Capitolo 6.1: Il Volo

212 21 3
                                    

Terz'ultimo giorno di Lauren in Italia, nonché giorno in cui i quattro finalisti si sarebbero dovuti recare in Sicilia per partecipare ad un evento organizzato per i fan del programma.

La sveglia suonò prestissimo quella mattina. Per la ballerina, Carmen ed Einar fu difficilissimo alzarsi dal letto. Ancora troppa stanchezza, fisica e mentale. Marcello andò a prendere i tre ragazzi con un van, e il gruppo incontrò Irama invece già in aeroporto, visto che aveva passato la notte da un'altra parte con il suo amico Lorenzo ed altre persone.

Nonostante la non troppa energia, gli ex concorrenti di Amici erano contenti di poter finalmente incontrare chi li aveva sempre sostenuti; erano contenti di poter finalmente incontrare persone, in generale, dopo essere stati rinchiusi per due mesi in casetta. Oltre a questo, Carmen era anche contenta di poter fare ritorno presso la propria terra; questo sicuramente la motivò a restare, o almeno provarci, di buon umore rispetto al giorno precedente. Anche se, il motivo per cui realmente si impegnò fu la promessa che aveva fatto a Lauren la sera prima.

I cinque riuscirono ad arrivare al gate piuttosto in fretta. Era un qualunque giorno della settimana, molto presto. Non c'era tanta gente in aeroporto. In attesa che venissero imbarcati, i ragazzi passarono il loro tempo a prendere in giro Irama, che aveva paura di volare. Una volta saliti sull'aereo, il ragazzo, Einar e Marcello si sedettero tutti vicini. Carmen e Lauren invece occuparono due posti nella fila immediatamente dietro.

"Carmela, tu non hai paura di volare come quel fifone di Irama vero?", chiese la ballerina prendendo in giro il cantante. "Macchè, io?! Io non ho paura. Io semplicemente dormo", rispose prontamente la siciliana. "Bene, meglio!", esclamò Lauren. "Così mi siedo io vicino al finestrino!" disse molto velocemente come se le parole fossero tutte attaccate, e correndo verso il posto tanto desiderato. Carmen scosse la testa, per poi raggiungerla e posizionarsi di fianco.

Il volo fu diviso sostanzialmente in due parti: durante la fase di decollo e i venti minuti che seguirono, le due ragazze decisero di ascoltare musica insieme. Alle due piacevano più o meno le stesse canzoni, e si divertivano a condividere l'ascolto e anche a canticchiarle insieme, senza però esagerare, dal momento che si trovavano in un luogo pubblico, e più precisamente su un aereo.

Ne ascoltarono interamente solo quattro o cinque però. Già, perché alla sesta capitata in shuffle Carmen stoppò dopo le prime due note, e ne esclamò il titolo quasi urlando. "Ma Carmela, lo sappiamo che le sai..!" la rimproverò scherzando Lauren. "Non c'è gusto ad ascoltare musica con te...", seguitò con ironia. "Non c'è gusto? Come non c'è gusto! Ci annoieremmo se non stessimo ascoltando la musica. Anzi, anzi, anzi. Perché non facciamo il Sing A Song? Ti prego, ti prego, ti prego", la supplicò Carmen, senza darle neanche la possibilità di rispondere. "Dai, vedrai che così questo volo passerà in un volo!", esclamò la battuta – per niente divertente – tutta gasata.

"Sì, e quale verso dovremmo usare per rispondere con il titolo della canzone? Io non ho intenzione di fare versi di galline e di maiali anche qui sopra", spiegò Lauren. "Ma oh, ma che te frega! Dimentichi forse che lo abbiamo fatto in televisione davanti a migliaia di telespettatori?", la incoraggiò Carmen, sempre favorevole a giochi e situazioni imbarazzanti. "True, but...Dove andiamo per rispondere? Non c'è nessun conf-confessionale? Così si chiama? Dove andiamo, in bagno? Or where the pilot is?", continuò Lauren.

"Mannò! Stiamo qui sedute. No versi, no corse. Qui. Facciamo venti canzoni. Chi vince vince qualcosa", concluse Carmen. "Che cosa?", chiese Lauren. "Non so, dopo ci pensiamo! Ora voglio giocare, ti prego, ti prego, ti prego!", insistette la cantante per l'ultima volta, al che alla ballerina fu impossibile rinunciare. Le due così iniziarono a giocare, e vinse Lauren. Così, Carmen fece l'offesa, per finta ovviamente, girandosi dall'altro lato e mettendosi a braccia conserte, non parlando con la ballerina per qualche minuto. Inevitabilmente, però, non tardò molto ad addormentarsi, e fu proprio in questo modo che le due ragazze passarono la seconda parte del volo. O almeno, solo la cantante.

Lauren rimase tutto il tempo incollata al finestrino, ad ammirare le nuvole e il mare. A tentare di scorgere qualche terra e qualche isola. E a pensare che l'Italia le sarebbe mancata molto. Improvvisamente, fu distratta da Carmen che si voltò bruscamente nel sonno, tornando quindi ad essere girata verso di lei. Lauren riprese presto a guardare giù, come se non volesse perdersi neanche un frammento di panorama, ma fu di nuovo interrotta dalla cantante, che scivolò con la testa verso il braccio della ballerina.

A questo punto, quest'ultima rinunciò al finestrino: decise di sollevare quella specie di bracciale che separa un posto dall'altro, così da poter tirare Carmen verso di sé e farla dormire sulla propria pancia. Gli ultimi minuti del volo passarono con Lauren che accarezzava la testa della sua vicina, molto lentamente per non svegliarla, alternando così lo sguardo tra la vista fuori dall'aereo, e la cantante, come a voler controllare a intermittenza che stesse dormendo sufficientemente bene.

Carmen fu poi svegliata dall'avviso delle hostess che l'atterraggio sarebbe avvenuto a breve, e che quindi ognuno avrebbe dovuto sistemarsi esattamente come durante il decollo. Il suo risveglio fu comunque piacevole dopo aver visto che aveva dormito sulla pancia di Lauren. Stranamente, non iniziò a tartassarsi la testa di domande. Aveva deciso che non si sarebbe stressata e così fece. E poi non era neanche la prima volta che Carmen si addormentava sulla ballerina. Non c'era nulla di strano.


Laurmen: DON'TDove le storie prendono vita. Scoprilo ora