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Levi era nel panico totale. Eren era stato rapito sotto i suoi occhi. Sentiva di aver fallito, avrebbe dovuto proteggerlo e invece non era più con lui. Gli aveva promesso che sarebbero  riusciti a riprendere i suoi genitori e invece, oltre a non essere riuscito a riprenderli, aveva lasciato che fosse portato via anche Eren.
Non riusciva più a ragionare, la sua mente era andata via come il ragazzo dagli occhi verdi.

Ciel e Sebastian lo avevano riportato a casa il più velocemente possibile perché se fossero comparse altre guardie Levi non sarebbe stato in grado di reagire e probabilmente avrebbero preso anche lui.

Levi era rimasto tutto il tempo rinchiuso in camera sua, senza mangiare o uscire come se fosse morto, scomparso insieme ad Eren.

Aveva pianto per ore accusandosi di tutto e poi, quando ormai le lacrime non scendevano più, chiuse gli occhi stanco a causa delle ore passate ad urlare e tirare pugni al muro fino a farsi sanguinare le nocche delle mani distruggendole come avrebbe voluto fare con se stesso in quel momento.
Non era abituato a provare quei sentimenti, non aveva mai sofferto così tanto per un persona, forse nemmeno quando i suoi genitori furono uccisi. E quelle emozioni, così forti e nitide nella sua mente, non riusciva a controllarle avendo bisogno di sfogarle su qualcosa.

Sebastian era rimasto fuori dalla porta della sua camera per tutto il tempo. Impassibile come una statua ascoltava tutto ciò che Levi diceva e stava attendo in caso che la situazione degenerasse. Sapeva che era meglio lasciarlo da solo in quei momenti ma questa volta aveva notato che non era come le altre. Conoscendolo, sapeva che stava soffrendo tantissimo e questa sofferenza mai provata lo stava distruggendo dall'interno, come un fuoco di odio verso sé stesso.

Quando non sentì più rumore, preoccupato entrò in camera e vide Levi steso a terra che dormiva. Lo prese in braccio e lo adagiò sul letto per poi prendersi cura delle sue belle mani ora distrutte dai tagli.

Gli dispiaceva per lui perché infondo sapeva che non era colpa sua ma in generale di tutti. Erano stato un piano azzardato, poco programmato e forse anche fatto male. E aver portato con sé Eren è stato l'errore più grande che avessero potuto fare. Avevano portato un ragazzino del tutto impreparato, senza un minimo di basi di difesa, in quel posto. Era quasi scontato che qualcuno non sarebbe ritornato. E ora questi passi sbagliato non si stavano ripercuotendo solo su Eren ma anche su Levi che non riusciva ad accettare l'accaduto.

赤血球愛- EreriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora