3. Nuova scuola

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In questa settimana passata con Clark ho imparato molto, lui dice che ho fatto passi da gigante. Mi ha insegnato a difendermi dagli incantesimi dei nemici, ad attaccare, a indebolire un mago o una strega, a leggere i libri di incantesimi e a preparare alcune pozioni. Il giorno prima di partire, vale a dire ieri, gli chiesi se poteva insegnarmi qualche incantesimo extra e così imparai a leggere nella mente e a non lasciare spazio a nessuno nei miei pensieri, in sole due ore. Mi fece vedere anche come poter cambiare il mio aspetto, in caso servisse, e come diventare invisibile.

<sei pronta?>

Clark, che ha portato le mie valige in una carrozza, mi guarda negli occhi e sorride per poi baciare la mia guancia e abbracciarmi. Io annuisco in risposta e ricambio l'abbraccio, salutandolo.

<figlia mia, mi mancherai tanto>

Saluto mio padre, sapendo che lo rivedrò durante le vacanze estive, vale a dire tra otto mesi circa. Mi hanno detto che durante le vacanze di Natale o altre festività dovrò rimanere all'interno della scuola per evitare qualsiasi pericolo. Non posso assolutamente tornare a palazzo, i mortis potrebbero attaccare da un momento all'altro.

Salgo sulla carrozza e, da una specie di finestrino, Clark mi da le ultime dritte.

<ricorda che nessuno deve sapere che sei una ragazza. Non devi dire a nessuno che sei di sangue reale, non far sapere che vieni da una città normale, senza magia, e non parlare degli oggetti di cui ti ho parlato. Mi raccomando, sta attenta>

Qualche giorno fa mi disse che alcune cose che stanno nel "mondo anomalo", come lo chiamano qui, non esistono nel regno di Alfagor, come il televisore, alcuni cibi e la maggior parte degli oggetti tecnologici. Qui non c'è corrente, infatti le stanze sono sempre illuminate grazie a un incantesimo.

<ci vediamo presto>

Sorrido e la carrozza, trainata da un soldato imperiale, comincia a muoversi. Guardo il paesaggio mentre aspetto di arrivare a destinazione. Questo regno è pieno di vegetazione, che ha un colore insolito: le foglie degli alberi sono rosse, i prati bianchi, di fiori ne ho visti solo verdi e blu. È strano, ma carino. Penso al regalo che mi fece mio padre al mio compleanno: la collana. È appesa al mio collo in questo momento, sotto la maglia, la prendo in mano e la osservo. Una chiave bellissima, che mi ricorda mia madre per non so quale strano motivo. Lei non l'ho mai vista, nemmeno in foto, so solo che aveva i miei stessi occhi e i capelli biondi, si chiamava Melania Lara Odette Bella Winston ed era la donna più gentile e onesta del regno, con un carattere forte nei momenti peggiori. Non so nemmeno io come sia riuscita a ricordarmi il suo nome completo, a mala pena ricordo il mio!

Perché quella maga l'ha uccisa? Cosa voleva dalla mia famiglia e come ho fatto a salvarmi dalla sua magia? Vorrei sapere la verità, vorrei conoscere la storia della mia famiglia e della sua morte. Clark non ha voluto raccontarmi niente, nemmeno mio padre, ma io voglio sapere, non posso rimanere all'oscuro di tutto. Hanno già mentito sulla mia identità per ben diciassette anni, vogliono nascondere altro?

Dopo circa mezz'ora arriviamo a destinazione e il soldato mi accompagna dal preside lasciando la carrozza fuori da quell'edificio enorme. Visto da fuori sembra un castello, è quasi più grande del palazzo reale! Le pareti sono costruite con mattoni blu notte e il colore dei vetri messi alle finestre è un azzurro molto chiaro, l'enorme portone d'entrata è ricoperto da un materiale che non saprei definire, forse marmo o pietra, dal colore grigio scuro. Percorriamo il largo cortile interno sotto gli occhi dei pochi studenti che camminano tra i corridoi attorno ad esso. Sento bisbigliare alcuni di loro, Clark mi ha insegnato ad ascoltare conversazioni anche da lontano. "Cosa ci fa un soldato del palazzo qui?" "Non so, sarà successo qualcosa?" "Chi è il ragazzo insieme a lui?".

La Principessa Di Alfagor// Wattys2020 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora