Tutto è partito da un'eclissi lunare... è a lei che devo il racconto della mia storia.
Cominciamo subito con il dirvi chi sono e cosa faccio nella vita. Eccomi che salgo le scale del residance al mare della mia famiglia, capelli castani mossi con le punte viola, occhi marroni ma con le lentine grigge, altezza un metro e settanta circa; un vestitino nero con le manche mi copre fino alle ginocchia e i sandali con il tacco che mi stanno uccidendo i piedi. Sono appena tornata dai miei genitori, nel loro residance al mare dopo aver passato tutto giugno e metà luglio a Milano con la nonna e il nonno perché i miei genitori mi hanno imposto di seguire uno stramaledetto corso di inglese accelerato, per colpa di quel deficiente del prof di in inglese che in pagella mi ha dato un misero sei; questo a due genitori ambiziosi come i miei non è piaciuto ed ecco la mia punizione, un bel corso di inglese accelerato. Quel maledetto sei mi ha fatto passare metà estate in ittà anziché al mare o al residance in piscina. Mentre i miei lavoravano da casa al mare e andavano alle feste dei loro colleghi e amici, io restavo a Milano con una calura mostruosa a studiare il maledetto inglese, con quella pazza della Linsday, che, mi ha torturata per ben sei settimane. Detto ciò continuo a salire le scale con la valigia che pesa un botto, stracolma di abiti che forse neanche metterò sempre, la borsa che tra poco perderò e il cellulare che continua a squillare. Appena entro in casa i miei sono uno al computer che finisce un progetto e l'altra in cucina sull' isola che è impegnata in una conferenza che forse neanche lei si aspettava di partecipare, dato che indossa una camicia da lavoro e dei pantaloncini ginnici e un paio di scarpe da corsa. Quando poso la mia roba sul pavimento mia madre mi calcola appena, mi fa cenno con la mano e riporta gli occhi sul suo pc; quanto a mio padre, bhe lui neanche si accorge che sono arrivata. Quando tornavo a casa dai nonni loro mi aspettavano tutti contenti del mio ritorno, mentre ai miei neanche importa che sono tornata. Per fortuna che tra pochi mesi andrò via di casa anch'io, proprio come mio fratello Luca. A proposito non mi sono ancora presentata, io sono Francesca, Checca per gli amici stretti. Come avrete capito non sono figlia unica, ho un fratello di due anni più grande di me Luca che una volta finite le superiori è andato a studiare chirurgia a Trieste, e dall'ora si fa vedere solo nei periodi di festa e un po' in estate, quando viene a passare un paio di settimane qui forse quando non ha nulla in programma per le sue vacanze, dato che ogni anno va in vacanza all'estero. Comunque, entro in camera mia, dove tutto è immacolato, letto, scrivania, armadio vuoto ma in ordine. Tutto senza un po' di gioia nell'aria, solo pace e pulizia. Disfo la mia valigia e mi faccio una doccia, accendo il pc e organizzo un po' la settimana con i compiti delle vacanze che mi hanno assegnato malgrado io stia per fare il quinto ed ultimo anno del liceo classico di cui non vi nego mi sono pentita un sacco, troppo palloso come liceo, con una scarsa innovazione dei metodi educativi. Ma va bene. Quando lascio il pc sono già le due del pomeriggio, l'ora di pranzo è già passata da un po' e il mio stomaco reclama cibo, malgrado io non abbia molta fame tanto da farmi alzare dal letto e andare di sotto a prepararmi qualcosa. Mi vesto e vado di sotto, apro il frigo, che per fortuna è sempre pieno e mi preparo due sandwich uno con cotto, pomodori, insalata e mozzarella, l'altro con tacchino, maionese e lattuga. Non male per una che non aveva voglia di alzarsi dal letto. Finito il pranzo, riordino tutto e chiamo Melissa, una mia amica che abita vicino casa mia e che sin da piccole trascorriamo l'estate insieme; andiamo alle feste a cui partecipano le nostre famiglie e ci fingiamo ragazze educate e docili ma appena il primo senior da segno di sonno, ecco che sgattogliamo fuor dalla festa e andiamo nel primo pub vicino a bere e a dare inizio alla nostra festa personale, senza tartine o analcolici per ragazzi che ci profilano alle feste dei nostri genitori. Io e Melissa viviamo più o meno la stessa situazione, i suoi genitori sono entrambi avvocati e i miei sono, mia madre architetto e mio padre ingegnere, quindi conosciamo bene la solita tiritera del crescere in fretta con baby sitter o nonni. Perciò siamo molto in sintonia. Recupero il mio cellulare e chiamo Melissa. Dopo tre squilli mi risponde.
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Quando meno te lo aspetti tutto cambia (Soggeta a revisione al fine)
General FictionTematiche famigliari, amori, amicizia, diversità, fratellanza , novità s'intrecceranno nella mia storia che spero coinvolgerà più generi di lettori. Come ogni libro non giudichiamo dalla copertina ma dalla sua capacità di trasmettere qualcosa, di...