6. Addio sconosciuto

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Hope

Non riesco ancora a muovere le gambe.
Saranno passati cinque minuti e sono ancora qui, immobile, a guardare il punto in cui ho visto Luke per l'ultima volta.
Non so, forse spero che non salga sull'aereo e torni indietro a baciarmi, dicendomi che non può stare lontano da me, anche se ci siamo appena conosciuti. Come nei film.
Li ho sempre odiati.
Illudono solamente ma quanto vorrei che, in questo momento, mi dimostrassero che mi sono sempre sbagliata.
Persa nei miei pensieri non mi accorgo che si sono imbarcati tutti e la poliziotta mi sta chiamando
"Signorina cosa deve fare? Deve imbarcarsi o no? Il gate sta per chiudere"
"Oh no, mi scusi. Ho solo accompagnato un amico".
Decido che è il momento di andare, prima di essere presa per pazza.
Cammino, mantenendo lo sguardo sulla finestra dal quale si vede l'aereo dove è salito il mio amico.
Quando arrivo al mio gate, senza guardare in faccia nessuno, vado a sedermi in un posto che si affaccia sulla pista.
Dopo qualche minuto, vedo l'aereo partire.
È veramente tutto finito.
Non è possibile.
E pensare che quando Luke è venuto a sedersi a fianco a me, l'unico mio obiettivo era quello di cacciarlo.
Non volevo passare del tempo con lui.
E quando, invece, mi sono lasciata andare, è dovuto salire su un aereo.
Perché devo essere sempre così debole? Magari lui si sarà già scordato di me. Anzi, sarà stato anche contento di partire.
Addio sconosciuto, forse è stato meglio così.

"Tesoro?" sento chiamare.
Mi volto e trovo le mie due amiche, preoccupate, che mi osservano.
Chissà da quanto tempo sono qui ad osservare la mia scena patetica.
"Cosa è successo? Stai bene? Non l'hai trovato? L'hai trovato e ti ha fatto del male?"
"Ragazze, ragazze, calma... È partito" rispondo, cercando di non piangere.
"Che vuol dire? Il volo parte tra un'ora" mi chiede Callie, confusa.
"Il suo capo gliel'ha cambiato dato che il nostro ha fatto ritardo. Ha preso l'aereo che è appena partito"
"Oh tesoro, mi dispiace" dicono contemporaneamente Meghan e Callie.
Mi esce una lacrima spontanea. Non so come farei senza di loro.
Sono due sorelle totalmente diverse.
Callie più apprensiva, più romantica e taciturna.
Meghan una bomba esplosiva. Appena sente qualcosa che non le va a genio, ne dice di tutti i colori e non sta zitta un secondo.
Così come in questo momento.
Le abbraccio e le ringrazio.
"Per cosa?" mi chiedono confuse.
"Perché mi avete spinto ad andare a cercarlo. Mi è sembrato davvero un ragazzo d'oro. Sono stata benissimo"
dico, rattristandomi.
"Purtroppo è finita troppo presto, come tutte le cose belle" continuo.

Luke

Mi manca. Prendo dalla valigia il libro che mi ha comprato e me lo rigiro tra le mani. Voglio leggerlo ma la mia mente non vuole smettere di rivivere gli avvenimenti di oggi.
Ancora con il libro sulle gambe, mi metto le cuffie e cerco, sul display del sedile di fronte a me, la canzone che abbiamo ballato insieme.
La ascolto a ripetizione mentre ripenso a noi due che balliamo in libreria.

Hope

Dopo aver raccontato alle mie amiche il poco tempo che ho passato con lo sconosciuto, aprono il gate.
Raduniamo tutto il gruppo e ci mettiamo in fila.
Mi sento di nuovo in fibrillazione per il viaggio.
Finalmente smetto di pensare a Luke e torno a pensare al mio sogno che si sta realizzando.
Domani sarò nella grande mela per un concerto importante. Ci fermeremo lì per una settimana. Abbiamo le prove per cinque giorni e nel weekend faremo due concerti.
Accompagneremo una scuola di ballo e dei cantanti. Non ho mai suonato mentre succedeva altro sul palco. Ho sempre fatto concerti con sola orchestra.

Ripenso a mio padre. Vorrei tanto che fosse ancora con me. Vorrei che mia madre superasse le sue paure. Spero che siano orgogliosi di me. Sono una ragazza molto insicura, e, purtroppo, ho bisogno di sentire che gli altri approvino quello che sto facendo. Ho bisogno di sapere che li rendo felici. Quando papà mi portava a vedere i concerti, vedevo i suoi occhi brillare. Passava tutto il tempo a cantare e mi ha trasmesso questa passione. Mi raccontava che, quando era in difficoltà al lavoro, la musica lo aiutava sempre. Se aveva paura, gli bastava cantare una canzone e riusciva a sentirsi meglio.
Voglio pensare che sia morto felice. Che se ne sia andato cantando.

Arriva il nostro turno di imbarco. Dopo il controllo, saliamo in aereo.
Avviso mia madre dei miei spostamenti e noto che ha risposto al messaggio di prima.
Presa dagli avvenimenti, non ho controllato il telefono.
Mi risponde subito.
Spero che non stia rimanendo sveglia per aspettare che arrivo sana e salva ma, conoscendola, è proprio quello che farà. Cerco di tranquillizzarla e, infine, spengo il telefono.
Conoscendomi, sono certa che domani non sarà facile dormire.
Sarò troppo esaltata per le prove.
Non riuscirò a chiudere occhio.
Ormai ho preso l'abitudine di addormentarmi leggendo quindi prendo il mio libro tra le mani.
Lo stesso che ora ha anche lo sconosciuto.
Chissà se ha iniziato a leggerlo o lo ha sepolto in valigia.
Dopo nemmeno due capitoli i miei occhi iniziano a chiudersi.

Stiamo ballando.
Sono abbracciata a Luke e dondoliamo sulle note della nostra canzone.
Ad un tratto, lui si smaterializza tra le mie braccia.
Mi giro a cercarlo, corro a destra e a sinistra.
Improvvisamente diventa tutto bianco e vedo Luke, come coperto dalla nebbia, che si allontana sempre più da me...

Le coincidenze del destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora