Capitolo 18

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Y/n:Un angelo è venuto a portarmi in paradiso?

Sussurro,ma credo Hyeri mi abbia sentito visto la sua risata.

Un ragazzo dai capelli color arancio era appoggiato al muro con una camicia nera aderente,jeans stretti strappati alle ginocchia dello stesso colore e un bomberino rosso.

Seugri:Y/n lui è Kwon Jiyong il collega di cui ti parlavo.

Lo guardo con occhi e bocca spalancati. Davvero devo vivere con un tizio del genere.

Jiyong:Piacere come ha detto Seungri sono Jiyong ma puoi chiamarmi GD.

Mi porge la mano.
Lo guardo stupita di quanto possa essere bello il suo sorriso ma non batte quello dei ragazzi...

Y/n:Sei un angelo?

Lui ride,aveva anche una risata simpatica.

GD:No non sono un angelo,io sono il cappellaio matto.

Mi fa l'occhiolino.

Sorrido timidamente.
Y/n:Allora sarò felice di essere Alice.

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Sono dovuta rimanere un'altra settimana in ospedale, i medici si dovevano accertare che io stessi bene.

Respiro? Si,quindi sto bene.

Ora sto nel salotto di casa a guardare K-Drama a vagonate.

Ho la spalla fasciata e spesso fa male,per questo non devo sforzarmi con questo braccio.

Sento suonare il campanello e vado a controllare se è il mio cibo cinese ordinato.

Controllo lo spioncino. Prendo uno spavento incrociando l'occhio della persona dietro la porta.

Quasi urlo dallo spavento mentre dall'altro lato si sente una risata.

Apro la porta.

Y/n:È venuto per ridere o per consegnarmi il cibo?

Tizio:nessuna delle due.

Finisce di asciugarsi le poche lacrime che erano uscite per il suo ridere troppo.

Y/n:E allora per cosa?

Tizio:posta.

Y/n:ahhh,mi dia.

Sorrido cordialmente.

Il Signore mi porge un pacco e una busta. Saluto il postino e mi dirigo in cucina.

Noto subito sulla scatola c'era scritto "per la piccola Alice" sorrido sapendo già il destinatario.

Apro il pacco e ritrovo un abito dal corpetto bianco e la gonna azzurra.
Era magnifico.

Poi leggo la letterina che c'era accanto.

"Spero che stasera tu ci sia al compleanno di Taeyang, il collega mio e di Seungri. Ti aspetto ;-)"

Sorrisi alla lettera e intanto mi dedicai all'altra lettera.

La aprii.
Non era una lettera erano foto.
Mie.....

Di quando sono tornata a casa dopo l'infortunio o di ieri quando sono uscita con Hyeri per fare la spesa.

Mi misi una mano sulle labbra per la paura.
Le lacrime cominciarono a rigare il mio volto fino a bagnare la maglietta di Hello Spank con cui sto a casa.

La porta si aprì mostrando Seungri appena rientrato dal lavoro.

Corsi subito verso di lui con le foto in mano.

Seungri: Y/n ei ei,che succede?
Si preoccupò.

Non riuscivo a parlare e l'unica cosa che riuscivo a fare era piangere.
Gli porsi le foto.
Che prese subito e le esaminò.

Era più sconcertato di me.

Prese il telefono e digitò a caso dei numeri.

Seugri:È ora che andiate a Seoul.

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