let me see;

1.5

"Tyler! Dove diavolo vuoi andare?", grida Haylee dietro di me mentre la trascino.
"È una sorpresa, spero solo che ti piaccia, ora zitta", rispondo.

"Dovevo controllare mio cugino e pure tua sorella, non possiamo lasciarli là così da soli, mia madre mi uccide", continua lei.
Io non rispondo, non voglio che la situazione peggori, scommetto che quando tornerà a casa sua madre le farà il terzo grado e litigherà ancora, so che è così e mi dispiace, ma deve godersi la vita e qualche volte deve lasciarsi andare, capita litigare con i genitori, capita sempre ma ora lei deve stare con me.
E so che lo vuole anche lei, la sto portando fuori dal mondo solo per un'ora; spero che se lo segni.

Supero la strada con Haylee dietro che mi urla in tutte le lingue del mondo che dovrebbe essere a casa e bla bla bla non sto ascoltando.
Saliamo la collina e invito Haylee a sedersi, per parlare un po'.
Accconsente, sedendosi.

Le prendo le mani e la guardo negli occhi.
Come fa ad essere così bella, dio mio non è possibile.

"A volte vengo qui, ci vengo sempre di sera perché è il posto più tranquillo che possa esistere, ci vengo per pensare, per sognare ad occhi aperti, per riflettere.
E ci ho portato te perché voglio che lo fai anche te.
Vorrei che fosse il nostro posto; per dire, non ci ho mai portato nessuno ma comunque sono felice che tu ne sia venuta a conoscenza.
L'unica cosa che mi piacerebbe che facessi, è venire qua, e riflettere di ogni tuo problema, sapendo che io ci sarò sempre per aiutarti, voglio che lo ricordi perché per me è fondamentale.", voglio farle vedere che mi fido di lei.

"È così dolce da parte tua", risponde.
Sempre di poche parole eh.
Mi distendo con la schiena che si appoggia al terreno.

"Sai, qua mi ci portava mio padre.
Diceva che potevo farmi degli amici e che potevo guardare il cielo pensando alla vita.
Che è quello che faccio ora, lo faccio sempre.", le rivelo.
"Tyler non pensavo che per te fosse così importante, non avresti dovuto portarmi, non c'entro con la storia che mi hai detto, sto solo rovinando il tuo posto e il tuo momento"

"No! Io ti ho portata perché volevo che capissi quanto questo posto è importante e quanto lo sei tu.
Mio padre è morto ormai tanti anni fa, penso che sarebbe più che felice di quello che ho fatto ora", le dico preoccupandomi che se ne vada.
"Va bene, rimango"

Si distende anche lei e poggia la testa sul mio petto.
Spero non senta il mio cuore che sta esplondendo.
"Quali sono i tuoi tre desideri?", mi chiede girandosi per guardarmi negli occhi.

"Non ho desideri, non più", rispondo.
"Io invece non vorrei perdere le persone che amo, e non voglio più soffrire, vorrei vivere una vita normale con l'amore della mia vita al mio fianco sempre"
Quanto dolce può essere?

"Io penso che non troverò mai l'amore della mia vita", continuo.
"Come mai?"
"Non so se credere nell'amore, non lo capisco a volte e non so se stia dalla mia parte, quindi non so che fare", dico fissando il cielo ancora, che si sta sempre di più scurendo.

Ora mi alzo e mi metto seduto, stessa cosa fa anche Haylee.
Lei mi guarda e non posso fare a meno di perdere battiti guardandola negli occhi.
"Io ci credo nell'amore", sussurra.

Vorrei baciarla. Lo vorrei fare sempre, in realtà.
Credo che rovinerei tutto se lo facessi, non mi guarderebbe più come mi guarda ora e non voglio ci sia imbarazzo tra di noi, quindi devo veramente cercare di evitare tuttii sentimenti che ho per lei.

Le sorrido e mi avvicino al suo orecchio, sussurrando.
"Guarda, è bellissimo"
Lei si gira di scatto per ammirare il tramonto. Come se fosse la cosa più bella in questo momento.
"Ma tu di più", aggiungo.
Vedo il suo sorriso che si allarga e mi prende istintivamente la mano per giocarci.
E siamo rimasti per ore.
Credo di non essere mai stato così bene.

>>È cortissimo, lo so.
scusate per il ritardo, mi odio per questo.
comunque il prossimo capitolo sarà mercoledì prossimo, all the love.