Hope
Pensavo di averlo ritrovato ma...
Non è stato così.
Spero di non distrarmi durante le prove.
Siamo al teatro. È indescrivibile, gigantesco, migliaia di luci e riflettori e un palco enorme.
Anche troppo.
Mi fa sentire sola, anche se sono tra una cinquantina di musicisti.
Ci prepariamo e ci riscaldiamo.
Osservo gli altri, hanno tutti padronanza dello strumento. Mi sento una schiappa in confronto a loro.
Molte volte mi è capitata questa sensazione. A causa della mia scarsa autostima, gli altri mi sembrano sempre più bravi.
Vado a prendere posto cercando di calmarmi.
Andrà tutto bene.Luke
Finalmente sono riuscito a dormire un po'.
Cavolo, è tardissimo, ho dimenticato di mettere la sveglia, tra un quarto d'ora verrà a prendermi Jared.
Vado verso la valigia per prendere i vestiti.
Ma... questa non è la mia valigia.
Io l'ho messa sotto il letto, la lascio sempre lì. Ma quella di chi è?
Jared non mi ha parlato della possibilità di avere un coinquilino in stanza.
Glielo chiederò appena lo vedo, ora devo muovermi.
Mi vesto velocemente, mi sciacquo un po' la faccia e i denti, prendo il telefono e scendo.
"Luke!" sento chiamarmi.
È Cora, la moglie di Jared, sono già qui ad aspettarmi.
Vado ad abbracciarla.
"Hei bello, ora basta, giù le mani da mia moglie" mi rimprovera il mio amico.
"Fai bene ad essere geloso, tua moglie adora più me che te" gli rispondo a tono.
"Mi mancavano i vostri battibecchi" ride lei.
"Come stai? E che fine hai fatto?" mi chiede.
"Tutto bene, sempre in giro per lavoro" sbuffo verso il mio capo.
"Non ti lamentare, senza di me non avresti mai conosciuto la tua nuova conquista"
"Vero! Mi ha detto Jared che hai avuto compagnia, di chi si tratta? La voglio subito conoscere!"
"Non riesci proprio a tenere la bocca chiusa tu eh?" lancio un'occhiataccia al mio amico.
"A proposito di compagnia, ho visto una valigia in stanza, non mi avevi detto che avrei avuto un coinquilino"
"Si, scusami se non ti ho avvisato. Quando ho fatto la prenotazione per te, ho prenotato anche per il gruppo che suonerà al concerto di domenica. È stato difficoltoso trovare un albergo che avesse disponibilità di tante camere.
Questo che ho trovato era l'unico però, purtroppo, non aveva né triple, né singole. Ho dovuto prendere tutte camere doppie, quindi dovresti trovarti in stanza con uno di loro. Spero non ti dispiaccia".
Faccio spallucce.
"No, figurati, ho sempre sognato di dormire in un letto matrimoniale con uno sconosciuto" esclamo facendoli ridere.
"Allora, dove si va a mangiare?" chiedo, cambiando argomento.
"Avevamo pensato ad una steackhouse, cosa ne dici?"
"Perfetto, ho una fame!"Dopo una ventina di minuti arriviamo al locale.
Mmh che profumino, il mio stomaco inizia già a brontolare.
È da ieri a pranzo che non mangio un pasto decente.
Ci sediamo e prendiamo le ordinazioni e arriva, finalmente, la domanda tanto attesa.
"Allora, com'è questa ragazza? Perché non dovresti rivederla mai più?"
Oh, al diavolo.
Come cerco di non pensare a Hope, c'è qualcun altro che lo fa al posto mio.
Sarà meglio raccontare tutto così non la nomineranno più.
Racconto tutto quello che è successo con i due che mi guardano attentamente, appassionati alla storia, come fosse un film, in attesa di scoprire il seguito di ogni parola fino ad arrivare al finale.
"...e così ci siamo lasciati senza scambiarci nessun contatto. È nata come un'avventura passeggera e rimarrà tale".
"No! Non è possibile!" urla Cora, ricomponendosi subito dopo essersi ricordata di essere in pubblico. Si gira, ridendo, scusandosi con i vicini di tavolo per averli fatto spaventare.
"Non è possibile!" ripete sottovoce.
"Cavolo, Luke, mi dispiace, se avessi saputo non ti avrei cambiato il volo... Chissà, magari avevate anche i posti vicini in aereo!", si dispiace Jared.
"Mi sono innamorata anch'io di questa storia e non l'ho nemmeno vissuta in prima persona! Non può finire così. Siamo nell'era dei social, hai provato a cercarla su Facebook?", continua Cora.
"Non so il suo cognome, ci saranno migliaia di Hope nel mondo e poi non vorrei spaventarla facendole pensare di averla stalkerata sui social. Non sono più un ragazzino. Tralasciando il fatto che potrebbe anche non ricordarsi più di me. D'altronde, mi ha snobbato appena mi ha conosciuto."
"Chi lo sa, magari ha cambiato opinione su di te"
"Non credo proprio...e poi è una storia chiusa. È stato solo un gioco" dico, sperando di dargliela a bere anche se so che non riuscirò mai a farle credere una cosa del genere.
"Se anche lei non riesce a dimenticarti, sono sicura che in qualche modo vi rincontrerete" dice sognante mentre Jared le prende la mano e le sorride. Ha sempre adorato la sua parte combattiva e romantica.
Lo spero tanto, dolce Cora.
Lo spero così tanto.
Non riesco a togliermela dalla mia dannata testa.Hope
Pensavo peggio, invece devo dire che mi sono proprio divertita.
La mia compagna di leggio è una forza: abbiamo ballato e cantato mentre suonavamo e non mi sono sentita per niente giudicata, anzi, ci siamo aiutate a vicenda.
Ora stiamo andando a prendere qualcosa da mangiare al volo per poi tornare in albergo.
Siamo tutti stanchissimi.
Chiamo mia madre sperando che sia ancora sveglia.
Per fortuna risponde al primo squillo, avevo proprio voglia di sentirla.
"Tesoro mio! Come stai? Com'è New York? E i tuoi compagni? Ti stai divertendo? Hai mangiato?"
Aiuto.
"Mamma mamma, calmati! Sto bene, New York è fantastica anche se per ora ho visto solo l'albergo, Central Park e il teatro in cui suoneremo. È piena di grattacieli e luci. I miei compagni non li ho ancora conosciuti tutti, sono tantissimi. Ora stiamo andando a mangiare. Penso di aver risposto a tutte le tue domande. Ora dimmi invece, tu come stai? Com'è andata al lavoro? Devi uscire?"
"Che bello, sono contenta che ti stai divertendo! Al lavoro, fortunatamente, non c'è stato molto movimento. Si, penso che andrò a fare un giro con le mie amiche. Ma non voglio parlare di me, dimmi com'è andato il viaggio? Sei riuscita a dormire un po'?"
E così va avanti la chiamata per un'altra decina di minuti con domande a raffica.
Ci salutiamo dandoci la buonanotte e, finalmente, posso ordinare da mangiare.
Siamo in una paninoteca.
Ai panini sono stati dati i nomi maschili.
Bello, da ora in poi cercherò di paragonare le persone a dei panini o ad altre cose da mangiare o bere.
Sto cercando di pensare a quello che potrei essere io...
Meghan mi ricorda un cocktail: fa impazzire ogni uomo che la guarda. Un cocktail esotico.
Callie invece potrebbe essere un bel pasticcino: la sua bellezza mischiata alla sua dolcezza.
Io, al massimo, potrei essere un'hamburger: piena di grasso.
Sul menù invece ci sono Michael: manzo, patatine, insalata, salsa barbecue; Alex, molto simile al precedente; Tyler: mmh piccante; no.
Non ci credo.
"Ok, io ho deciso: un Luke per favore!"❤️E così un altro capitolo si conclude.
Fatemi sapere se vi piace.
Stiamo iniziando ad addentrarci nella storia.
Cosa pensate che succederà ora?
Commentate, commentate, commentate❤️
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Le coincidenze del destino
RomanceGli incontri inaspettati sono quelli che cambiano la vita. Incontri come quelli di Luke e Hope, due sconosciuti che si scontrano per caso in aeroporto convinti che le loro vite non si incroceranno più. Ma il destino ha le idee ben chiare, nulla avvi...