5 - Ingiustizia

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Lucius Malfoy si svegliò con la metà del corpo intorpidita, i piedi fuori dal caldo involucro di coperte ed un sapore orribile in bocca.

Gli ci vollero alcuni istanti, per rendersi conto di dove si trovava, del fatto che dovevano essere le dieci passate, anche se con quella luce uniforme, grigiastra era sempre impossibile capire bene.
Era un mattino gelido, come sempre il sole faticava a spuntare.

Si drizzò a sedere ed agguantò la vestaglia da camera, poi si girò ancora verso il letto e la vide.

Hermione Granger dormiva raggomitolata, la testa appoggiata quasi sul materasso, il cuscino stretto tra le braccia.

"Mezzosangue!"

La chiamò mettendo in quel richiamo implacabile tutta la fermezza di cui era capace, per non fissare ancora la femmina addormentata nel suo letto.
La femmina dei Babbani.

"MEZZOSANGUE!"


Lei si svegliò con un sussulto, drizzandosi come se fosse dotata di molle.

Lucius vide la camicia della sera prima scivolarle sulla spalla scarna, poi la Granger ripiombò nella realtà, almeno a giudicare dalla velocità con cui si alzò e quasi sbatté contro il comodino per la fretta di capire dove fossero finiti i suoi abiti.

Naturalmente, accanto all'abito scuro sulla sedia c'era la solita, ruvida tunica uniforme.

"Oggi non hai il servizio mattutino."

Disse lentamente Lucius, incapace di staccarle gli occhi di dosso. I movimenti di lei rallentarono, lei rimase lì, con la rozza tunica stretta nella mano, le spalle curve. Sembrava una nave fantasma travolta e vomitata da un'antichissima tempesta, immobile. Una nave fantasma.
Lo spettro di una ragazza.

"Se tu fossi stata in servizio avrei dovuto punirti. Considerati dispensata."
"Si, signor Malfoy."

La Granger iniziò a sfilarsi di dosso la camicia, sempre senza voltarsi a guardarlo. Velocemente si infilò la tunica e si ravviò i capelli, con gesti secchi e nervosi.

"Avrai bisogno del bagno, immagino. Puoi usarlo. Nel comodino troverai quello che ti serve per le tue... necessità."

La Granger doveva pur ricordare a cosa alludeva, visto quanto era accaduto la sera prima. Lucius la seguì con lo sguardo mentre velocemente trovava il cassetto giusto, poi entrava nel piccolo bagno della stanza lasciando la porta aperta.
Anche se avrebbe potuto farlo - così come poteva guardarla cambiarsi e lavarsi - Lucius restò in stanza.





* *



Quando Hermione arrivò in cucina i piatti e le pentole della prima colazione erano già stati lavati e il caminetto l'attendeva.

Era suo compito ripulirlo, quel giorno. Un Elfo - probabilmente Binky - le aveva fatto trovare un secchio pieno ed una spazzola accanto alla larga base di pietra.

Una gentilezza che aveva sempre il potere di scioglierle il cuore - anche in quelle condizioni.

Binky doveva essere assieme agli altri due al piano di sopra, intento a pulire i bagni, rifare i letti e spolverare. Il giorno seguente Binky avrebbe svolto il turno pomeridiano, a lei sarebbe toccata la prima chiamata delle cinque.

Hermione si inginocchiò di fronte alla grande bocca del focolare di pietra ed usò la paletta per rimuovere la cenere ed i resti della legna.

 Lavorò in silenzio, gli unici suoni erano il raschiare della paletta di metallo e in lontananza i tonfi attutiti dei materassi rivoltati e sbattuti.
La legna nuova era stata già posata in enormi ciocchi lì accanto, pronta. Quando ebbe messo tutto in un sacchetto avvicinò il secchio ed immerse la spazzola.

Quando l'acqua nel secchio divenne nera di fuliggine la ragazza si rialzò ed afferrò il manico per svuotare il tutto oltre la piccola porta di servizio, in cucina - ma nel farlo gli occhi le caddero sul tavolo e si accorse di non essere sola.

Walden Macnair era seduto al tavolo della cucina, vestito di tutto punto nella sua migliore tenuta a quel che sembrava.

The War is overDove le storie prendono vita. Scoprilo ora