8.

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Mi infilo un pesante maglione di lana e sopra il giubbotto, per stare più al caldo.
Poi prendo il borsone e, dopo aver lasciato qualche croccantino a Draco, esco dal mio appartamento e infine fuori dal palazzo.
Vengo subito investita da una ventata gelida, la quale mi porta ad alzare il colletto del maglione fin sopra al naso per restare più al caldo.
Questa mattina mentre facevo colazione, ho notato una nuova email da parte di Drew, così l'ho aperta e sono rimasta leggermente sorpresa.
Diceva che io e Jungkook avremmo dovuto presentarci verso le tre del pomeriggio davanti al Seoul Theater.
Non so perché ci voglia vedere dentro uno dei teatri più famosi di Seul, ma di certo non mi lamento.
Ho sempre desiderato vederlo.
Cammino un altro po', fino a che il gelo circostante non mi costringe a fermare un taxi il quale mi porta direttamente davanti al teatro.
Per fortuna ho qualche soldo con me, ma devo chiedere a Drew quando inizierà ad arrivare la nostra paga.
Insomma, uno dei lati positivi di questo lavoro è lo stipendio e, per come sono messa in questo periodo, un po' di soldi in più mi farebbero altro che comodo.
Pago il tassista, poi scendo chiudendomi la portiera alle spalle.
Mi avvio verso le grandi porte di vetro, incorniciate da un favoloso legno di cedro.
Rimango poi a bocca aperta una volta nella hall.
Un lungo e sofisticato tappeto rosso accoglie le persone all'ingresso, e continua oltre una porta che sospetto porti in platea.
Le pareti sono perlopiù in marmo e varie sculture decorano gli angoli di quell'enorme sala.
Infine dal soffitto pende un favoloso e lavoratissimo lampadario di cristallo, il quale ha vari dettagli in oro.

<< Elly...>>

Smetto di osservare il soffitto, guardando il ragazzo davanti a me che mi sta raggiungendo.

<< Ciao>> sorrido a Jungkook che ricambia.

Noto che lui ha indosso una canottiera e dei semplici pantaloni della tuta, e che non ha nessun borsone con se.

<< Drew dovrebbe arrivare tra poco.
Vieni ti mostro i camerini>> dice, facendomi cenno di seguirlo.

Abbandoniamo il tappeto rosso, avviandoci verso una porta sulla destra.
Lui la apre, permettendomi di passare, poi la richiude alle sue spalle tornando a farmi strada.
Saliamo vari gradini e oltrepassiamo varie porte, prima di arrivare in un piccolo corridoio con tante porte bianche messe una accanto all'altra.

<< Puoi metterti qui>> mi informa dopo aver aperto una di queste, ed essersi accertato che dall'altra parte non ci fosse nessuno.

<< Grazie>> gli sorrido entrando e chiudendomi la porta alle spalle.

Non è tanto grande.
C'è uno specchio orizzontale che occupa un terzo della parete, sotto il quale è posizionato un tavolo di legno con una sedia nera per stare più comodi.
Dall'altra parte invece c'è un piccolo lavandino, macchiato di quelli che sembrano trucchi per il viso.
Prendo un grande respiro e poi sorrido.
Per quanto possa sembrare assurdo, non potrei chiedere di meglio.
Afferro la sedia, posandola al muro e poggiandoci sopra il mio borsone.
Poi mi spoglio, levandomi prima il giubbotto e il maglione, e infine la maglietta, sostituendola con quella del concerto di Ed Sheehan a cui io e Alex siamo state l'anno scorso.
Poi mi siedo per terra, liberando i miei piedi dai pesanti scarponcini e coprendoli con dei calzini di spugna che ho fregato a Hoseok molto tempo fa.
Ripiego tutta la mia roba, mettendola nel borsone e chiudendo la cerniera.
Infine esco dal camerino, legando i miei capelli in una coda alta.
Una volta fuori mi guardo intorno qualche istante.
Non c'è nessuna traccia di Jungkook e io non so con precisione dove andare.
Osservo il corridoio bianco continuare per far spazio ad almeno altre sette stanze, per poi interrompersi.
Sospiro, poi cammino lentamente in quella direzione, arrivando in fondo e trovando sulla destra un'apertura.
Penso che una volta ci fosse una porta, constatando che i cardini sono ancora qui, ma data la mancanza di quest'ultima non si può sapere.
L'attraverso, scendendo quei pochi gradini subito dopo e trovandomi davanti un altro corridoio, stavolta più corto e che porta a delle scale.
Sospiro.
Quanto diamine è grande questo posto?
Mi avvio verso quegli altri gradini, quando mi accorgo di un entrata che prima mi era sfuggita.
È sempre sulla destra e le grandi porte di ferro dall'aria pesante, sono spalancate per permettere di entrare.

𝐑𝐞𝐰𝐫𝐢𝐭𝐞 𝐓𝐡𝐞 𝐒𝐭𝐚𝐫𝐬 | 𝐣𝐣𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora