La spiaggia

647 60 84
                                    

Apro lentamente gli occhi e il bruciore li fa lacrimare. Li richiudo all'istante e sfrego sulla parte umida del mio volto. Scendo col dorso della mano e, inconsapevolmente,tocco quel punto che poche ore prima ha incontrato le labbra morbide di Sebastian: accarezzo dolcemente la guancia e arrossisco a quel pensiero. Cerco di alzarmi ma, qualcosa di pesante, mi blocca: mi sforzo di aprire di nuovo gli occhi mentre tasto quel braccio che mi cinge la vita. Inspiro profondamente e m'inebrio del suo profumo,quel profumo che tanto mi piace. 'Dio, Iris, ora vomito. Smettila di pensare delle cose così smielate, per di più su Sebastian!' mi rimprovera la mia coscienza.

«Hai ragione, non devo. In fondo altri non è che un troglodita» sussurro tra me e me. Con una spinta, riesco a girarmi e non posso far a meno di guardarlo: ha i lineamenti decisamente rilassati, non sembra perennemente incazzato con il mondo come quando è sveglio. Le labbra leggermente schiuse fanno sì che della saliva esca dalla bocca:

«No,questo non è decisamente sexy» dico, anche se non del tutto disgustata. Il sopracciglio è davvero messo male e l'occhio ha assunto un colorito violaceo:

«Cos'hai combinato ieri, Sebastian?» mi chiedo, in un filo di voce. Scendo con lo sguardo e noto che non indossa la maglia con cui si è addormentato: non posso far altro che arrossire. Nelle ultime due settimane, stanno succedendo troppe cose e tutte assieme, riguardanti questo ragazzo. E nelle ultime settimane sembra che sia ufficialmente impazzita: 'Che provi un interesse per lui? No, probabilmente mi sento solo lusingata dalle sue finte attenzioni, dato che, dopo il secondo anno, proprio per colpa di questo ragazzo, nessuno è più voluto uscire con me.'

La luce che filtra tra le grate della finestra, illuminano per metà il suo volto e, mai come prima d'ora, assorbo ogni particolare dei suoi tatuaggi: ancora mi chiedo cosa l'abbia spinto a riempirsi in questo modo e, ancor più strano, come mai James e Anna glielo hanno permesso. Ma, nonostante tutto quell'inchiostro sulla pelle, devo ammettere che ha il suo fascino, non posso negarlo, nonostante lo odi. Mi scappa un sorriso appena vedo come arriccia il naso ed emana una sorta di grugnito: 'È un animale, forse un cinghiale' penso.

Dal corridoio, sento aprire la porta della camera dei miei genitori: 'Cazzo!' Se mia madre ci vedesse in queste condizioni, insieme, nel letto, con Sebastian seminudo, impazzirebbe. E se, invece, a scoprirci, fosse mio padre, beh... Probabilmente ci farebbe un discorso sul sesso sicuro e regalerebbe a questo ragazzo un pacco doppio di preservativi, aggiungendo di non esagerare. Ricordo ancora quella volta in cui mi vide baciare il mio ex e mi fece il discorso su come si fanno i figli: è stato uno dei momenti più imbarazzanti della mia vita.

«Sebastian» cerco di svegliarlo ma, in risposta, mi fa cadere a pancia in su sul letto e, mettendosi su di me, mi schiaccia, letteralmente. Se entrassero ora, non me la caverei con un discorso o con delle semplici urla, probabilmente dovrei chiamare l'ambulanza per un improvviso attacco di cuore.

«Sebastian!» alzo di un tono la voce ma, anziché svegliarsi, si accoccola e finisce con il volto sul mio seno: la sua saliva bagna la mia maglietta, io avvampo e il cuore minaccia di sfondarmi lo sterno e fuggire via. Con tutta la forza che ho, lo spingo via e lo faccio rotolare giù dal letto, dalla parte opposta alla porta. Non appena il corpo di Sebastian tocca il suolo, un tonfo riecheggia per la casa. Sento dei passi pesanti provenire sia dalla camera in fondo al corridoio che dal piano di sotto: in pochi secondi la porta della mia camera si spalanca, la luce si accende e vedo mia madre con in volto una maschera verde, che in un certo senso la fa somigliare al Grinch, e mio padre con i capelli arruffati, simili a quelli di Ron Weasley appena scampato dalle grinfie del platano Picchiatore.

«Tesoro, stai bene?» domanda mio padre, avvicinandosi. Balzo in piedi e vado verso di loro: se si avvicinassero al letto, sicuramente vedrebbero Sebastian. Noto che la maglia del figlio di Satana è a terra, ai piedi del letto: mi affretto a raccoglierla e mi avvicino a mio padre e mia madre.

~I hate you, I love you~ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora