<Rachel, capisco il tuo interesse e hai il diritto di sapere tutto ciò che è successo quella notte, ma dovevi per forza svegliarmi così presto?>
Dice Clark sbadigliando e facendo ridere me e mio padre.
<siediti qui, figlia mia>
Mi invita a sedermi accanto a loro sul divano in pelle beige che sta nell'enorme salotto di casa nostra, così faccio e mio padre mi abbraccia forte, come se la storia che mi stanno per raccontare fosse tragica, violenta e angosciosa.
<vorrei sapere tutto nei minimi dettagli, vi prego>
Clark annuisce tornando serio mentre a mio padre vengono gli occhi lucidi, questo mi sorprende, non l'ho mai visto triste.
<Clark, parla tu, io non ce la faccio>
<va bene zio>
Mio cugino fa un respiro profondo e successivamente comincia con il racconto.
<mentre dormivo, sentii un urlo di dolore provenire dalla stanza di tua sorella, così forte da svegliare tutto il palazzo, compresi cuochi, camerieri, amici di famiglia e combattenti. Aprii gli occhi di soprassalto e corsi verso la sua camera da letto, ma non vidi nessuno, il letto era disfatto. Andai dai tuoi genitori, ma non trovai nemmeno loro, così mi fiondai nel salone, dal quale si sentivano grida e, dopo aver visto molti soldati preoccupati e confusi per i corridoi vidi una donna con capelli neri, lisci e occhi verdi e grandi davanti a tua madre e tuo padre, che ti teneva in braccio per proteggerti. Ero davvero confuso, non sapevo come quella donna fosse entrata nel castello, dato che le protezioni che abbiamo qui sono molto elevate. Non si riusciva a vedere quella donna in volto perché indossava una maschera in stile veneziano, bordeaux con delle decorazioni in pizzo nero e una piuma con una rosa nera sul lato destro di essa>
Si, avevo chiesto i minimi dettagli, ma non pensavo che mi dicesse proprio tutto.
<la sua pelle era bianca come la neve, sembrava un cadavere, il colore nero la faceva risaltare ancora di più. Inoltre, il mantello, anch'esso nero, che indossava la rendeva ancora più misteriosa e macabra, come se i suoi occhi colmi di vendetta e rabbia non bastassero. Ricordo ancora quell'orribile scena: i tuoi genitori corsero verso di me e ti lasciarono tra le mie braccia per salvarti, ma poi il peggio accadde. Quella maga lanciò un incantesimo a tua madre e lei cadde dolente sulle sue ginocchia, per poi dimenarsi e lamentarsi del dolore. Tuo padre cercò di aiutarla, ma lei, in poco tempo, perse il respiro e con esso la vita. I soldati obbligarono tuo padre ad uscire dalla stanza con la forza, non potevamo lasciare che entrambi, re e regina, venissero uccisi. Lui cercò di opporsi e mentre i soldati combattevano contro quella donna, lei stessa lanciò un altro incantesimo mortale contro di te e immediatamente ti misi tra le braccia di tuo padre, che corse fuori dal salone insieme a pochi soldati. Io rimasi lì a combattere contro di lei. Volevo impedire che facesse del male ancora a qualcuno e così le scagliai contro gli incantesimi più potenti che conoscevo nonostante avessi solo tredici anni. Dopo molti tentativi riuscimmo a spedirla nel Gardof, una dimensione parallela dalla quale è quasi impossibile uscire. Mandandola in quel luogo, la maggior parte dei suoi poteri si indebolì e alcuni di essi rimasero nel luogo dal quale è stata portata via, è per questo che custodiamo con la massima protezione quei tre oggetti>
Durante questo racconto, la mia attenzione era alle stelle, ma c'è una cosa che mi sfugge: come ho fatto a non morire e come può la maga pensare che io sia morta se sono stata portata via dalla sua vista prima che potesse accadere?
<perché io mi sono salvata e mia madre no? Cosa è successo dopo che papà mi ha portata fuori?>
<vedi, piccola, non sappiamo nemmeno noi il motivo per cui tu ti sia salvata e tua madre no>
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La Principessa Di Alfagor// Wattys2020
FantasySTORIA IN REVISIONE! Chiedo a tutti di aspettare a leggere questa storia, finché non sarà terminata la modifica (verrà pubblicata nel 2024, sto lavorando per sistemare i capitoli e aggiungere delle nuove scene). Grazie. Trama: Rachel credeva di esse...