3 - Solo una sporca Mezzosangue

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"Ma perché é così secca?!" La voce di Walden Macnair era l'unico suono, a parte lo scrosciare
secco delle secchiate d'acqua calda e lo sciaguatto dei piedi di Alecto contro il marmo.

La Mangiamorte - una donna tozza con il volto arrossato - abbassò la bacchetta con una smorfia.
Il secchio vuoto ricadde a terra.

"Ma che ne so. Lui ha detto di farla mangiare, però..."

Hermione Granger sussultò e si avvolse le braccia intorno al corpo nudo quando il getto d'aria calda la investì.

 L'enorme stanza di pietra poteva aver avuto un passato da stalla - quando ancora al Manor si erano tenuti cavalli, ma la tradizione era morta con Abraxas Malfoy, il padre di Lucius.

 Al momento quell'area veniva utilizzata come dormitorio per la decina di Elfi domestici della casa.
Era lì che Hermione Granger dormiva e mangiava, insieme agli Elfi domestici.
Il suo vestiario abituale ora non era di certo la loro stessa federa ne' uno strofinaccio rimediato, però per tutti i giorni portava una grigia tunica di lana che aveva esattamente la stessa valenza.

Macnair le girò intorno, i suoi stivali lucidi sollevarono piccole onde d'acqua. Il volto tozzo si abbassò e lo sguardo penetrante frugò qualche istante per cercare di sbirciare quello della ragazza, ma lei aveva occhi vuoti e capelli castani di fronte al volto mentre si rivestiva, impenetrabile e calma nonostante la Bacchetta puntata contro.

"Ti hanno dato una bella ripulita, eh?"

Lei si affrettò ad infilarsi le scarpe, dandogli le spalle per girarsi verso Alecto. Era lei che le puntava la Bacchetta contro, e da quando non possedeva più una Bacchetta Hermione Granger agiva diversamente, molto diversamente.

Lo sguardo gelido della donna la sorvolò con il consueto disprezzo.

"Bene. Se il tuo padrone non ti ha dato altri ordini, raggiungi pure gli altri in cucina."

Per il nuovo regime i Nati Babbani erano in tutto e per tutto Elfi domestici.


Il Ministero aveva proclamato quella nuova direttiva, che peraltro aveva trovato una calda accoglienza in quasi tutti i vincitori.

Se i Mezzosangue potevano mantenere almeno un dieci per cento dei diritti che lo scellerato governo precedente all'Oscuro Signore aveva concesso loro a discapito dei Maghi, i Nati Babbani erano solo ladri, profittatori, creature sporche, per natura inclini alla violenza ed al sotterfugio, che non potevano ricoprire cariche pubbliche.

Se avevano - cosa rara - delle doti, dovevano essere affidati ad una famiglia di Maghi che li prendesse a servizio.

Hermione aveva letto quel proclama sulla Gazzetta del giorno prima, approfittando di un giornale dimenticato sul tavolo della cucina. Si era chiesta quanti... Nati Babbani erano sopravvissuti, quanti erano stati giudicati 'dotati'.
Non molti.

Perché adesso lei era la Nata Babbana - non più la Mezzosangue, nessuno la apostrofava più in quel modo che un tempo l'aveva infastidita così tanto ed ora le sembrava quasi sperabile.

Sfregava la pentola con tutta la forza che aveva - e non era molta - la cucina era insolitamente silenziosa per l'ora di colazione, gli Elfi lavoravano alacremente senza nemmeno guardarsi l'un l'altro, i visi seri e le manine nervose. Lei era al lavello e sfregava con le nocche ormai rosse.

"Dopo spazzerai il pavimento. Laggiù ci sono delle briciole."

Non l'aveva sentito arrivare. Eppure avrebbe dovuto ricordare il suono degli stivali di quell'uomo. La notte della sua cattura aveva riempito il mondo come il rintocco di una campana a morto.

"Si, signore. "

Che altro rispondere? Si domandava come mai quell'uomo fosse lì durante la visita medica - per essere ormai alla pari di un Elfo Domestico, c'erano delle direttive precise su di lei.
Probabilmente l'avevano invitato a colazione.

 Già, probabile. Passava un sacco di tempo dai Malfoy, quel Macnair.

"Ieri sera hai cenato con il Padrone, ho saputo. Devi aver avuto un abito decente addosso. Un abito grazioso."

Lo sentì avvicinarsi di qualche passo e prese a sfregare un'incrostazione particolarmente resistente, la manica della pesante tunica di lana che quasi si inzuppava.

"Eh si. Un bell'abito da essere umano..." La solleticò quella voce rasposa, adesso divertita quanto laida. Ma bisognava rispondere, fosse anche stato con una formula rituale: tacere poteva costare caro.

"Si, signore."

Molto caro. Poi Hermione sentì il suo alito sul collo, come quella notte - sapeva di brandy e sigari vecchi...

"Ma dimmi... l'autorizzazione a portare le mutandine non te l'hanno mica data, eh?" La apostrofò trionfante Macnair aggrappandosi all'orlo pesante di lana.

No - indossava solo quella tunica, Alecto le aveva detto che aveva diritto solo a quella, che le bastava ed avanzava - "Giustamente, gli Elfi domestici non portano biancheria intima..."

Hermione sentì l'aria fredda sulle ginocchia - istintivamente si aggrappò alla gonna e tirò la stoffa in senso opposto, cosa che a giudicare dal bagliore improvviso nello sguardo di Macnair le sarebbe davvero costato caro, ma poi qualcuno gridò dall'altra parte della stanza.

"Che diavolo state facendo tutti quanti? Si può sapere quando potremo fare colazione?"

Fu come se nella cucina fosse stato gettato un petardo, gli Elfi presero a muoversi in tutte le direzioni, anche se mancavano dieci minuti all'ora in cui di solito servivano la colazione.

Si profondevano in scuse, disponevano i vassoi pieni sull'enorme tavolo. Hermione ne approfittò per mettere una bella distanza tra se' e Macnair.

Lucius Malfoy oltrepassò un paio di Elfi che si stavano inchinando così profondamente da toccare il pavimento con il naso e scivolò con i freddi occhi grigi sugli unici due umani presenti nella stanza.

Hermione non si era resa conto di essere così spaventata.
Minimamente conto.


Ma adesso che non sentiva più quell'alito di brandy e vecchio tabacco sul collo, adesso che Macnair guardava da tutt'altra parte, si rese conto che le gambe le tremavano.


Si odiò un po' per questo, ma riuscì in tempo a ricordarsi di non fissare Lucius negli occhi di rimando.

"Walden, credo che ti vogliano al piano di sopra." Disse lui con il suo tono più pigro, amabile e mellifluo. Al piano di sopra, tra i portatori di Bacchette - lontano dalle cucine - e c'era qualcosa in quella voce gelida che fece sentire Hermione come se Lucius non avesse affatto smesso di guardarla sfaccendare nel suo angolo.

"Oh si, certo! Rowan voleva parlarmi di quella chimera! Ma senti, Lucius... davvero non porta le mutandine?" Il tono della voce del Boia le provocò una sincera ondata di disgusto - Hermione strinse più forte la scopa e spazzò con veemenza l'angolo del caminetto.

Un Elfo le restituì uno sguardo lucido e spaventato...

"Niente del genere, che io sappia. Ha una tunica che la ripara dal freddo come tutti gli altri, e tanto basta. Oh, per l'amor del cielo!" Walden smise all'istante di ridacchiare.

Hermione sentì i passi dei due uomini allontanarsi.

"Davvero, non dovrebbe importarti. L'Oscuro Signore non sarebbe certo felice di sentirti adesso. Inoltre é solo una ragazzina e per di più sporca."

The War is overDove le storie prendono vita. Scoprilo ora