Capitolo 14

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Harry osservò Louis attraversare il bar per poi dirigersi sul palco e sussurrare il nome della canzone che avrebbe cantato all'orecchio del dj.
Partì la base e riconobbe subito un brano di Ed Sheeran.

Mentre la canzone iniziava Harry osservava Louis muovere delicatamente i suoi fianchi come a voler tenerne il ritmo.
È bellissimo, gli occhi azzurri sprizzano di gioia ed Harold non sa il motivo del suo essere così allegro ma gli va più che bene così.
Louis iniziò ad intonare perfettamente le note di Thinking out loud lasciando il riccio senza parole, la sua voce era angelica.
Lou possiede un calibro vocale che Harry non ha mai sentito in nessuno e lo trova davvero unico nel suo genere. È quel tipo di voce acuta e piacevolmente roca nei momenti adatti.

"Baby we found love right where we are"

Harry era perso nei suoi pensieri, non riusciva a capire se quella canzone era stata scelta solamente per gusto personale perché sia a Louis che alla gente piace Ed Sheeran oppure perché voleva significare qualcosa, forse gli stava indirettamente confessando un qualche sentimento.
Louis stava intonando le ultime parti della canzone quando il suo cellulare squillò.
Harry rispose al telefono a nome di Lou ma non fece in tempo a dire niente.

"Ciao Lou, senti amore che ne dici di uscire insieme oggi? Mi raccomando lascia quel mezzo riccio a casa, ora devo andare dopo scrivimi la risposta, ti amo"

Sapeva che non avrebbe dovuto fare così male, sapeva che se non gliene fosse fregato niente ora avrebbe riattaccato senza problemi. Erano settimane che non piangeva davvero perchè Louis gli aveva dato una stabilità inimmaginabile mentre ora dopo aver pagato il conto sgattaiolando da Lou era a pezzi.
Il maggiore stava ricevendo tutti gli applausi che si meritava e nel frattempo Haz ha avuto la forza di lasciare il locale completamente in lacrime per poi iniziare a correre più forte che poteva.

Non ha il diritto di piangere, Louis Tomlinson non è suo, loro sono solo...sono niente.
Non sapeva perché stava così, o forse lo sapeva ma non ammetterà niente, non puo' farlo.
Passò due ore di fila a correre, nella sua vita ha avuto tanti problemi e li ha sempre risolti schiarendosi le idee e comprendendo la situazione da più punti di vista possibili così dopo aver corso fino a sera si diresse al molo con calma.
Mentre camminava guardava l'acqua e pensava che si addiceva molto agli occhi di Lou..di nuovo un'altra pugnalata dritta al petto.
Stava cercando di calmarsi, sa che se perde il controllo poi saranno guai e non vuole tornare alla residenza Tomlinson solo per un piccolo attacco di ansia quindi deve respirare. Non essendo uscito con l'intento di stare fuori fino a sera non aveva preso nessun cappotto e gli shirts non tenevano di certo caldo.

"Maledetto Tomlinson..cosa mi hai fatto?"

Le lacrime avevano preso possesso del suo viso, gli occhi gli facevano male ma quel che è fatto non si puo' cambiare.
Arrivato al molo si sedette sul pontile e si mise a guardare l'orizzonte, dopo ore e ore passate sotto al sole gli faceva male la testa e non si sentiva più i piedi ma no, non sarebbe riuscito a stare un secondo di più a guardare Louis senza scoppiare a piangere.
È infantile scappare in questo modo e lo sa ma il dolore era diventato insopportabile.
Rimase almeno un'oretta a guardare tutte le sfumature del tramonto, poi sapeva che sarebbe arrivato il momento di tornare a casa così pensò al da farsi ed alzandosi si diresse verso casa.
Dopo venti minuti buoni arrivò e si fermò davanti alla porta sperando di trovare Louis addormentato.
Entrò lentamente poi richiuse la porta alle sue spalle;

<<HARRY>>

<<si sono io>>

<<Dove sei stato? Non puoi scappare così e scomparire cazzo mi hai fatto preoccupare a bestia porca puttana>>

Le lacrime cominciarono involontariamente a scendere

<<Mi serviva del tempo per pensare..so che ho sba-sbagliato ma non ce la facevo più>>

<<Haz piccolo pensare a cosa? Va tutto bene?>>

<<A tutto e no non sto bene ma dettagli, comunque le hai risposto?>>

<<Risposto a chi?>>

<<Alla tua ragazza>>

<<Non è la mia ragazza.
L'ho frequentata mesi fa ma non ha mai accettato il mio essere gay così ho chiuso i rapporti>>

<< Non mi sembra dato che le hai parlato di me>>

<<Allora, come prima cosa tu non hai il diritto di giudicarmi e di dirmi cosa dire a chi e come seconda cosa ti ricordo che ho una vita e posso uscire con chi voglio che la cosa ti piaccia o no>>

<<Esci con chi vuoi ma almeno avvisami>>

<<E sentiamo, perchè dovrei farlo? Per farti sapere quando rimarrai solo? Non capisco se sei geloso o cosa ma questa è la mia vita Harry e devi starne fuori>>

<<Io non mi sono intromesso, ti ho solo dato la mia opinione>>

<<Non me ne frega un cazzo sinceramente ora>>

<<Perfetto>>

<<Haz io..è l'ansia cavolo non puoi capire>>

<<No, sei tu che non vuoi ragionare>>

<<Ragionare su cosa?>>

<<Su quello che hai detto, grazie comunque Louis>>

Harry sollevò lo sguardo dal pavimento e puntò i suoi occhi lucidi in quelli blu del maggiore per poi girarsi ed andare nella sua stanza.
Louis parve molto pentito ma Harry oltre ad essere triste era devastato. Le parole gli sono arrivate al cuore affilate come frecce.
Non voleva ricadere nelle vecchie abitudini, non vuole tornare dal tatuatore per farsi coprire nuove cicatrici quindi cercò un modo per distrarsi. Finì col farsi una doccia calda per scrollarsi di dosso tutto il freddo accumulato quella sera poi si ricordò del fatto che la brioche di quella mattina era stato il suo unico pasto. Uscì dalla sua stanza a notte fonda per andare in cucina a mangiare qualcosa ma aveva lo stomaco chiuso quindi optò per una tazza di latte caldo che gli fece venire un sonno terribile.
Andò a dormire alle tre di notte pur sapendo di avere la sveglia impostata per le dieci ma tanto lo sa, non riuscirà a dormire.

La mattina successiva la sveglia suonò puntuale, riuscì a dormire più o meno tre ore. Non voleva sapere quello che Lou pensava, non voleva vederlo perchè avrebbe fatto ancora più male ma doveva.
Mancavano ora due ore all'inizio delle registrazioni ed Harry non vedeva già l'ora che quella giornata finisse.

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