0-Prologo

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Mi presento, sono Andromeda, eh sì, chissá cosa penserete dal nome, immaginerete sicuramente una fichissima Valchiria oppure una donna famosa e amata ad Asgard, magari una dal sangue reale..putroppo mi spiace contraddirvi. Mia madre era una lavandaia..in poche parole una che lava i vestiti..peró lavorava per il Palazzo di Asgard, esatto proprio quello di Odino, il padre degli Dei, Heela era ancora in circolazione quando lei lavorava lì. Poi un giorno diede alla luce una piccola asgardiana, figlia di chissà quale combattente dell'esercito di Asgard. Quella piccola creatura ero io, sono io..è uguale. Ho portato avanti il lavoro di mia madre, fin da quando ero piccola, ella morì dopo avermi partorito..che cosa triste. Le altre lavandaie mi tennero nascosta, fino all'età di 10 anni, quando ero ormai pronta a lavorare. Giravano per il palazzo Thor e suo fratello Loki che erano poco più grandi di me. Spesso ci nascondevamo insieme e giocavamo, Loki ci faceva vedere ció che sapeva fare con la magia ed era una cosa affascinante ed inquietante allo stesso tempo. Invece Thor creava delle piccole nuvolette temporalesche che mandavano fulmini e tuoni. Il nostro nascondiglio prediletto era il luogo dove venivano stipate le lenzuola pulite, una stanza buia, dove non c'era molto via vai, dato che erano le lenzuola di scorta. Era bellissimo, tutti e tre inconsapevoli della cruda realtà e dell'imprevedibile destino, spensierati nel giocare e nel dilettarci. Quando crescemmo, quei giochini iniziarono a stancarci, perció ci vedevamo unicamente per parlare del più e del meno, tutto sommato ci divertivamo comunque. Thor cresceva sano e forte come un arbusto, i suoi occhi attraevano ogni ragazza e con un solo sguardo, cadevano ai suoi piedi, ma ad egli non importavano le altre, dato che è sempre stato di un certo rigore e di una certa classe. Lui nutriva un forte sentimento per la sottoscritta e me lo disse quando avevamo circa 15 anni. Io non avrei mai pensato che il principe di Asgard si potesse innamorare di una semplice sguattera senza madre nè padre. Sinceramente a me non attraeva, non giudicatemi. Lo so, lo so. Oggi oltre ad essere un gran figo è anche un eroe, ma a me non piaceva e non piace. Loki invece visse sempre nell'ombra di suo fratello. Solo io e la sua famiglia sapevamo che se prendeva in mano un pezzetto di ghiaccio, la sua mano diventava blu. Una cosa che non ci spiegavamo, sia Thor che io. Era un ragazzo fragile, di certo non possente come suo fratello, era mingherlino e nessuno gli dava la corretta considerazione. Ha sempre stuzzicato in me una certa curiosità, così slanciato, con gli occhi più verdi del veleno più mortale, quella carnagione così pallida, sembrava quasi malaticcio, quei capelli neri..neri come la sua anima. Poi i suoi poteri erano strabilianti e fin da piccola ho capito la sua vera forza, era in grado di compiere certe cose che il belloccio Thor nemmeno si immaginava. Certo che eravamo un trio particolare..un metallaro dark poco arrendevole, il principino di Asgard e una serva di palazzo. Le ragazze mi guardavano male e mi sentivo a disagio, non so se per il fatto che Thor provasse dei sentimenti per me o per la mia carnagione così diversa dalla loro. Gli asgardiani avevano tutti la pelle bianca e poi c'ero io, che ero di un colorito caffè-latte, una cosa Midgardiana di cui mi ha parlato Thor, non so se potete capire, comunque non ero chiara come loro. Con il tempo che passava, noi tre crescevamo insieme e ogni aspetto dei principi di Asgard si accentuava sempre di più. Purtroppo rifiutai Thor, peró egli la prese con onore e rimanemmo amici. Il Dio del Tuono aveva un potente martello, che solo lui poteva sollevare, Mjolnir. Durante le nostre riunioni clandestine provavamo sia io e Loki a tirarlo su, ma nemmeno di un millimetro si muoveva. Provavamo in ogni modo, ma niente da fare. Se Thor era il Dio del Tuono, Loki cosa era diventato? Dio dell'Arcobaleno? Ebbene no. Dio dell'Inganno e delle Malefatte. Ho sempre visto in lui qualcosa di particolare, come un serpente senza denti, un ragno senza possibilità di tessere le ragnatele, uno scorpione senza pungiglione. I suoi poteri diventavano sempre più potenti ed inquietanti. Vedevo qualcosa dentro di lui cambiare, ma fuori sembrava sempre lo stesso ragazzo chiuso ed insicuro. Mi ricordo di una volta, in particolare, Thor mi prese in disparte e mi disse che non mi aveva mai amato, ci rimasi un po' male e mi bloccai, vedendo Thor sprigionare una potentissima luce, per poi ritrasformarsi in Loki che camminó via tranquillo, ridendo di gusto. Ancora oggi non mi spiego cosa abbia spinto Loki a compiere quell'atto completamente senza senso. Da quel giorno in poi peggiorava sempre di più e passava troppo tempo da solo nella sua stanza. Ero preoccupata per lui, ma non gli diedi più di tanto peso, e questo fu uno dei miei più grandi errori.

Crush on Mr. Bad BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora