Capitolo 5.2: La Stella

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Ad un certo punto, dopo una ventina di minuti da quando era rientrata in camera, Carmen sentì qualcuno bussare alla porta. Era convinta che fosse Filippo, così si asciugò velocemente le lacrime, per andare ad aprirgli, senza farsi troppi problemi a farsi vedere in quello stato da lui. Però si sbagliava: non appena aprì la porta, si ritrovò Lauren davanti a lei.

"Ehi!", esclamò la ballerina con un filo di voce e accennando un sorriso, per poi continuare: "What's up?". Si accorse immediatamente che in Carmen c'era qualcosa che non andava. Certo, la cantante si era comportata in modo anomalo durante tutta la giornata, però a cena era stata completamente in silenzio ed ora aveva la faccia proprio distrutta.

"Posso entrare?" le chiese, avendo paura di averla disturbata. Carmen le fece cenno di entrare, specchiandosi distrattamente per vedere se fosse così palese che aveva pianto. E sì: era palese. "Did you cry?" chiese Lauren, con tono preoccupato. "No, macchè. Sono appena uscita dalla doccia, non preoccuparti...", rispose la cantante, con un tono non troppo convincente.

La ballerina decise di lasciar perdere: sapeva benissimo che Carmen le stava mentendo; ormai la conosceva troppo bene. Non che non le importava che avesse, ma aveva qualcosa per lei che sperava le tirasse su il morale, senza bisogno di farsi spiegare che cosa fosse successo.

"Dove eri finita oggi pomeriggio?" le chiese, sedendosi sul letto. "Ve l'ho detto, mi ha portata qui mio papà" replicò Carmen, non aggiungendo niente di nuovo a quello che già si sapeva. "Contenta di vederlo?", rispose Lauren, sperando che parlare del padre avrebbe sciolto un po' il ghiaccio e di metterla di buon umore.

"Sì, grazie", disse secca la cantante, senza fornire particolari o raccontarle come era stato. L'americana provò ancora un'ultima volta ad iniziare una conversazione con Carmen: "E' fiero di te, vero? Lo siamo tutti". Ma la cantante niente, annuì e basta.

Fu allora che Lauren decise di intervenire in altro modo. "Sai, ti ho chiesto dove fossi andata oggi pomeriggio, perché ti ho cercata...", iniziò a spiegarle. "Volevo darti una cosa, ma non c'eri più", continuò con tono dispiaciuto. Carmen, che da quando la ballerina era entrata nella sua camera non aveva avuto mai il coraggio o persino la voglia di guardarla in faccia, questa volta quasi si illuminò.

"Volevi darmi qualcosa?", le chiese sorridendo leggermente, come se ora fosse più tranquilla. "Sì. Vedi..." proseguì Lauren, tirando fuori da un sacchettino un pacchetto. "Quando eravamo in casetta, tu mi hai regalato il tuo CD. Il tuo primo CD. Perché non mi dimenticassi di te".

Carmen cominciava ad avere un sorriso sempre più convinto e sempre più vero. Era come se quel momento le stesse facendo dimenticare tutta la rabbia che aveva accumulato durante la giornata, e come se Lauren le stesse facendo mettere da parte tutte le preoccupazioni.

"Sì, è così...", rispose quindi. "Well, ho anch'io qualcosa per te, tieni", le disse, porgendole il pacchetto. "Apri". Mentre Carmen apriva piano piano il regalo, Lauren cominciò a spiegare: "Avrei voluto dartelo anch'io in casetta, ma sei andata via prima...". La cantante intanto scartava curiosa di vedere di che cosa si trattasse.

"L'ho vinto tanti anni fa. Mi ha portato fortuna durante tutto il percorso ad Amici. Ora voglio che l'abbia tu". Carmen non credeva ai suoi occhi. Si trattava della stella blu che Lauren aveva ricevuto a una competizione di danza tanti anni prima e che recava la scritta "If you can dream it, you can do it". Alla cantante vennero immediatamente gli occhi lucidi, anche se cercava di non farlo vedere, fissando la stella. Lauren si avvicinò a lei: "Così neanche tu ti dimentichi di me".

Dopo quest'ultima frase, Carmen la guardò dritta negli occhi. Inizialmente fece un sorriso che non aveva mai fatto prima di allora, ma poi improvvisamente scoppiò a piangere, e iniziò a stringere Lauren a sé, forte forte. La ballerina chiuse gli occhi, e non disse niente. Sapeva che la cantante aveva solo bisogno di essere abbracciata. Così non la lasciò sola neanche per un secondo. E di secondi ne passarono tanti, anche di minuti...

Ogni tanto le dava qualche bacio sulla guancia, per poi tornare a stringerla più forte che mai. "Mi dici che c'è?", le chiese, quando lo ritenne più giusto. Carmen era così stanca, era stravolta, era a pezzi. Aveva vissuto troppe emozioni in un colpo solo, così non ci pensò due volte prima di staccarsi dall'abbraccio e risponderle: "Ho paura...ho paura di perderti, Lauren".

La ballerina la guardò intensamente negli occhi che non la smettevano di piangere. Staccò lo sguardo per un secondo solo per prendere un fazzoletto, e asciugarle le lacrime. "Non succederà, te lo prometto", disse in modo sincero, cercando di tranquillizzarla. Però questo non funzionava...

"Ehi, io tornerò in America tra qualche giorno. Ma lo sai, lo sapevamo. Però ascoltami: non starò via per sempre. Ci rivedremo non appena tornerò in Italia", disse, sperando che queste sue parole facessero effetto. "Verrò in Sicilia da te. Faremo tutte quelle cose che ci siamo promesse di fare quando eravamo in casetta, okay?".

Carmen riuscì a calmarsi leggermente, al pensiero che si sarebbero riviste. "Però ora sei tu a dovermi promettere una cosa", continuò Lauren. "Domani è l'ultima volta che avremo un giorno tutto insieme. Dopodomani lo sai che staremo insieme solo qualche ora. E tra tre giorni io parto...Quindi promettimi che domani cercherai di non pensarci", le disse guardandola negli occhi. "Promettimi che domani ci divertiremo".

Carmen sospirò. Sapeva che se glielo avesse promesso poi avrebbe dovuto mantenere il patto. "Te lo prometto...". Ci avrebbe provato. Lo avrebbe fatto per loro. Avrebbe dovuto resistere altri tre giorni cercando di celare tutte le preoccupazioni. Per Lauren lo avrebbe fatto. "Te lo prometto", rispose ancora, questa volta più convinta. "Bene!", esclamò la ballerina sorridendo, e dandole un altro bacio sulla guancia, per poi continuare a stringerla forte.

Carmen non riusciva a dire niente, o a reagire; era troppo troppo sconvolta. Aveva solo bisogno di rimanere tra le braccia di Lauren il più possibile e in silenzio; e la ballerina questo lo aveva capito. Infatti se fosse stato per loro due, sarebbero rimaste abbracciate per ore, ma qualcosa non lo rese possibile. O meglio, qualcuno...

"Amore mi apri?", chiese da fuori dalla stanza Filippo. Carmen, che si stava ancora facendo stringere da Lauren, fece finta di non aver sentito per qualche secondo. Voleva prolungare l'abbraccio ancora per un po', anche solo per una decina di secondi.

"Amore...?", ripetè Filippo bussando. Al che la cantante sospirò, come a farsi coraggio per staccarsi da Lauren. La guardò intensamente negli occhi per l'ultima volta, come se non l'avrebbe mai più rivista sotto quella luce. Le accarezzo lentamente e delicatamente la guancia con la sua mano, per poi indietreggiare ed andare ad aprire a Filippo. Nel frattempo, anche la ballerina raggiunse la porta per andarsene.

"Beh? Che è successo, hai pianto?" domandò il ragazzo vedendo la faccia di Carmen. Quest'ultima scosse la testa per negare, ma ovviamente era inutile nasconderlo: Filippo non ci avrebbe creduto. Infatti si rivolse questa volta a Lauren: "Me lo dici tu? Ha pianto?", ma l'americana, non sapendo esattamente che dire, dopo essersi voltata di sfuggita verso Carmen, rispose: "Non preoccuparti, Pippo", dandogli qualcosa di simile ad una pacca sulla spalla, e lasciando la stanza dopo aver dato la buonanotte alla coppia.

E con il "non preoccuparti" di certo non intendeva dire che la cosa non fosse preoccupante. Intendeva dire che se ne sarebbe occupata lei...



Laurmen: DON'TDove le storie prendono vita. Scoprilo ora