capitolo 2

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Nicholas parcheggiò la macchina fuori dagli edifici di proprietà Corden, ammirarono il paesaggio che, pur essendo vicino alla loro casa, é molto diverso. Scesero dalla macchina e si avviarono alla grande porta che dava sull'entrata principale dell'edificio più imponente.

«buongiorno» disse Nick

«siamo la famiglia Styles, ci avete chiamati il mese scorso come partecipanti al programma»

Ed Harry perse un battito quando Nick disse il suo cognome,

«Oh si certo venite pure»

«grazie mille»

Si avviarono verso una porta, dalle dimensioni Harry dedusse che si trattava di un ufficio e, quando lesse "CORDEN" scritto su una targhetta posta sul legno capì che l'avventura stava davvero per iniziare. Bussarono e ricevettero un invito ad entrare dall'interno, aprendo la porta videro un ragazzo sui 30 anni leggermente in carne, aveva gli occhi chiari e i capelli biondi.

«Buongiorno signori accomodatevi pure»

«Buongiorno a lei» dissero entrambi

«Oh datemi pure del "tu", queste cose formali mi fanno sentire più vecchio di mio padre, allora chi é il signor Styles dei due?»

Harry alzò la mano

«Allora,Harry giusto? Siete stati assegnati ad una coppia che vive sulle coste occidentali dell'Inghilterra, e tu andrai a stare con il signor Tomlinson, Louis Tomlinson. Mentre lei Nicholas sarà in una casa a Roma dove il marito a distanza del signor Tomlinson, lavora ed é attualmente sistemato, tutto chiaro?»

«Si sign...ehm James»

«tutto chiaro James»

Risposero.

Louis Tomlinson, chissà se é simpatico, magari mi accompagnerà in spiaggia e mi comprerà un gelato, pensò Harry tra sé e sé. James fece firmare alla coppia due o tre copie dei vari contratti, tutte cose della quale Harry non capiva nulla. Dopo aver fatto ciò consegnarono ad entrambi i loro biglietti aerei, e lì la distanza spaventò Harry...erano davvero tanti chilomentri, come avrebbe fatto? Lo avrebbe scoperto presto in ogni caso, avevano entrambi skype e la cosa tranquillizzò parecchio Harry.
Tornarono in macchina dopo aver salutato la segretaria nella hall e si diressero verso l'aeroporto, questa volta Harold stette zitto, il momento era arrivato e solo lui poteva capire il dolore che stava provando.

Entrarono e quando Harry vide tutte le valigie e le persone quasi si accasciò per terra, si sedette immediatamente su una delle tante sedute poste lì per chi, come lui, stava aspettando il volo.

«Non posso Nick non ci riesco aiuto no portami a casa mi sbagliavo non posso farcela ti prego non lasciarmi non posso farcela da solo io...»
Nick lo baciò, non succede mai, MAI in pubblico ma lo fece. Harry si accorse che stava piangendo e che stava crescendo il panico in lui perché é impensabile passare tutta l'estate lontano da suo marito..tre mesi lontano da Nick.

«Hey amore mio, ti amo, ti amo da morire e io so, sono sicuro al cento per cento che ce la farai e che torneremo più forti di prima perché tu, Harry Edward Styles, sei la mia vita e non ti lascerò mai mi hai capito? M A I»

Harry si asciugò un paio di lacrime che sono riuscite a scappargli, dio se amava quell'uomo.

«ti amo anche io tantissimo»

«Mi mancherai» dissero poi all'unisono.
Il volo di Nick stava per partire..doveva lasciarlo andare, doveva guardare il suo uomo volare via da lui e faceva un male indescrivibile.

E fu quando si girò ed imboccò l'entrata dell'aereo che Harry corse, corse forte, corse come mai aveva fatto e poco prima che sparisse da lui lo baciò, un bacio dolce che entrambi volevano, un bacio carico di tristezza e promesse, un bacio che mai avrebbero dimenticato.
Si sussurrarono un "ti amo" poi Nick partì, Harry a quel punto cercò un bagno, doveva sfogarsi, era sul punto di esplodere in mille pezzi, cosa che il suo cuore aveva appena fatto. Entrò nel primo bagno libero che vide e pianse, pianse perché voleva maledire Nick per quella stupida idea che però lo stava incuriosendo, per il resto non era ben sicuro del perché stesse piangendo, lo faceva e basta.

Uscì a lavarsi la faccia ed incontrò un ragazzo, era meno alto di lui ed aveva i capelli scuri, non capiva se erano neri o marroni e quel dettaglio in quella situazione lo fece ridere.

«Hey amico come va? Sembra che tu abbia affettato cipolle per un esercito intero»

E sì, Harold capì che erano neri, non marroni.

«Eh? Ah beh é appena partita la persona più importante della mia vita»

Non sapeva del perché gliel'avesse detto, semplicemente si fidava di lui e........aspetta, pensò MI SONO FIDATO DI LUI sorrise felice perché dentro di sé finalmente qualcosa di positivo iniziava a girare.

«ti capisco, odio questo posto tanto quanto odio la distanza, come ti chiami?»

Solo in quel momento si accorse che aveva smesso di piangere, non sa come ma successe, le parole sarcastiche del tipo gli avevano risollevato il morale.

«Sono Harry, tu?»

«Zayn, Zayn Malik piacere»

Si strinsero la mano ed iniziarono a parlare del più e del meno mentre entrambi aspettavano gli aerei in ritardo.
Quando il volo di Harry finalmente arrivò salutò Zayn e si diresse dove tutto stava sul serio per avere inizio. Dopo aver fatto vedere i vari documenti salì, ringraziò il cielo del fatto che beccò uno dei posti dal lato del finestrino. Anche sapendo che non poteva si mise le cuffie e si lasciò cullare dalle note di une qualche canzone che da oggi ricorderà come quelle che hanno segnato la sua entrata in questo nuovo mondo tanto bello quanto pesante. Finita la quinta canzone Harry si addormentò, tutto il sonno che negli ultimi giorni lo aveva abbandonato ricomparve, permettendogli così di fare una bella dormita pre-atterraggio. Sognò Anne, sua madre, stavano parlando nel giardino della loro casa d'infanzia di come la vita a volte cambia radicalmente per colpa di un avvenimento o di una persona particolare e, quando Harry si svegliò, lo interpretò come un augurio a fare nuove esperienze, a cambiare la sua vita rendendola più bella e colta di come é già.
Così ottimista continuò a riposare.

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