Qualche settimana dopo il pranzo in pizzeria con Melissa e Marco e aver scelto il sesso della bambina, sono in attesa dalla dottoressa, questa volta sono con la mia mamma. Nonna Marta, da quando la gravidanza si sta facendo piu imponente negli atti pratici della vita è più presente, lavora da casa qualche pomeriggio a settimana e passa più tempo con me. Filippo ha tanto insistito per poter venire ma non ho voluto a lui ho piazzato mia madre e la madre. Quando il pomeriggio prima ho chiamato Ambra per chiederle se volesse venire con me e mia madre l'indomani alla visita lei era molto sorpresa ma anche tanto felice, ha accettato subito e dopo poco mia madre è salita in camera mia per avvisarmi che saremmo uscite di casa prima per passare a prendere Ambra. Così, ora eccomi qui, seduta in sala d'attesa con mia madre alla mia destra ed Ambra alla sinistra. Quando la dottoressa mi ha chiamata, si sono alzate prima le nonne che io. È la prima volta che loro vengono con me a vedere la bambina e so bene che sono molto gasare. La dottoressa mi dice che ho preso un bel po' di chili, ma non mi è una novità, lo vedo anche da me che sono ingrassata, ma per fortuna perché per i primi tre mesi non ho preso quasi neanche un chilo, ora averne presi sei mi fa stare bene, non tanto per me ma per la bambina che pesa già quasi due chili e siamo solo agli albori del quinto mese. Mia madre ed Ambra facevano un sacco di domande alla dottoressa e lei poverina le rispondeva con pazienza. Come la capivo, mi toccano le stesse domande da un po'. Dopo la visita mia madre ha deciso di andare a fare merenda in un posto caldo perché fuori fa davvero un sacco freddo. Si sente che siamo a due giorni dell'Immacolata e il Natale è alle porte, per le strade ci sono decorazioni natalizie, lucine di ogni colore, la musica di sottofondo. È spettacolare l'aria natalizia. In Duomo è tutto decorato e la gente si accalca nei bar in cerca di bevande calde. Andiamo in una bakery molto provenziale come piace ad Ambra.
Ambra: Non so voi ma io oggi mi sento particolarmente affamata. Sarà la gioia?
Marta: Suppongo di si, io prendo una cioccolata calda e una ciambellina alla fragola.
Francesca: Io cioccolata calda con panna e waffer.
Marta: Prova a metterti nei suoi panni, sta per avere una figlia, ti girano attorno tanti amici, amiche che sono preoccupati per te. Ragazzi che mai si erano visti prima appaiono. Eddai comprendilo.
Francesca: Mamma io lo comprendo ma deve pur capire che non m'interessano e che può stare tranquillo. Cosa dovrei fare più, sono incinta di sua figlia non di altri, ricordiamolo.
Ambra: Dovete parlarvi molto e integrare i vostri gruppi, così che tu conosca le sue amiche, e lui i tuoi così starete tranquilli a vicenda. Non ci pensare troppo Fra, i maschi sono sempre esagerati. Ahahhaha.
Dopo la merenda, chiamo Filippo e gli chiedo di venirmi a prendere.
L'atmosfera natalizia non ha prezzo, così io e Filippo e un suo amico di scuola Federico andiamo, facciamo una passeggiata in centro e ai mercatini, in una bancarella che confeziona tututine, copertine, bavette per neonati e non solo, faccio personalizzare una bavetta rosa con l'incisione "☆Ludovica☆" . Questa sarà per Luca. Strada facendo da Tiger compro una scatola natalizia e dei fiochetti già pronti rosa e rossi.
Mancano due giorni all'Immacolata e a scuola tutti i prof si affrettano per interrogare e fare compiti in classe, sono stressata e non mi sento molto bene.
Vado a scuola ugualmente e dopo il compito di greco svengo.
Non so dopo quanto mi sia risvegliata, ma appena mi sveglio trovo accanto a me, mia madre, mio padre e la nuova prof di chimica, la biondina che per precisare non è neanche la sua ora, e i medici del 118 che mi hanno legato dei fili con dei cerotti al braccio. Mi rendo conto di essere molto debole e mi lascio fare tutto ciò senza chiedere perché o oppormi. Vedo mia madre pallida in viso, che fa domande al medico e mio padre che guarda di sottecchi la giovane prof di chimica e tiene una madre sul braccio di mia madre.
Mamma: Dottore è il caso di portalarla al pronto soccorso?
Dottore: Guardi signora, se non fosse in attesa no, ma dato che è in attesa per togliere ogni scrupolo la porteremo in ospedale per fare maggiori controlli.
Papà: La portiamo noi per accertamenti o voi in ambulanza?
Dottore: Può andare anche in auto, con il nostro certificato e l'urgenza, ma dipende tutto da come si sente lei. Se la ragazza non si riesce a tenere in piedi allora la portiamo noi in ambulanza, se riesce a stare in piedi e a camminare allora può andare con voi in auto.
Francesca: Vado in auto. Mamma non dire nulla a Filippo per favore, oggi ha due compiti in classe.
Filippo: Sto qua Fra, non ti preoccupare per i compiti in classe, mamma mi viene a prende ora e vengo in ospedale.
Francesca: Vai a fare quei compiti, per favore, non mi fa sentire in colpa. Ti prego vieni a casa oggi pomeriggio. Te lo prometto.
Filippo: Se proprio insisti, faccio questi compiti e vengo subito da te.
Francesca: Vai in classe.
Mamma: Ok allora andiamo in auto.
Al pronto soccorso dell'ospedale mi hanno fatto tutti gli accertamenti, e mi hanno consigliato un po' di riposo. Filippo mi ha raggiunto subito dopo i compiti in classe. La bambina sta bene, deve riposare come dell'altro io. Mi tengono sotto osservazione per la notte e Filippo, si offre di fare la notte, ma mia madre insiste a restare con me lei; allora si propone di dare il cambio a mia madre così che lei possa andare a casa a prendere un cambio, e a riposare un po'. Lei accetta ed ora sono in una camere d'ospedale, sdraiata sul letto con un cavo sulla pancia che collegato ad una macchina controlla Ludovica, sul braccio destro ho una flebo di sali minerali. Filippo è seduto su una sedia che gira su instagram e con la mano destra mi accarezza la pancia, che ho scoperta per il cavo. Sono orribile, ho il maglioncino tirato su fino al seno, il jeans sbottonato sulla zona dell'inguine, senza scarpe, con i calzini neri e rosa. Il mio cellulare e mezzo morto, ho poca batteria, spulcio su instagram. Apro le storie di instagram e noto che sono orribile.
Francesca: Filippo.
Filippo: Dimmi amore.
Francesca: Mi passi dell'acqua e un carica batteria?
Filippo: Si.
Mi passa il carica batteria e me lo collega alla presa vicino il letto mentre io bevo l'acqua. Dopo un po' il cellulare è salvo. In altre occasioni avrei messo una storia dal letto d'ospedale con qualche frase per dire che era tutto ok, ma oggi di ok non ci sta nulla e ho un mal di testa che mi uccide. Non ho pranzato e sono le tre del pomeriggio, i medici non mi hanno dato grandi informazioni, mia madre, mio padre e i genitori di Filippo lo chiamano ogni due minuti. Melissa mi ha chiamata già tre o quattro volte, sono uccisa giuro.
Francesca: Filippo.
Filippo: Dimmi.
Francesca: Ho mal di testa.
Filippo: Cerca di rilassarti è perché sei agitata, stai bene sei solo stressata, tranquilla Fra, agiti solo te e Ludovica.
Francesca: Vieni qui vicino a me.
Filippo si stende sul letto con me e mi abbraccia con il braccio sinistro mentre con il destro mi fa i grattini alla testa, che nel frattempo è finita sul suo petto. Dopo due minuti cado in un sonno profondo.
Mi sveglio e in camera non trovo nessuno. Sono sola che gioia, noto che la flebo e finita e non ho più nulla, sulla pancia non ha cavi o altro. Mi accarezzo la pancia e guardo il cellulare, ci sono un sacco di messaggi sul gruppo della classe. Tutti vogliono sapere come sto, allora faccio un audio dove gli dico che sto bene, mi terranno in osservazione tutta la notte solo perché sono al quinto mese e che mi hanno fatto una flebo di sali minerali. Ma per il resto sto bene. Tutti mi hanno risposto velocemente mandandomi tanti messaggi. Giacomo si è distinto, mi ha inviato un messaggio privato per chiedermi come stessi.
Gli ho risposto che stavo meglio e si è offerto di venirmi a trovare. Ottimo Filippo scatterà come una molla. Mio padre entra in camera.
Papà: Come stai Francy, ci hai fatto prendere un colpo.
Francesca: Sto bene papà. Tu devi dirmi una cosa però?
Papà: Cosa devo dirti?
Francesca: Lo sai papà. Cosa c'è tra te e la nuova prof di chimica?
Papà: Nulla è la tua prof stava solo vedendo come stavi.
Francesca: Cazzate, ti guardava di sottecchi, a me puoi dirlo, non sono Luca e non ho abbastanza forze per farti del male.
Papà: La mamma durante il weekend fuori casa che abbiamo passato con tutti gli altri nostri amici, ha scoperto che ho una relazione con un'altra donna. Sa chi è, ovvero la prof e vuole il divorzio. Ma solo quando sarà nata Ludovica. Non prima. Ora però fammi un favore non ti agitare e non dire a lei o a Luca di ciò. Glielo dirò io domani che sai tutto.
Francesca: Ti avevo già sgamato, ti ho anche seguito per i primi mesi della gravidanza. Non m'importa nulla. Ci hai traditi tutti. Complimenti.
Papà: Non è così.
Francesca: Puoi lasciarmi sola? È vero che non m'importa ma voglio metabolizzare la notizia, con calma. Sappi che sono felice ed arrabbiata con te.
Papà: Lo so bene. Ci vediamo dopo. Stai tranquilla...per favore.
Chiamo Filippo al cellulare e gli chiedo dove sia, mi dice che è a casa e che tra poco penso arriverà Giacomo a trovarmi. Lo sento che gli da fastidio anche se mi dice che gli va tutto bene. Allora gli dico di venire per tempo così che possa esserci anche lui. È felice che io lo abbia coinvolto e chiesto di venire perché mi risponde che arriverà il prima possibile.
Mia madre entra in camera mia e mi porta una tisana e una brioche; oltre alla borsa con le cose pulite che già era sulla sedia.
Mamma: Francy vuoi cambiarti prima di fare merenda? Ti ho portato la tua tuta preferita, niente pigiama come i vecchi, e ti ho comprato un nuovo paio di ciabattine con il pelo, te le ho prese nere vanno bene vero? Ah e per andare via di qui domani ti ho portato un jeas nero e una felpa. Oltre alle cose di igienepersonale.
Francesca: Perfetto mamma. Vado a cambiarmi.
Una volta cambiata mi tiro su dal letto e mi bevo la mia tisana mangio la mia brioche.
Bussano alla porta, e da dietro appare Giacomo.
Giacomo: Buona sera. Piacere signora sono Giacomo, si ricorda di me?
Mamma: Ma certo che mi ricordo di te Giacomo, accomodati. Vi lascio soli Francy se hai bisogno mi chiami.
Francesca: Si mamma.
Giacomo: Fra come stai?
Francesca: Bene ora di gran lunga, sopratutto mi sono calmata un sacco.
Giacomo: Oggi hai fatto prendere un colpo a tutta la classe. Quando il 118 ci ha fatto uscire tutti, Sophia tremava ancora dalla paura perché non so se ti sei accorta ma ti sei accasciata addosso a lei. È stata Sophia a tenerti fino a che non ha chiesto aiuto.
Francesca: Davvero? Mi ha presa lei? Oddio non lo sapevo. La devo ringraziare.
Mi arriva un messaggio da Filippo "Sono fuori dalla stanza con tua madre che mi ha detto che c'è Giacomo, resto fuori Ok?"
Francesca: Filippoooo.
Filippo entra, saluta Giacomo e si siede ai piedi del letto e rimane ad ascoltare la nostra conversazione a Giacomo questo sembra non dare affatto fastidio e continua a raccontarmi le reazioni di tutti. Poi cambia argomento e coinvolge Filippo.
Giacomo: Filippo alla fine hai fatto i compiti?
Filippo: Ahahah, si non so come, ma li ho fatti.
Francesca: Saranno andati bene!
Filippo: Ah bhe se lo dici tu allora saranno andati malissimo.
Francesca: Stronzo!
Parlano ancora un po' Giacomo e Filippo e il mio cuore esplode di felicità quando Filippo chiede a Giacomo se vuole accarezzare la pancia. Io annuisco con la testa e Giacomo mi accarezza il pancione.
Dopo un po', un' infermira fa andare via sia Giacomo sia Filippo.
Filippo si avvicina, mi dà un bacio sulle labbra, e uno al pancione, e poi va via. Entra mia madre e dato che la merenda mi ha riempito abbastanza lo stomaco, e non ho voluto la cena. Quindi mamma si stende vicino a me e vediamo una puntata della serie tv preferita di mamma.
Il mattino seguente arriva veloce, i medici vengono in camera mia e dicono a me e mamma che sia io che la bambina stiamo bene, e che possiamo tornare a casa ma devo stare una settimana a casa in totale riposo. Non posso andare a scuola per una settimana per evitare agitazioni e pressioni. Per fortuna che in questa settimana c'è il ponte per la festa dell'Immacolata, così non perderò troppi giorni a scuola, anche se già sò che al nono mese non potrò andarci.
Chiedo a mamma di non dire niente a nessuno che andiamo via, eccetto papà che ci verrà a prendere.
Francesca: Mamma?
Mamma: Dimmi amore.
Francesca: Come fai ad accettare ancora papà in casa?
Mamma: In che senso amore?
Francesca: Mamma so che hai scoperto che papà ha un' amante. Lo hai scoperto al weekend. Gli ho chiesto di non dirmi bugie giocandomi la carta della malaticcia e mi ha detto tutto. Insomma non tutto, il minimo, quello che mi serviva sapere senza dettagli.
Allora lascia la borsa che stava sistemando si volta e viene a sedersi sul letto dove io sono già seduta.
Mamma: Non lo avresti dovuto sapere ne ora ne qui. Comunque ora lo sai e spero che questo non ti agiti di più.
Francesca: Mamma io sapevo qualcosa di papà e la sua storiella segreta già da mesi. Da tipo agosto, se non prima. Lo anche pedinato. E si questo mi crea un po' di tumulto, ma non mi sorprende e poi lo sai ora devo pensare solo a me e alla pigrona che ho qui.
Mamma: Anch'io amore mio lo so da un po', anzi da un bel po'. Forse anni. Lo vedevo che a casa non c'era mai e anche se lavoravano insieme lui non mi faceva mai andare oltre nelle sue cose. Una sera gli ho anche trovato il colletto sporco di rossetto. Poi non era più solo il colletto ma i ritardi inspiegati la sera, i lunghi viaggi di lavoro. Io e tuo padre siamo più o meno nello stesso settore, so quando ci sono dei grandi viaggi lavorativi per cui bisogna stare fuori casa periodi così lunghi.
Quando mi è partito il sospetto credevo di essere paranoica perché ero semplicemente stressata, ma poi il sospetto è cresciuto e ogni donna sente quando il proprio uomo si sta allontanando da lei. Ho chiamato l'investigatore privato quando tu ci hai detto che stavi aspettando un bambino, perché non potevo più avere tempo per indagare su di lui. Ieri ho visto per la prima volta l'amante di tuo padre in faccia. Quando al weekend gli ho detto che sapevo tutto da un po', gli ho anche chiesto di divorziare, lui era a favore perché gliene ho cantate di ogni colore. Ha accettato il divorzio, io ho fatto i miei patti quali poter far dormire Filippo a casa nostra ogni volta che vorrai, lasciar in pace Luca, non dargli sempre tormento e mettersi contro di lui, lasciarlo libero di fare ciò che vuole perché il mio cucciolo è un uomo ormai e deve vivere da solo la sua vita, come meglio crede; e molte altre cose. Abbiamo deciso di dirvi del divorzio quando Luca torna dal capodanno estero. Tu ora dai già tutto ma ti prego non dire nulla a Luca, voglio che lo sappia da noi.
Non sapevo cosa dire, pensare, ero vuota. Mi sono limitata ad annuire.
Mamma: Fra tu però, stai tranquilla sarai libera di fare ciò che vorrai e sia io che tuo padre ci occuperemo in modo egregio sia di te che della bambina. Non devi temere nulla. Ora andiamo che papà è giù. Si torna a casa ragazze, lasciamo questo posto noioso!
Quando sono tornata a casa era presto erano le nove del mattino, la casa era avvolta in uno profumo di panchakes, mi avvicinai alla cucina, e trovai nonna che frenetica girava i panchakes. Verderla mi faceva gioia anche perché la stavo escludendo in quasi tutto per non farla preoccupare ma lei era sempre lì che mi aspettava e da lontano mi sosteneva.
Francesca: Nonna!
Nonna Margherita: Amore delle nonna, cosa ti è successo? Stai bene ora?
Francesca: Solo tanto spavento. Ho fame posso mangiare?
Mamma: Vengo anch'io.
Papà: Signore io vi lascio vado a lavoro, è sempre tutto frenetico prima dei ponti feriali.
Mamma: Va pure, ci vediamo a cena.
Francesca: Ciao papà.
Nonna: Ma quindi non vuoi fare colazione?
Mamma: Mamma lascialo stare è di fretta.
Nonna: È di fretta e non mangia? Che comportamento è?
Francesca: Quello della fretta. Io mangio.
Dopo la colazione, sono andata di sopra e ho sistemato alcune cose e soprattutto, mi sono lavata a casa mia, senza ciabattine in gomma per la doccia, senza miniflaconi e puzza d'ospedale, lenzuola calde e soffici. Oh questa si che è riposo, stare sul letto in pigiama, al computer con i riscaldamenti a palla. Alle undici Luca non aveva lezioni e mi ha chiamata in videochiamata.
Luca: Allora? Che mi devi raccontare?
Francesca: Che sai tu?
Luca: Io so tutto come sempre. Allora cos'è questa storia dello stress? Quante volte devo dirti che devo stare calma e attenta? Eh, quante?
Francesca: Se mi devi fare la predica allora ciao, chiudo la chiamata.
Luca: Oh, no, ok come vuoi. Niente predica. Che mi dici di Giacomo? Chi è?
Francesca: Ah, si Giacomo, lui è un mio compagno di classe molto premuroso e mi sta vicina sempre. Mamma ti ha detto che è venuto in ospedale?
Luca: Mamma mi ha detto che Filippo è geloso. Mm, e io cosa dovrei essere? Già un ragazzo mi ha portato via tutta mia sorella, il suo cuore, la sua bellezza, mi ha dato una nipotina e che altro? Io dovrei scoppiare dalla gelosia?
Francesca: Luca eddai, Filippo non ha fatto nulla. Poi Giacomo è solo un amico altro non potrebbe essere! Miriana?
Luca: Cambi discorso? Miriana sta bene, la madre la vorrebbe a Londra ma sta qui e io sono stra orgoglioso di lei è un cavolo di genio in Uni. Fa le dispense per le amiche e non solo, segue anche dei corsi exstra. È al settimo cielo al pensiero di andare in India per capodanno. Mamma le scrive spesso di recente. Sembra che mamma stia legando con lei e anche con me, chi ci parlava così tanto spesso con mamma prima, per non parlare di papà.
Francesca: La vecchiaia. A proposito di vecchiaia, chiama i nonni che non ti sentono da molto e hanno paura a chiamarti per paura di disturbarti.
Luca: Ok, ciao.
Quella sera i miei compagni di classe, e alcuni miei amici del gruppo sono venuti a casa mia con un sacco di pizze e bevande gassate. Senza che io lo sapessi, suona il campanello di casa, mi alzo dal divano dove stavo lavorando al lancio del blog che Luca mi ha aiutato a creare e vado ad aprire. Quando ho aperto la porta ho trovato tutti i miei amici che facevano confusione davanti alla porta di casa. Uno all' volta sono entrati, mi hanno dato un bacio sulla guancia e sono entrati in casa con le pizze fumanti.
Melissa: Allora, Fra dove mangiamo? In salotto o in sala da pranzo?
Marco: Salotto, sul tappeto con una serie tv.
Mattia: Amico non voglio mangiare per terra.
Federica: Invece si, mangiamo sul tappeto del salotto.
Francesca: Si mangiamo in salotto, mettiamo le pizze sul tavolino, prendo altri cuscini e mettiamo una serie tv.
Melissa: Vado io a prendere i cuscini, vado di sopra o nello sgabuzzino?
Francesca: Vedi in entrambi i posti.
Marco: Fra ma dov'è Filippo?
Francesca: Ah non so, oggi non è passato per nulla.
Giacomo: Fra, fa nulla forse sta arrivando.
Francesca: Fa invece Giacomo, scusa ma è comunque il mio fidanzato e se i miei amici sono qui e lui no è un problema. Scusa eh.
Giacomo: Tranquilla, come non detto.
Suona il campanello, ed eccolo qui Filippo con due vaschette di gelato.
Filippo: Scusa per il ritardo. Quando Marco mi ha avvisato che sarebbero venuti ho pensato che un dolce dopo le pizze ci stava. Anche se il gelato è un po' azzardato a dicembre.
Francesca: Che fine hai fatto oggi, pensavo fossi sparito. Ti aspettavo per pranzo.
Filippo: Ho fatto tardi a scuola e poi sono andato da papà in ufficio e poi da nonna in ospedale. Comunque ora sono qui, mi fai entrare?
Francesca: Cosa è successo Filippo, hai un'area strana.
Filippo: Non è successo nulla, nonna non sta molto bene, e oggi che l'ho vista me ne sono reso conto.
Francesca: Lo sai che mi dispiace un sacco, domani ci andiamo insieme a trovarla.
E lo abbraccio, stretto stretto.
Filippo: Possiamo andare dagli altri? A proposito, chi c'è?
Francesca: Federica, Melissa e Marco, Giacomo e Dennis. Siamo pochi. Perché non chiami anche qualche tuo amico?
Filippo: Davvero posso?
Francesca: Certo. Chiama Edo, o chi ti pare.
Filippo: Mm, ok se posso allora vado a chiamarlo.
Dopo meno di un quarto d'ora arriva Edoardo e Leo. Un suo amico di classe (Leo) e un suo amico, che poi conosco anch'io.
Melissa porta giù i cuscini con Marco e ci mettiamo tutti attorno al tavolino e cominciamo a mangiare.
Litighiamo un po' su che film guardare e alla fine non guardiamo nessun film, ma ci raccontiamo quello che è successo oggi a scuola, in Uni per Marco, Melissa mi riempie la testa perché non abbiamo ancora comprato i vestiti per la festa d'inverno che si terrà a scuola qualche giorno prima dell'inizio delle vacanze di Natale. Per queste feste, a scuola si c'è un comitato che si occupa dell'intera organizzazione a noi sta il compito di compare i biglietti e cercare un accompagnatore. È già da un sacco che il gruppo che organizza l'evento va in giro a vendere biglietti, ma non ci ho dato troppo peso a questa festa. Anche perché visto le mie curve rotondette, non entrerò mai nei bellissimi vestiti che mettevo prima di aspettare Ludovica per andare alle feste. Credo che Marco non sia molto entusiasta d'andare a questa festa dove ci sono solo liceali che credono di stare in chissà che posto quando in realtà si trovano solo in una palestra allestita con festoni, teli decorativi eleganti, sedie e tavoli per la cena, una palla da discoteca che acchiappa tutte le luci, musica, dj, tappeti rossi davanti alla porta d'ingresso della scuola. Sono le classiche cose che si vedono nei film americani e che grazie a qualche persona che ci ha creduto è entrata nelle tradizione della nostra scuola. Partiamo dal presupposto che la mia scuola racchiude più indirizzi in se quindi più soggetti e menti. Ragione per cui la festa coinvolge più indirizzi e quindi tutto è super controllato e organizzato.
Melissa: Fra, sarà tutto perfetto, luci, festoni e...
Mattia: Eh bla bla bla. Le solite cose.
Filippo: Ma manca ancora un sacco.
Edo: Meno di due settimane amico, dobbiamo sbrigarci a trovare una dama.
Leo: Amico ma sei scemo?
Melissa: Non ci credo!
Edo: Perché? Cosa ho detto?
Melissa: Ahahh, non ci credo.
Francesca: Scusa io cosa sarei?
Edo: Una ragazza. O no?
Giacomo: Sto morendo delle risate.
Filippo: Amico io la dama già la ho. Ecco perché tutti ridono. E fidati mi basta una, anzi già è troppo.
Francesca: Scusa? Cosa? Io sarei troppo?
Federica: Attaca Fra, attacca.
Leo: Ti difendiamo noi Fili.
Filippo: Scusa volevo intendere che mi basta una rompi scatole, solo una che mi chiama la sera, che devo aspettare in camera sua per ore perché non è mai pronto in orario, una che vuole andare al mare quando si ghiaccia, una che gli fa male sempre la schiena e che al sushi non vuole mai andare. Ecco mi basta una.
Francesca: Ah è così? Allora vattene. Non è colpa mia se non posso mangiare cibo crudo, se mi fa male la schiena perché la pancia pesa ed io peso poco e sono ingrassata, se faccio tardi perché sono meticolosa, se mi piace un sacco il mare. Scusa se .
Filippo: No Fra, non lo penso davvero lo sai, altrimenti non ti chiederei di dormire con te quando sei agitata e non aspetterei al telefono con te fino a che non ti addormenti, e non ti ascolterei quando ripeti per le interrogazioni. Lo sai Fra che ti amo troppo. Lo sai.
Francesca: Lo so ma non puoi metterla su questi punti. Non l'ho voluta solo io una figlia. È stata una cosa fatta in due. Ricordatelo.
Giacomo: Vabbè finiamola qui.
Filippo: Giacomo mi spieghi perché cavolo ti intrometti sempre nelle nostre cose?
Edo: Filippo, fermati. Basta, lascia stare, Giacomo voleva solo mettere un punto, stai calmo.
Filippo: Mi fa girare le scatole amico quando si intromette tra me e Francesca.
Francesca: Ok, basta. Cambiamo argomento.
Federica: Filippo ha portato il gelato, io ne voglio un po'.
Melissa: Vado a prenderlo, vieni Marco.
Mattia: Noi togliamo le scatole della pizza.
Francesca: Io vado di sopra a prendere una cosa.
Filippo: Vengo anch'io con te.
Edo: Noi puliamo.
Leo: Ok, ti aiuto.
Giacomo: Vi aiuto.
Quando sono andata sopra, in camera a prendere le coperte per poter mangiare il gelato, sotto le coperte, non rivolgo per nulla la parola a Filippo.
Filippo: Fra, non essere arrabbiata con me.
Francesca: No Filippo, cavolo, non devi fare battute così, lo sai, ho gli ormoni a mille, lo sai cavolo. Che insisti. Già di mio sono permalosa. Nessuno ti ha obbligato a stare con me e la bambina, perciò se tutto questo ti pesa, vai via.
Filippo: Ma no, no, no. Lo sai che non mi pesa, anzi sono stato io fin dall'inizio a voler prendermi cura di voi. Io non me ne andrò mai. Mai amore. Ti amo troppo e tu devi accettare il mio fare cazzate.
Annuisco e torno a prendere le coperte. Filippo mi prende per i fianchi, mi gira verso di lui, mi cinge dalla vita con le braccia.
Filippo: Posso baciarti ora?
Francesca: No!
Filippo: Ed io ti bacio lo stesso. Mi stringe a se, quanto tutto ciò ci è possibile e mi bacia, mentre mi dimeno.
Scendiamo giù dagli altri, mangiamo il gelato, uno alla volta i miei amici mi accarezzano la pancia s sembra che a Ludovica piaccia perché mi fa troppo male la pancia.
Quando i miei amici vanno a casa, mia madre ancora non ritorna a casa.
"Francy, torno a casa tardi, aspetti con Melsisa e Filippo?"
"Melissa è con Marco, io me ne vado a letto, Filippo a casa sua. Domani è l'ultimo giorno di scuola prima del ponte dell'Immacolata"
"Ok però sta attenta. Un bacio. Mamma"
Francesca: Filippo?
Filippo: Dimmi.
Francesca: Domani vai a scuola?
Filippo: Si, perché?
Francesca: Niente, volevo andare da qualche parte.
Filippo: Tipo?
Francesca: Bho, non so.
Filippo: Non posso non andare a scuola, mamma mi uccide se non ci vado, sapendo che ho un interrogazione. Passo da voi dopo scuola. Ok?
Francesca: No, dopo scuola vado con Melissa in giro per cercare il mio vestito per la festa d'inverno.
Filippo: Fa nulla, io passo lo stesso per darvi un bacio. Vado a casa, ci vediamo domani. Notte amore.Hello, readers!
Come sempre vi invito a seguirmi, continuate a leggere la mia storia, lasciate tante stelline e soprattutto condividete la mia storia con i vostri amici.
Ricordo che la storia sarà soggetta a revisione totale una volta ultimata!Un bacio...Reb 😙
STAI LEGGENDO
Quando meno te lo aspetti tutto cambia (Soggeta a revisione al fine)
Ficción GeneralTematiche famigliari, amori, amicizia, diversità, fratellanza , novità s'intrecceranno nella mia storia che spero coinvolgerà più generi di lettori. Come ogni libro non giudichiamo dalla copertina ma dalla sua capacità di trasmettere qualcosa, di...