13.Immacolata

12 2 0
                                    

Oggi è il giorno dell'Immacola e la mia famiglia è molto legata a questa festa, perché da inizio al Natale in casa nostra. La mia festa preferita. Ieri sono passata a prendere in macchina Melissa e Sophia e siamo andate a pranzare in un locale che fa tutta la pasta fatta in casa e fa dei paccherri con la crema di burrata che sono unici. Dopo pranzo siamo andate in giro per negozi per cercare i vestiti per la festa d'inverno. Durante la ricerca scopro qualcosa che farà sicuramente rassenerare Filippo. Giacomo ha chiesto a Sophia di essere la sua dama. Almeno alla festa d'inverno sarò tranquilla per quanto riguarda le tensioni fra i due. Sophia è stra-gasata per l'invito anche perché è una ragazza stra-semplice, è tranquilla e non mette mai in mostra le sue curve. E credetemi ne ha di curve, ha un seno sodo e tondo e un bacino piccolissimo, dei capelli biondi oro e sono liscissimi anche senza piastra. Il vero problema di Sophia sono i genitori che sono molto vecchio stampo, basta pensare che la sorella all'età di trent'anni ha chiesto quasi il permesso ai genitori per potersi fare un tatuaggio. Sono persone stra-chiuse i genitori di Sophia e sono felicissima di non avere genitori come i suoi che hanno paura anche che io possa essere una figura negativa per la figlia. Solo perché sono rimasta in attesa a poco più di diciotto anni. Ho detto tutto. Gente bigotta che va in giro a lanciare cattiverie. Ora capite il perché non frequento molto Sophia, perché ogni volta che mi invita a casa sua mi devo vestire da suora, non posso essere me stessa, praticamente mai quando ci sono i suoi genitori e questo mi blocca troppo e mi fa stare male. Anche perché quando vado a casa di Sophia e ci sono i genitori loro mi guardano sempre, parlottano sempre di tutto. E da ottobre le ho detto chiaramente come stanno le cose e che non mi va più di essere sottoposto al loro giudizio ogni volta. Lei ha capito ovviamente e allora viene lei a casa mia quando dobbiamo studiare o fare qualcosa.
Sophia: Ma Melissa, Marco non è uno studente della nostra scuola, non potrà venire alla festa, con chi ci andrai?
Francesca: Bella domanda. Con chi ci andrai?
Melissa: Ho già trovato con chi andare.
Sophia: Ovvero?
Francesca: Non mi dire che...
Melissa: Edoardo e Leo, mi accompagnano entrambi.
Francesca: Ma no, scegline uno. Marco che ha detto?
Melissa: Marco non ha detto nulla, non gli frega nulla. Passivo. Mi ha detto solo "al ritorno vengo a prenderti io" e stop.
Sophia: Che carino, meglio se non è geloso.
Francesca: No Sophia, gelosia non troppa ma un po' si. Troppo lascivo vuol dire che non gli frega molto.
Melissa: Cara dovresti uscire un po' più con noi , così ti svegli un po'.
Sophia: Grazie ma credo di sapere già abbastanza.
Francesca: Fidati non credo.
Melissa: Cominciamo da questo.
Melissa prende dalla rella di un negozio un vestito verde brillantinato, lungo, stretto, con le maniche ma con uno scollo a v sul petto profondo. É favoloso, lo prenderei io se non fosse perché è troppo stretto ed ha uno scollo che con le miei nuove tette sembrerebbe volgare.
Sophia: Ok Melissa va bene che devo darmi una svegliata ma così è troppo, mamma non mi permetterebbe mai di mettere uno vestito con uno scollo del genere.
Melissa: Infatti non te lo permetterebbe, ma se andassi a preparati da Francesca e lei non vedesse nulla, allora si che potresti metterlo.
Francesca: Si, te lo tengo io fino alla festa, ti vieni a preparare da me e così puoi metterti il vestito che vuoi.
Melissa: Provatelo!
Sophia: Non so...
Francesca: No era un ordine il suo. Vai, noi ti raggiungiamo tra un minuto.
Noi  continuiamo il nostro giro per il negozio, poi ci avviciniamo ai camerini e Sophia si fa vedere in quello splendido vestito. Le sta d'incanto non lo si può negare, la fascia alla perfezione, le da tutte le curve che ha. Lei continua a girarsi e rigirarsi e anche se non lo vuole dare a vedere, ha gli occhi che le brillano dalla felicità.
Melissa: Prendilo, prendilo. Ti sta d'incanto.
Francesca: Ha ragione.
Dopo tanta titubanza Sophia si convince a prenderlo patto che lo terrò io a casa mia per non far capire nulla ai genitori, così non possono impedirgli di metterlo. Dopo un po' anche Melissa trova un vestito fucsia con uno spacco inquinale sul lato sinistro, stretto senza maniche con uno scollo a barca. Io continuo a girare per negozi e a provare vestiti che mi fanno sembrare una balena, ad un certo punto mi arrendo e chiedo alle ragazze di tornare a casa.
Mamma: Ehi, Fra sei tu?
Francesca: Si mamma sono io.
Mamma: Cosa hai trovato per la festa?
Francesca: Nulla, dove sei?
Mamma: In cucina, sto preparando il panettone in casa.
Francesca: Perché non lo compri piuttosto che perdere un sacco di ore per farlo?
Mamma: Mi andava di farlo. Comunque perché tu non hai trovato nulla, e quel sacchetto?
Francesca: Non è mio, è di Sophia glielo tengo io perché la mamma non glielo farebbe mettere mai.
Mamma: E tu non hai trovato nulla? Perché?
Francesca: Non c'è niente che mi vada, o ci sono cose troppo stette dove io non ci entro oppure sono tutte troppo corie.
Mamma: Facciamo così, dopodomani andiamo io e te in giro così ti faccio trovare io qualcosa. Cosa vuoi per cena? Mangiamo solo io te, papà va dalla prof.
Fa sempre strano quando tua madre dice tranquilla che il marito starà a cena e a dormire con un'altra donna. A volte mi chiedo come faccia lei a sopportare tutto questo e a far finta di niente.
Francesca: Facciamo la pizza in casa?
Mamma: Chiamiamo anche Ambra e la nonna?
Francesca: Chiamo nonna tu chiama Ambra.
Mamma: Ok.
Francesca: Nonna ha detto che è stanca e non verrà. Ambra cosa ha detto?
Mamma: Arriva dopo il lavoro. Io vado a fare la spesa per fare la pizza, tu che dici se preparassi i biscotti con l'impasto per i cookis già pronto?
Francesca: Si perché no, vado prima di sopra a cambiarmi.
Mamma: Perfetto, ci vediamo dopo.
Vado di sopra a cambiarmi e il telefono squilla, controllo lo schermo e noto che è Filippo.
"Ehi?"
"Ehi, dimmi."
"Mamma ha detto che stasera resta a cena da voi, posso venire anch'io papà è alla cena di lavoro in un paesino qui vicino."
"No, non puoi venire."
"Davvero?"
"No, vieni ora, e porta i compiti, così mentre io preparo i biscotti tu fai i compiti, così tuo padre non si lamenta."
"Vengo senza compiti, facciamo altro, altro che compiti!"
"Ma sei scemo, non faccio nulla con te e capisci a cosa mi riferisco, non mi va in questo periodo, non ci sto!"
"Stavo scherzando amore, stai tranquilla, arrivo subito con i compiti."
"Mi passi a prendere un pacco di patatine alla paprika strada facendo?"
"No perché fanno male e ti fanno solo ingrassare."
"Oh eddai, prendimele ciao!"
"No ciao."
Dopo circa dieci minuti suonano al campanello scendo giù, apro la porta e compare Filippo con un sacchetto di plastica, glielo tolgo dalle mani, lo apro e come previsto, ci sono le patatine al suo interno, due pacchi.
Francesca: Bravooo amo!
Filippo: Chi ti voleva sentire, avresti iniziato a dire "non mi pensi mai, non mi vuoi bene, ho gli ormani a mille e tu non mi accontenti..." meglio accontentarti.
Francesca: Bravo, devo preparare i biscotti, tu studia.
Filippo: Ma domani è festa, non mi va.
Francesca: E tuo padre ti spacca la faccia se non studi e poi domani resti qui.
Filippo: E questo chi lo dice, non sono obbligato a restare.
Francesca: Ah no? Allora vai subito via di qui.
Filippo: Ok vado a studiare, fai i biscotti.
Francesca: Fai veloce che voglio mangiare le patatine. Io ci metto un minuto.
Vado in cucina, prendo dal frigo la stecca con il preparato per i cookis e piano piano faccio delle palline con l'impasto e li metto sulla leccarda dove ho messa già un foglio di carta forno, faccio circa una trentina di palline, così domani se avanza qualche biscotto me lo mangio a colazione. Li metto in forno, metto il timer al telefono e me ne vado in sala dove Filippo sta studiando economia.
Francesca: Prendi le patatine dentro che me ne sono dimenticata.
Filippo: Devo finire di studiare, vacci tu.
Francesca: Ok ci vado io e quando torno mi metto sul divano a vedere Friends mangiando le patatine.
Filippo: Che stronza.
Mi metto sul divano, accendo la tv, prendo una coperta e me la metto sulle gambe, apro il mio pacchetto di patatine e mi guardo Friends. Arriva mamma apre la porta di casa ed entra.
Mamma: Fra, ho trovato la sfoglia per la pizza già pronta, così non dobbiamo impastare nulla, solo condire e cucinare.
Francesca: Grande mamma.
Filippo: Buona sera Marta.
Mamma: Ma sei Filippo?
Francesca: Si mamma, resta anche lui a cena con noi, restava solo a casa.
Mamma: Ok, perfetto, ma dove sei Filippo?
Filippo: In sala finendo i compiti.
Mamma: Ok, perfetto qualcuno mi vuole aiutare?
Filippo: Vengo io, tanto non ho più voglia di studiare.
Francesca: Mamma, mi cucini le patatine fritte da mettere sulla pizza?
Filippo: Preparatele tu scusa, alza le chiappe e cucina.
Francesca: Malato parlavo con mia madre, non ho chiesto a te di farle.
Mamma: Vieni a prepararti ciò che vuoi, una mano ciascuno e finiamo presto.
Francesca: Filippo mi porti una bottiglietta d'acqua per favore, sono stanca.
Filippo: Va bene ora te la prendo.
Quando Filippo mi porta l'acqua mi vendico per ciò che ha detto prima. Come  si avvicina gli lancio un cuscino dopo l'altro.
Filippo: Vuoi la guerra? E gurra sia.
I cuscini volano da una parte all'altra del salotto, faccio di tutto per schivarli. Ad un certo punto sono stanca.
Francesca: Mi arrendo, basta, tregua, sono troppo stanca.
Filippo: Sei stanca? Ti prendo in braccio fino alla cucina, poi cammini da te.
Mi prende in braccio, mi porta in cucina e mia madre comincia a rompere le scatole.
Mamma: Fra, lo vuoi capire che non puoi più giocare a certi giochi, non potete lanciarvi i cuscini e saltare da una parte all'altra, potresti farti male e fare male alla bambina. Filippo anche te però, lei non è normale ma tu blocca queste pazzie.
Francesca: Mamma non scocciare stiamo tutti bene, ci meritiamo anche un momento di pazzia, poi lascia stare Filippo, cosa può fare se non assecondarmi?
Filippo: Ha ragione Marta, stai invecchiando, stai per diventare mamma, fai l'adulta.
Mamma: Anche in giro mi prendete?
Francesca: Mamma stai più scialla.
Filippo: Da cosa cominciamo?
Mamma: Prendi un tagliere nel secondo cassetto e comincia a tagliere i peperoni, una volta tagliati a listarelle, prendi una padella e li fai cucinare con un filo d'olio. Fra tu prepara la salsa per la base. Io faccio le patatine fritte e i funghi. Una volta finito di cuocere tutto e preparare tutto, mamma lava tutto in attesa dell'arrivo di Ambra mentre io e Filippo andiamo a preparare il tavolo per la cena.
Poco dopo arriva Ambra da lavoro è resta sorpresa di trovare il figlio a casa nostra.
Mamma: Allora, ora andiamo in cucina ed ogniuno si prepara la propria pizza con tutte le cose che abbiamo preparato prima.
Ambra: Ho una fame, unica.
Mamma: I ragazzi hanno già mangiato le patatine prima di aiutarmi e si sono presi anche a cuscinate.
Francesca: Ora lo dirà a tutti Fili, che noi siamo incoscienti, non abbiamo ancora capito che stiamo per diventare genitori e blablabla.
Ambra: Ma se vi prendete a cuscinate ci credo che vi diamo degli incoscienti.
Filippo: Ma cosa dici mamma per due cuscini in faccia e qualcuno sulla pancia e sulla schiena. E poi gli ha presi anche il televisore.
Francesca: Ahahahaha, mi viene ancora da ridere se ci penso.
Mamma: Il televisore no.
Francesca: Ok comincio a prepararmi la pizza.
Ho una fame unica, mi preparo una pizza con salsa, mozzarella, wurstel e funghi. Molto leggera, lo ammetto.
Filippo: Alla faccia che pizza, poi non ti lamentare se ingrassi.
Francesca: Oh però così cattivo no.
Mamma: La dieta non le appartiene più pensa solo a mangiare.
Ambra: Io in attesa di Filippo ho preso qualcosa come diciotto chili. Mangiavo sempre, per perderli poi ci ho messo un anno e un sacco di sacrifici.
Francesca: Da maggio andrò in palestra e mi metterò a dieta.
Filippo: Ci stanno credendo tutti.
Francesca: Mamma voglio anche le patatine fritte.
Dopo cena mia madre ed Ambra ci hanno fatto intendere che si sarebbero lasciate andare alle confidenze con un bicchiere di vino o forse un paio di bicchieri ed era chiaro che noi non eravamo i ben venuti, perciò ho chiesto a Filippo di andare a fare un giro nei dintorni, lui si scocciava a camminare, allora abbiamo optato per restare a casa e andare solo in camera mia  e guardare un'altra puntata di Friends.
Francesca: Oh Filippo, no con le scarpe sul tappeto nuovo! Ora me lo farai diventare nero anziché bianco. Togliti le scarpe per favore.
Filippo: Lo lavi, Fra è solo un tappeto. Ho capito, non parlo più, mi tolgo le scarpe.
Mentre guardavamo Friends, mi squilla il cellulare, lo prendo e vedo che mi sta chiamando Federica.
"Fra, ti va di venire al pub a bere qualcosa?"
"C'è anche Filippo se non è l'unico ragazzo veniamo."
" No c'è anche Leo, Edo, Anna, Melissa, Giovanni e gli altri, venite!
"Io non posso bere ma vengo lo stesso, dammi il tempo di prepararmi."
" Siamo da Tom e Jerry."
"Perfetto!"
Francesca: Fili preparati che usciamo.
Filippo: Ora? Dove?
Francesca: Al pub, ci sono gli altri ti sarà arrivato qualche messaggio. Dai muoviti. Mi vado a cambiare.
Filippo: Ma perché vuoi andarci se non puoi bere, abbiamo già cenato, fa freddo ed è tardi e per giunta devi stare a riposo, Fra perché?
Francesca: Mi vado a divertire vado a fare due chiacchiere con gli altri, eddai non fare come mia madre, approfittiamo ora per uscire e divertirci, poi chi lo sa se lo potremmo fare. Eddai scendi dal letto e andiamo.
Filippo: Mi farai impazzire! Vatti a preparare, veloce possibilmente.
Francesca: Un jeans e un maglioncino e le puma e sono pronta. Aiutami, vai in camera di Luca, nella seconda anda del suo armadio c'è il mio cappotto nero, prendimelo.
Filippo: Perché hai le giacche in camera di Luca?
Francesca: Da quando si è trasferito ha un sacco di spazio in camera e allora lo uso io che ne ho poco.
Filippo: Sbrigati altrimenti non usciamo più.
Quando arriviamo al piano di sotto, Ambra e mia madre ridono con un bicchiere di vino in una mano e una sigaretta nell'altra.
Francesca: Mamma stai fumando?
Mamma: Francesca, dove stai andando a quest' ora?
Filippo: Al cinema, andiamo a vedere un film.
Ambra: State attenti con la macchina, fuori sta gelando.
Mamma: Fra, non guidare tu e stai attenta a non tornare troppo tardi, mi raccomando, alle schifezze, stacci lontana che ti fanno male.
Filippo: Nessun problema, guiderò io e Francesca non mangerà schifezze.
Ambra: Ciao, ragazzi. Filippo ci vediamo a casa.
Una volta usciti di casa, fuori stava davvero calando il gelo, quest'anno l'inverno è resistente e fa davvero un sacco freddo, la sera gela e in prima mattina il sole neanche ci fa vedere che esiste. Percorriamo il vialetto di casa mia, arriviamo alla mia macchina, ovviamente mi metto sul posto del guidatore, perché di fatto posso ancora guidare con tranquillità e voglio farlo. Accendo la macchina e accendo i riscaldamenti.
Francesca: Devo fare rifornimento, andiamo alla Tamoil vicino casa di Edo, così vediamo se vuole un passaggio?
Filippo: Ok, lo chiamo e vedo se ancora non si è avviato.
Filippo chiama Edo...
Filippo: Federica ti ha detto una cavolata Edo ancora non arriva, lo passiamo a prendere noi. Ok?
Francesca: Perché hai detto una bugia prima a mia madre?
Filippo: Non ti avrebbe mai permesso di andare ad un pub alle dieci di sera, in pieno inverno, con un figlio nella pancia. Lo sai che è così. Avendo detto che saremmo andati al cinema, non ha fatto storie, tu vai al pub, ti diverti, io sto con i miei amici e siamo tutti felici e contenti.
Francesca: Hai visto Ludovica, papà è intelligente quando vuole.
Dico al mio pancione che sta diventando sempre più grosso e tondo.
Filippo: Avevi dubbi circa la mia intelligenza? L
Francesca: Ovviamente, ma ora scendi a mettere benzina.
Filippo: Perché sempre a me il lavoro sporco?
Francesca: Scendi e sbrigati cavolo che Edo sta aspettando.
Filippo: Scendo scendo.
Ripartiamo, arriviamo sotto casa di Edo, Filippo  gli scrive un messaggio e dopo un po' Edo apre lo sportello.
Edo: Ciao raga, menomale che siete passati voi a prendermi altrimenti sarei dovuto venire a piedi e mi sarei congelato.
Francesca: Non ringraziarmi, lo so già che io salvo sempre tutti.
Filippo: Tu? Metti la freccia Fra.
Francesca: Non iniziare so guidare meglio di te!
Edo: La ragazza colpisce ancora! Stai male fratello.
Francesca: Sentiamo Guè?
Filippo: Vaiiiiii.
Con la musica a palla, la musica ad alto volume e tre voci che cantano all'unisono senza neanche sapere bene il testo della canzone, arriviamo da Tom e Jerry. Davanti al locale c'è Federica che si fuma una sigaretta in solitaria fissando il vuoto e le luci natalizie del locale che si accendono e si spengono.
Federica: Ma ci avete messo un'eternità per arrivare?
Filippo: Siamo passati a prendere Edo.
Federica: Ah ma non avevi passaggio Edo?
Edo: Eh no.
Federica: Ti sarebbe passato a prendere qualcuno, se solo ce lo avessi detto.
Francesca: Non importa, io l'ho salvato e ora sto congelando, perciò entro. Filippo entri con me?
Filippo: No Fra entra mi fumo una sigaretta. Vengo subito.
Edo: Io entro con te Fra.
Federica: Finisco e vengo.
Entriamo nel locale che è affollato da ragazzi e comitive che bevono dalle cose alcoliche alla cioccolata calda, perché anche se questo posto nasce come pub, in realtà ci fanno di tutto è più che altro un luogo di raduno per i ragazzi, preparano ogni tipo di cibo dalla hamburger ai tacos, alla cioccolata calda, i biscotti e le patatine, le torte e gli alcolici leggeri. É un locale dalle pareti azzurre piastrellate, abbastanza grande e molto pulito, è gestito da due famiglie giovani e fanno sempre colpo sui giovani, in particolare i figli maschi dei propretari e sui ragazzi la figlia femmina del proprietario più grande. Stasera è particolarmente affollato perché domani non c'è scuola e i ragazzi hanno voglia di svagarsi un po' e nessun posto è migliore di Tom e Jerry dove puoi fare ciò che vuoi. Individuo i miei amici, loro mi fanno cenno con la mano, ed io ed Edo li raggiungiamo facendoci spazio tra i tavoli, dove alcuni gruppi stanno giocando a qualche gioco da tavola.
Melissa: Ciao ragazzi! Siete venuti solo voi due?
Francesca: Ciao a tutti, no c'è anche Filippo fuori che si sta fumando una sigaretta.
Anna: Ciao Francesca, è da un sacco di tempo che non ci vediamo, come stai?
Mi tolgo la giacca, lascio la borsa su una sedia e mi siedo vicino a Melissa che con una mano mi accarezza la pancia mentre io parlo con Anna.
Francesca: Bene, un po' tondetta e stanca, ma sto bene.
Anna: Ho saputo della gravidanza. Mi dispiace così tanto.
Francesca: Ahahhahah, a te dispiace per me, dopo tutte quelle cattiverie che hai detto su di me a Filippo? Wow sei una persona unica. Sai a me non dispiace per nulla della gravidanza, in verità sono molto felice.
Melissa: Brava la mia amica!!!
Giovanni: Fossero questi le cose di cui dispiacersi.
Leo: Concordo fratello.
Francesca: Melissa ma Marco?
Melissa: A casa, era troppo stanco, fanculo, io a casa ad annoiarmi non ci stavo e allora sono venuta.
Leo: Melissa for president!
Entrano, Federica e Filippo e quest'ultimo si siede tra me ed Edo.
Ordiniamo chi da bere, chi da mangiare e stiamo un po' a parlare del più e del meno, poi giochiamo ad Uno e poi io devo tornare a casa perché è troppo tardi e Filippo ha promesso a mia madre che non avremmo fatto troppo tardi. Anche se Filippo ha bevuto una birra, deve guidare lui perché, uno lo aveva promesso a mia madre, due io sono stanca perché con Melissa e Federica, abbiamo anche ballato quando è partito un tormentone di qualche anno fa e poi ho le caviglie gonfie.
Durante la strada del ritorno Filippo parla di qualcosa, ma io non li do molto peso perché sono letteralmente presa da Instagram.
Filippo: Tu che ne pensi?
Francesca: Di cosa?
Filippo: Di quello che ti sto dicendo da tutto il tragitto.
Francesca: Non ti ho sentito, scusa.
Filippo: Tu non mi ascolti mai, ora se ero io che  non ti ascoltavo, era un putiferio. Comunque, vuoi andare al villaggio di Babbo Natale domani sera? Zia ci porta Riccardo per l'apertura.
Francesca: Domani sera, è l'Immacolata e penso che staremo a pranzo e cena dai nonni, viene anche papà e, non so.
Filippo: Chiamiamo anche gli altri, così non stai proprio sola, che sò Marco e Melissa? Io voglio andarci, ci vanno molti miei famigliari, mamma e papà compresi.
Francesca: Se vuoi andarci e io non ci voglio perché non posso andarci, vacci da solo.
Filippo: Da solo proprio no, tutti i miei cugini e cugine di portano i fidanzati, io da solo tra gli adulti non ci voglio stare. Rimaremmo a cena li. Dai!
Francesca: Perché tu non vuoi andarci da solo ci devo venire anch'io? Solo perché i tuoi cugini grandi vanno tutti a coppie? C'è Riccardo, è per lui che ci andate tutti, no?
Filippo: Eddai, non prendertela, vieni, vedrai come ti divertirai. Ti prego vieni con me!
Francesca: Che ci guadagno se vengo?
Filippo: Cosa vuoi?
Francesca: Mmm, dipende. La prima cosa che domani sera tu ti vesta da elfo e poi ci penso su e ti faccio sapere.
Filippo: Dico a papà che andiamo con loro, così non dobbiamo guidare. Domani ti passiamo a prendere alle venti, fatti trovare pronta. Eh non mi vesto da elfo. Mamma sarà contenta che tu venga con noi.
Francesca: Ah, ti avviso, domani passa da mia nonna a trovarla, saranno tutti contenti del tuo gesto.
Filippo: Iniziamo.
Francesca: Scendi che ti accompagno io a casa.
Filippo: Tua madre mi uccide se non ti accompagno, per non parlare di tuo padre, mi divide in due, e fidati ci tengo al mio corpo. Non si vede?
Francesca: Ma quanto sei vanitoso? Te ne ritorni a casa a piedi allora.
Filippo: Nessun problema.

Quando meno te lo aspetti tutto cambia (Soggeta a revisione al fine)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora