Capitolo 4.1: Il Flashback

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La spensieratezza di Carmen venne interrotta nel momento in cui, aggirandosi per la casetta scalza come suo solito, si procurò un taglietto sotto al piede destro, con un piccolo pezzetto di vetro che si trovava per terra, tra il divano e la televisione. Fortunatamente, non si fece male. Perse un po' di sangue, ma non fu niente di allarmante. Semplicemente pensò che sua madre aveva avuto sempre ragione per tutte le volte che le aveva vivamente raccomandato di indossare sempre delle calze quando si gira per casa.

La cantante afferrò quel pezzettino di vetro, facendo attenzione a non tagliarsi anche la mano. Lo osservò per qualche secondo nel suo palmo, chiedendosi da dove provenisse. Le ricordava vagamente qualcosa, ma non sapeva esattamente cosa...Successivamente, si diresse verso la pattumiera per buttarlo via. Aprì il cestino, e nel far cadere il vetrino, notò qualcos'altro che era stato precedentemente scartato: si trattava di una specie di tovagliolo, dalle dimensioni però degli asciugamani. Ne avevano altri in casetta e li avevano sempre usati durante la loro permanenza nella fase serale, però: perché era stato buttato via?

Carmen lo prese, e vide che era macchiato, di un colore violaceo. Lo avvicinò al suo viso per annusarlo: era indubbiamente vino. Improvvisamente, come se fosse sulla scena del crimine e avesse finalmente trovato l'ultima prova, si alzò, uscì dalla casetta, passò velocemente per il giardino dove Lauren non aveva ancora finito di telefonare, e aprì il cancello per andare in strada. Non aveva idea di quello che stava facendo né di dove stava andando, ma era come se il suo corpo fosse attratto da una calamita verso qualcosa...Camminava all'impazzata senza neanche sapere in che direzione o a che puntare, finchè non si trovò di fronte ai cassonetti per la raccolta differenziata. Aprì automaticamente quello centrale, dove trovò una bottiglia a lei nota. "Ma certo" disse tra sé e sé...

Si voltò poi di scatto verso la casetta lontana ormai un centinaio di metri, e cercò di ripercorre, anche fisicamente, oltre che mentalmente, quello che era accaduto durante la notte precedente una volta che i quattro finalisti erano stati accompagnati da un van dalla festa alla casetta perché troppo stanchi per poter camminare. Questa volta Carmen credeva davvero di poter arrivare a una conclusione, credeva davvero di poter concludere il puzzle...Così, piano piano, tornò all'ingresso della dimora blu. Aprì il cancelletto e molto lentamente si avvicinò alla porta principale. Faceva un passettino alla volta, come se volesse capire se stava andando nella direzione giusta e se era esattamente quello il tragitto percorso la notte prima. Secondo Carmen ciò che le interessava scoprire era successo all'interno della casetta, così entrò. Fortunatamente i due ragazzi erano ancora nella loro stanza a sistemare le valigie, così lei avrebbe avuto tutto il tempo di "investigare" senza essere disturbata, mentre la ballerina continuava a girovagare per il giardino non avendo nessuna intenzione di interrompere la telefonata con Daniele.

"Io, Lauren, Irama ed Einar...Erano le cinque più o meno quando siamo rientrati in casa. Sì, le cinque più o meno. Alle quattro e quarantaquattro eravamo nel van. Sì. Ho visto l'ora ed ho espresso un desiderio. Okay. Cosa abbiamo fatto una volta tornati a casa? Non siamo andati a letto, no...".

Pensava ed ogni tanto bisbigliava, facendo attenzione a non farsi sentire da nessuno. Si guardava intorno, cercando di farsi venire in mente qualcosa di più, ma tutto quello che la poteva aiutare era il piccolo pezzetto di vetro, il tovagliolo nella pattumiera e la bottiglia di vino nel cassonetto.

"La bottiglia di vino. L'ho buttata io. Ne sono sicura. Ma perché là fuori? La dobbiamo aver bevuta. Ma chi? Pensa, Carmen, pensa...Perché buttarla fuori? Ah! Ma certo, era la bottiglia che la produzione aveva regalato a ciascuno di noi, sì. Cavolo, a mio padre sarebbe piaciuta...Ma l'abbiamo bevuta evidentemente, no? E soprattutto l'abbiamo nascosta. Non dovevano saperlo. MA CERTO! NON DOVEVANO SAPERLO! Che stupida Carmen, come hai fatto a non pensarci prima?!"

La ragazza improvvisamente si ricordò di come una volta entrati in casetta, i quattro ragazzi avessero condiviso un abbraccio di gruppo. Nel mentre, Irama aveva esclamato qualcosa del tipo "Siamo liberi!" al che Einar prontamente aveva risposto che fino a prova contraria erano ancora in casetta. Filippo però aveva risposto: "E' comunque tutto finito, Ein. Siamo senza telecamere, ci pensi? Possiamo fare tutto quello che vogliamo!". E così dicendo si mise a saltare sul divano, toccando quasi il soffitto. Einar era invece rimasto con le braccia conserte, scuotendo la testa e sorridendo. "Siamo vecchi, Fil. Chissà da dove la prendi tutta questa energia, tu...Io, io sarò libero domani, ora sarà meglio che dorma...". Filippo simulò una faccia triste, per poi dare una pacca sulla spalla ad Einar. "Quindi la casetta non la distruggiamo? Non ci vedrà nessuno!". Ed il ragazzo cubano ormai diretto verso la sua stanza gli rispose ridendo: "Beh, prima o poi qualcuno lo verrebbe a sapere". Irama gli chiese per un'ultima volta: "Quindi niente niente? Beh, che amico che sei...", fingendo di essere arrabbiato, ma ormai Einar era già disteso sul letto pronto per dormire.

Filippo si rivolse poi a Carmen e a Lauren. Con loro due aveva legato un pochino in quella settimana in cui era stato spostato dalla casetta dei bianchi a quella dei blu, ma evidentemente non avevano legato così tanto da proporre loro di distruggerla insieme, così come aveva proposto ad Einar. "Va bene, ragazze. Io penso che mi stenderò un po' sul letto, e mi riapproprierò del telefono...". Era qualcosa che ci si sarebbe potuti aspettare, dal momento che Filippo appena qualche giorno prima aveva affermato che la cosa che sicuramente avrebbe fatto immediatamente conclusa la finale sarebbe stata quella di accendere il suo cellulare. Irama salutò così Carmen e Lauren con un bacio sulla guancia, per poi raggiungere Einar nella loro stanza.

"Io lo sapevo che ero rimasta da sola con Lauren, io lo sapevo, io lo sapevo!", pensò la cantante tra sé e sé, interrompendo per un momento il flashback nella sua mente...


Laurmen: DON'TDove le storie prendono vita. Scoprilo ora