2.La festa di Anna

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Come da copione, mi alzo per le otto, mi preparo e vado di sotto a fare colazione. In cucina trovo mia madre e mio padre che leggono dei giornali, molto probabilmente dei quotidiani, sorseggiando del caffè. Quando vado a sedermi al mio solito posto dell'isola di marmo trovo una piacevole sorpresa; la rivista del mese di Vanity Fair, quella in cui Chiara Ferragni è in copertina. Capisco subito che l'idea della rivista è stata di mia madre così le lanio un sorriso di ringraziamento e lei mi fa l'occhiolino. Sono grata a mia madre per non avermi comprato il solito libro di narrativa o robe simili che la scuola mi obbliga a leggere durate le vacanze estive e che lei con grande gioia mi copra ogni santa estate. Finita la colazione, prendo la borsa e le chiavi della mia auto nuova di zecca e mi avvio alla porta d'ingresso, ma mentre metto la mano sulla maniglia mio padre come al solito quando è in casa mi chiede dove vado ed io gli dico che andrò a ritirare le scarpe e dei trucchi al centro di ritiro della posta e che mi fermerò al parco con un mio amico del liceo e faremo un aperitivo lì, con Morgan nello specifico. Gli dico il nome perché mio padre conosce i genitori di Morgan e poi perché tutti sanno che il ragazzo mi viene dietro sin dal primo anno del liceo, ma io non sono mai andata oltre qualche bacio con lui. Finito l'interrogatorio, esco di casa e salto in auto, musica a palla e vaia verso Milano stazione treni. Sono solo le nove e trenta e dato che sono in anticipo mi fermo al primo macdrive che trovo per prendere delle brioche da far trovare ai miei passeggeri, (sicuramente affamati) e un caffè per me. Dopo la breve sosta mi metto a genio l'idea di arrivare a Milano con almeno un pò di anticipo. Alle undici in punto mi trovo alla stazione, chiamo mio fratello per sapere dove fossero.

- Luca, sono appena arrivata, dove siete?

- Siamo appena entrati in stazione. Vieni al binario cinque, ti aspettiamo li.

- Ok, arrivo.

Arrivo al binario cinque e il treno ancora non apre le porte per permettere ai passeggeri di scendere. Dopo un po' il treno apre le porte e i primi passeggeri scendono dalle carrozze. Dopo un po' anche Luca scende dal treno con la sua valigia blu e gialla che li ho regalato io lo scorso Natale. Mi viene in contro e mi abbraccia forte; proprio quello di cui avevo bisogno da giorni, un abbraccio caloroso e avvolgente. Dopo i saluti cominciano le presentazioni. Mi presenta il suo collega Marco un bel e dico bel ragazzo, moro con gli occhi azzurri e delle labbra da mordere, per non parlare del fisico un jeans chiaro lo avvolge come fosse una pellicola, tanto da riuscire a vedere le sue protuberanze e il suo bel culetto sodo, per non parlare della sua maglia verde, così aderente da non lasciare nulla all'immaginazione sui suoi pettorali. Con mia sorpresa anche mio fratello non è messo male, meno neard e più gnoccone da far paura. Cavolo mio fratello si è svegliato un botto. E bravo lui. Finite le presentazioni ci dirigiamo alla mia auto ed ovviamente Luca insiste per guidare ma proprio nel bel mezzo della nostra contesa gli arriva una chiamata che sembra provenire da una ragazza data la sua reazione e il discorso che sembra solo consenziente, niente trattive o obbiezioni. Mimo a Marco

- Con chi parla?

E lui sempre mimando con le labbra mi risponde

- La ragazza, forse. Stanno insieme da un po' di mesi.

- Dopo mi racconterai tutto ciò che sai.

- Okk, però bocca chiusa.

Annuisco e saliamo tutti in auto compreso Luca che è ancora al telefono.

Do loro le loro brioche e sembrano apprezzarle dato il tempo in cui la divorano. Si Luca non è cambiato molto, sempre golosone. Dopo un po' arriviamo a casa e i nostri genitori non ci sono, così mentre Luca mostra la casa e la sua futura camera a Marco io chiamo al ristorante del sushi vicino casa e ordino cinque porzioni di sushi misso e i biscotti della fortuna. Quando il sushi arriva anche i miei genitori fanno finalmente la conoscenza dell'ospite. A mio padre Marco non sembra dispiacere, mia madre è talmente tanto felice di vedere il suo bambino a casa che non fa caso a cosa la circonda realmente. Il sushi in più mette tutti a tavola a mangiare. Dopo pranzo io e Marco mettiamo le stoviglie in lavastoviglie mentre Luca sparecchia e i mie si rinchiudono nel loro ufficio a sbrigare del loro, così che possano trascorrere con noi il loro fine settimana. Dopo il pranzo decidiamo di andare a fare un bagno in piscina e prendere un po' di sole. Dopo essere finita in acqua scaraventata da Luca, mi godo la pace della pisciano mentre Luca e Marco si fumano una sigaretta e dopo si buttano in acqua e fanno i cretini con il mio povero salvagente a forma di fenicottero. Dopo aver preso un po' di sole vado di sopra e vado a farmi una doccia fresca e a cominciarmi a preparare per la festa di Anna che inizierà alle otto e trenta in punto, ma sappiamo tuti bene che le feste non cominciano mai nell'ora segnata. Sono le sei e sto per cominciarmi a fare il trucco quando sento bussare alla mia porta.

Quando meno te lo aspetti tutto cambia (Soggeta a revisione al fine)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora