interrompo io con tono gentile, anche se non si direbbe dalle mie parole "Ti amo anche io. Ti amo dal primo momento in cui ti ho visto nell'ascensore della torre" mi fermo un attimo, prendo fiato e poi ricomincio a parlare "Anche io amo tutto di te. I tuoi capelli capelli castani, i tuoi occhi marrone scuro, il tuo sorriso che mi illumina la giornata e la tua risata che sembra quella di un bambino. Poi c'è il tuo carattere e, che caspio, amo tutto del tuo carattere. Amo la tua timidezza, la tua gentilezza, la tua protettiva verso i tuoi amici, ma anche quel lato del tuo carattere che hai quando sei sicuro. Ma amo anche la tua passione per la scienza, per i libri e per i videogiochi. Ti amo Peter"
Lui mi guarda e io lo guardo a mia volta incatenando i suoi occhi nei miei.
Il marrone scuro dei suoi occhi si mescola con il marrone più chiaro dei miei
Adesso sparisce realmente tutto
Spariscono anche la stanza e il tempo
Rimaniamo solo io e Peter

Lui mi prende la mano destra con la sua mano sinistra e intreccia le nostre dita mentre, con la mano libera, mi prende il mento e avvicina il mio viso al suo facendo scontrare le nostre labbra in un bacio casto

Sento come se il tempo si sia fermato e come se questo momento possa durare all'infinito

Quando ci stacchiamo appoggiamo le fronti l'una sull'altra e ci guardiamo negli occhi

Dopo poco non ce la faccio più e ridacchio
Peter mi guarda confuso e mi stacco dalla sua fronte
"Mi spiace, è solo che non sai quanta paura avevo di dichiararmi. Ero sicura che tu non ricambiavi. Invece ti sei dichiarato prima di me" gli spiego
"Beh, anche io avevo paura di dichiararmi. Per lo stesso motivo" mi dice lui ridendo a sua volta
"Comunque che dici, dovremmo andare da Ned e Michelle?" gli chiedo io
"Si, andiamo"

Quando entriamo in camera mia e di Michelle, gli sguardi dei due vanno prima sulle nostre mani, che sono ancora incrociate, e poi su di noi. Io arrossisco imbarazzata e Peter spiega ai ragazzi l'accaduto

Dopo poco sentiamo bussare così mi alzo svogliata dal letto e vado ad aprire
"Buongiorno ragazzi, volevamo dirvi che, dato che è finito il temporale, siete liberi di andare dove volete. Basta che tornate all'albergo per le 21"ci avvisa la professoressa di storia dell'arte per poi uscire senza aspettare risposta

"Allora, ora andiamo a pranzo. Alle 13 ci dividiamo in coppie e andiamo a comprare i regali. Poi alle 16 ci troviamo davanti al Colosseo e ci scambiamo i compagni. Infine alle 19 ci troviamo all'albergo, posiamo i regali e poi andiamo a cena. Va bene?" chiedo io dopo aver spiegato il "piano" per la giornata
"Va bene. Io e te stiamo insieme all'inizio, poi io vado con Peter e te con Ned. E non è una domanda, è una affermazione" dice Michelle.
Ci siamo cambiati e ritrovati nella hall dell'albergo, in modo da organizzarci perché, come dei geni, ci siamo resi conto solo ora che oggi è il 24 dicembre

Spazio Autrice
Xiao piccoli pandacorni
Come va la vita??
Io sono passata, perciò vi pubblico il capitolo un giorno prima😇😇❤️
Poi vi volevo ricordare le domande de capitolo prima, se volete.
Comunque, vi prego di mettere via i forconi per il capitolo più corto ma credo di essermi fatta perdonare con la dichiarazione...
No?
Peter: mi sa che ti conviene scappare
Mi sa che hai ragione
*scappa con delle scorte di Nutella e cioccolata varia*
Ciao ciao❤️

You're my soul mateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora