capitolo 4

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Harry e Louis rimasero fuori seduti a parlare fino a che videro il tramonto scendere all'orizzonte.
Niall era uscito per avvisarli che la troupe avrebbe iniziato a girare il giorno successivo dalle dieci di mattina. Lou disse ad Harold che, la mattina seguente, avrebbero fatto insieme un tour della casa, Harold aveva tutto il tempo per imparare a conoscere quel posto e lo sapeva bene ma ha sempre odiato il non riuscire ad ambientarsi subito in un luogo.
Era ormai ora di cena e ad Harold venne in mente una bell'idea.

«Hey Louis, andiamo dentro così preparo qualcosa per cena?»

«Non devi Harry sul serio, sei appena arrivato e sarai stanco morto»

«Lo faccio volentieri tranquillo»

«Beh se insisti per me va bene, ho una fame terribile»

Si avviarono verso la cucina ed Harry si mise al lavoro. Ci vollero secoli per capire dove Lou teneva gli ingredienti con gli utensili adatti ma dopo una decina di minuti finalmente riuscì ad ambientarsi abbastanza bene.
Scelse di preparargli uno dei piatti che, in America, vanno sempre e piacciono a tutti, prese gli spaghetti e dopo aver preparato un soffritto delicato adatto ai frutti di mare sgusciò i gamberi e li mise a cuocere insieme alla salsina che il soffritto aveva lasciato, poi impiattò il tutto con anche delle cozze che in precedenza aveva cotto. Quando Louis rientrò in cucina, dopo che Harry lo cacciò per lavorare, rimase a bocca aperta.

«dimmelo che hai mentito a tutti e sei uno chef in missione segreta»

Harry si rilassò notevolmente e rise.

«come sembrano?»

«Non vedo l'ora di mangiarli Harry.»

Apparecchiarono molto velocemente la tavola con il minimo indispensabile, Haz é un tipo preciso e questo Lou l'aveva capito ma aveva davanti a se uno spettacolo incredibile..non poteva aspettare.
Iniziarono a mangiare, Louis sembrava un bambino con davanti il suo piatto preferito, una scena adorabile secondo il riccio. All'improvviso pensò a Nick, si assentò per andare in bagno e nel mentre gli scrisse un messaggio veloce che gli spiegava frettolosamente quello che era successo, concluse con un "ti amo" ed uscì dal bagno, quando tornò nel salone Lou era sdraiato in un modo strano sulla sedia, quel ragazzo era pieno e a quanto pare anche stanco morto. Harry prese i piatti, più che puliti grazie alla lingua di Louis,  e li portò nel lavello, li avrebbe lavati prima della colazione la mattina successiva, ora o andava a dormire o si sarebbe addormentato lì sul parquet.

«Io e Stan dormivamo insieme, se vuoi puoi sistemarti in una delle stanze per gli ospiti..da quando é partito questa casa é così vuota..mi fa sentire ancora più solo ed abbandonato.»

«Non sei più solo adesso, hai un riccio rompiscatole a tuo servizio dai»

«Ho come l'impressione che io e quel riccio rompiscatole diventeremo grandi amici»

«non so ancora dove sono le stanze per gli ospiti e sto per addormentarmi qua, non é che per questa sera posso intrufolarmi nel tuo letto?»

«Beh si credo vada bene»

Si avviarono verso la stanza con il letto matrimoniale di Louis. Harry aveva gli occhi che stavano per chiudersi, era davvero stanchissimo. Non voleva che Lou pensasse cose strane, aveva solo sonno e rischiare di perdersi al buio in una casa che non era la sua lo faceva sentire a disagio. Fece appena in tempo a lavarsi i denti e mettersi il pigiama che era già sotto alle coperte nel suo mondo. Dormì senza problemi, il letto era molto comodo e le coperte erano leggere, essendo estate non vuole morire per colpa del sudore. Verso metà nottata si svegliò per controllare che ore fossero, dopo aver scoperto che era appena l'una rispose al messaggio che Nick gli aveva mandato e tornò a dormire. Fece un sogno molto strano, si trovava nel deserto, non era sicuro di quale fosse né se esistesse davvero, sapeva solo che faceva tanto caldo e lui odiava profondamente il caldo. Cominciò a guardarsi intorno per cercare di trovare un punto di riferimento..Harry li ha sempre cercati durante il corso della sua vita, durante una nuova esperienza cercava qualcosa che lo manteneva con i piedi per terra e quando era più piccolo il suo unico punto si riferimento era Gemma. Si sentiva come se stesse sognando questa nuova esperienza che aveva appena iniziato, non aveva Gemma, nessun punto dove dirigersi, luogo nuovo e nuove esperienze. Ora toccava a lui cambiare le cose così invece che cercare punti precisi iniziò a camminare dove voleva, scelse la strada che secondo lui poteva portarlo lontano, la strada che secondo il suo istinto avrebbe potuto aiutarlo. Era leggermente spaventato ma la curiosità superava di gran lunga tutto il resto. Si svegliò proprio quando riuscì ad intravedere qualcosa di sfocato all'orizzonte. La sveglia era suonata, le sette di mattina arrivarono velocemente e per Harry era arrivata l'ora di alzarsi. Cercò un bagno e quando lo trovò si fece una doccia fredda, in estate non tollerava neanche il pensiero di usare l'acqua calda, proprio no. Uscì dal bagno e cercò qualcosa da mettersi, optò per dei jeans strappati sule cosce con sotto un paio di calze a rete, aveva sempre amato quell'abbinamento. Per quanto riguarda l'abbinamento nella parte superiore del corpo era confuso.

«prendi la canottiera blu»

Harry si girò improvvisamente dopo essersi preso un bello spavento.

«E tu da dove esci?»

«Dal letto no?»

«Ceeeeeerto»

«comunque secondo me staresti bene con la canottiera blu Harreh»

«Grazie Lou, ora la provo»

Lou uscì dal bagno, non l'aveva proprio sentito arrivare cavolo. Tirò fuori dalla valigia la canottiera appena appoggiata e se la provò, effettivamente gli stava molto bene, aveva gusto il ragazzo dagli occhi blu. Prese il rossetto rosa e se lo mise appena per dare un tocco di colore al suo viso ancora assonnato. Arrivò ad acconciare i capelli..i suoi capelli spesso avevano la meglio su di lui, i suoi ricci al mattino erano ribelli e a volte non sapeva proprio come poteva sistemarli, sembrava che stessero male in ogni forma ed Harry odiava quando la mattina iniziava in quel modo. Non era un ragazzo di quelli che in tre secondi erano pronti ma del resto fino a poco tempo prima era l'Harold insicuro che aveva paura di tutto e metteva solo felponi larghi, stava facendo progressi e questa cosa lo rendeva ottimista riguardo al suo carattere in fase di sviluppo.

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