8.Impossibile essere apatici

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Dopo poco ho incontrato Filippo, il nostro appuntamento era ad un pub sui Navigli. Entrammo nel pub, prendemmo da bere e proprio quando dovevo ordinare il mio cocktail mi resi conto di quanto sarebbero cambiate le cose per me nei prossimi mesi. Tutti i ragazzi ordinavano alcolici e super alcolici, persino Filippo aveva ordinato un mojito, forse preso dalla routine e non aveva dato peso al fatto che io e gli alcolici non potevamo più incontrarci per un po'. Quando chiesi al barman un cocktail analcolico, Filippo capì di aver sbagliato a prendere il suo mojito e allora cercò di farsi cambiare il cocktail. Lo blocca subito dicendogli che per me andava bene che lui prendesse cose che io non potevo bere. Quando i nostri drink erano pronti, Filippo pagò e usciamo fuori a berli e parlare. Quando usciamo, dal pub proveniva la musica, ci sedemmo su un muretto, con i piedi penzoloni al di là del muretto. Quando cominciai a parlare Filippo aveva già capito tutto, ne ero certa, glielo leggevo negli occhi.
Filippo: Allora Francy, come l'hanno presa?
Fancesca: Vogliono che lo tenga e domani andranno a parlare con i tuoi genitori. Loro mi daranno tutto ma io devo continuare a studiare e andare anche all'università. Luca mi aiuterà a tenerlo, papà non mi aiuterà a livello pratico, pagherà solo tutto. Inoltre lui vuole che tu ti prenda cura del bambino e che mi aiuti in tutto già da ora. Mia madre, beh lei ha dettato il tutto. Mamma vuole che tu passi più tempo con me per abituarti all'idea di crescere un bambino e cominci a prenderti le tue responsabilità.
Filippo: L'hanno presa bene. Io ho detto ai miei del bambino, dicendogli che eri anche incerta sul tenerlo. Francy io ci sarò sempre più che mai ora. Mi prenderò cura di te e del bambino sempre. Papà mi ha detto che d'ora in avanti andrò in ufficio con lui dopo scuola, e mi occuperò di fatture e cose così, in modo da portarti aiutate con il bambino e iniziare a responsabilizzarmi. Mia madre è scoppiata a piangere, però credo che loro siano d'accordo col tenerlo.
Francesca: Bene.
Riimanemmo in silenzio a bere i nostri drink. Ad un certo punto Filippo si avvicinò di più e mi mise una mano sulla pancia. Rimasi scioccata dalla scena, non ero pronta per le mani sulla pancia. Lo guardai e allora lui mi chiede se mi dava fastidio, gli risposi che era una cosa nuova, ma andava bene, andava bene che lui fosse il primo a farlo, lui il padre del mio bambino. Mio bambino, una cosa che non avrei mai pensato di pensare prima dei trent'anni. Ma la vita è un' imprevisto e io stavo lì inerte a vedere come stava cambiando ed io da impotente le lasciavo stravolgere tutto il mio mondo. Dopo un po' parlammo di altro, di scuola, di quel maledetto latino che non mi andava giù, del fatto che ero dovuto a rimanere a Milano a studiare dopo la maturità. Anche Filippo sarebbe dovuto rimanere a Milano dopo il diploma, non potevamo andare via. Sia perché Milano offre molto e poi la comodità di mantenere la propria vita nel proprio paese, non aveva prezzo, poi perché i miei genitori mi servivano un sacco.
Proprio quando ridevano presi da un vecchio ricordo, passò l'acidona di Anna con le sue amichette. Anna ci guardò sconvolta nel vederci insieme, ma questo non gli fece da limite per avvicinarsi a Filippo e a poggiare letteralmente le sue tette sulla spalla di Filippo. Che ragazza, senza contegno o pudore. Quando  Anna si accorse che io ero lì, ancora lì a vedere la scena, si scostò da lui e mi venne a salutare. Dopo due chiacchiere con l'amata Anna, io decisi di tornare a casa anche perché era l'una di notte e malgrado domani non si vada a scuola, la mia schiena non reggeva più. Filippo mi accompagnò a casa, consapevoli che quel sabato mattina sarebbe stato un vero incubo, ammettere davanti ai nostri genitori di aver sbagliato, di stare per avere un figlio, un figlio al quale non potevamo dare molto, un figlio che mi avrebbe stravolto la vita, il fisico e mi avrebbe privato dei miei divertimenti. Si un sabato duro da mandare giù. Per fortuna che sabato è il compleanno di Francesca e andrò alla sua festa, mi divertirò, mi lascerò andare e dopo farò ritorno alla realtà. Il sabato mattina tutto fu disastroso. Durante la notte mi ero svegliata un sacco di volte, la nausea non mi ha lasciato in pace più di due ore. Anche Luca si era preoccupato e aveva proposto di andare al pronto soccorso, ma alla fine ho insisto per stare a casa e lui e mamma hanno dormito con me per controllarmi. Sabato mattina ero un cadavere vivente. Ero pallida, avevo gli occhi gonfi e rossi, e una quantità mostruose di occhiaie. Ero ridotta a mostro. Cavolo, maledizione, tutto questo dovevo sopportare per meno di un'ora di divertimento. Mi pesava, eccome se non mi pesava. Era logico che quella mattina non sarei andata alla tanto attesa riunione tra la mia famiglia e quella di Filippo. Così mia madre optò per farmi restare a casa e rilassarmi. Dopo aver fatto colazione, mi feci una doccia e mi misi una tuta calda, quelle invernali. Avevo troppo freddo, malgrado fosse solo autunno. Non avvisai Filippo che non sarei andata. Chiamai mia nonna e le chiesi di portarmi dalla dottoressa. Lei mi venne a prendere e per la prima volta in vita mia scesii di casa con una tuta, che poi male male non ero messa. Mi ero truccata solo per non far preoccupare mia nonna. Quando mi vidde, ho capito che la mia nonna sprint sapeva già tutto. Non ci fu quindi bisogno di dirglielo, mi limitai di dirgli che il feto, si faceva sentire troppo e avevo bisogno di integratori o cose simili per reggere tutto. La dottoressa accettò di ricevermi il sabato, quindi andai allo studio. La mia dottoressa era una ragazza sulla trentina d'anni e poco più ma è di una delicatezza unica, mi capisce benissimo e parlare con lei è come parlare con una sorella. Seguo tutti le sue cure. Mi prescrisse delle compresse biologiche che sono andate per le ragazze in attesa e che non avrebbero fatto male a nessuno dei due. Tornata a casa nonna mi fece compagnia fino a mezzogiorno quando Melissa mi propose un pranzo solo io e lei al Mac. Al Mac, il mio posto preferito. Un pranzo a base di schifezze. Ero distrutta e giuro che lo ero, ma andai di sopra e mi cambiai. Nonna era seduta sul mio letto e mi aiutava a scegliere cosa mi stava meglio. Alla fine, un paio jeans attillati un maglione oversize e delle puma catturarono il mio interesse. Presi la borsa, le chiavi della mia macchina e uscii di casa. Passai a prendere Melissa e parcheggiammo nei pressi del centro e  pranzammo al Mac del Duomo. Ordinammo, aspettiamo e mentre mangiavamo, lei mi raccontò tutto sulla festa di stasera. Non volevo dirgli nulla non ora. Più tardi lo avrebbe saputo meglio sarebbe stato. Filippo intanto continuava a chiamare ed io a non rispondere. Giuro, le ultime 72h avevano sconvolto drasticamente la mia e lui me lo ricordava sempre, volevo fare un pò di pausa. Non ci volle molto perché Melissa capisse che qualcosa non andava nel verso giusto.
Melissa: Fra, perché Filippo ti sta cercando da mezz'ora e tu non gli rispondi? Si è rifatto sentire?
Francesca: Nulla
Melissa: Nulla è impossibile, sputa il rospo, Filippo era sparito ed ora ritorna così all'improvviso. Il punto è che, o lo hai contatto tu perché lo vuoi o tu e lui state impazzendo e passate dal rifiuto all'amore così, veloce come se nulla fosse mai accaduto.
Francesca: Non è successo nulla, stiamo tornando ad essere amici, circostanze. Sai frequentiamo lo stesso gruppo quindi...beh è impossibile non parlarsi.
Melissa: Fra basta raccontami cosa sta succedendo. Sparisci per settimane, ti ammali di colpo e poi quando stai meglio ritorna in scena Filippo. Le cose non quadrano. Cosa ci fa di nuovo Filippo nella tua vita?
Francesca: Non molli eh. Se ti dico questa cosa devi permettermi che non la dirai a nessuno.
Melissa annuì e si fece una croce sul cuore con le dita.
Francesca: Allora, un mesetto fa sono stata male; ero sempre stanca, fiacca,  vomitavo e non avevo molta fame. Ho fatto molti controlli per capire il tutto no. Alla fine la dottoressa mi ha prescritta una visita ginecologica. Sono andata a visita e mi ha detto che ero in attesa. Avevo già fatto un test di gravidanza a casa per togliermi lo scrupolo ma non vi avevo dato peso a quel test, sai non sono mai precisi. Alla fine la ginecologa mi ha confermato che sono in attesa di due mesi. Ero perché ora sono agli inizi del terzo. Se la domanda è chi è il padre, ti do già la risposta. Filippo. Una delle ultime volte, se non proprio l'ultima. Abbiamo usato tutte le precauzioni del caso, ma hanno fatto flop.
Più andavo avanti con il racconto, più Melissa era scioccata del mio racconto e qualche lacrima gli scendava dal viso. L'avevo delusa. Di certo non se lo aspettava.
Melissa: Francy che bella cosa! Come farai ora con la scuola, l'università? Cosa fondamentale, i tuoi cosa hanno detto?
Francesca: Mamma ha detto che devo portare a termine la gravidanza, papà nonostante il bambino, mi ha detto che non devo rinunciare a nulla, che devo continuare a studiare e proseguire negli studi. Loro mi aiuteranno a mantenerlo, però io dovrò lavorare e Filippo dovrà aiutarmi in tutto, dovrà stare con me anche quando sono in attesa, e sopratutto quando partorirò, dovrà occuparsi al 100% del bambino e mi dovrà aiutare. Luca si è proposto fi aiutarmi in tutto. Filippo si è preso le sue responsabilità e ha cominciato a starmi sempre alle calcagna. Mi fa sentire oppressa, ma anche sollevata. Anche perché ora dovrò rinunciare a tutto, addio sushi, alcolici e qualche sigarettuccia ogni tanto. Sto a vomitare di continuo e da oggi prenderò delle compresse per farmi sentire meno stanca. Non rinuncerò al divertimento.
Melissa: Tutto programmato allora.
Francesca: Oggi i miei genitori si vedevano con quelli di Filippo per vedere come organizzare il tutto. Io non ci sono andata, perché stanotte sono stata da schifo, hanno dormito con me mamma e Luca pertenermi d'occhio.
Melissa: Oddio io ti ho anche portata a mangiare qui. Scusami. Filippo ti chiama per questo? Per dirti cosa hanno detto vero?
Francesca: Si ora sto bene vanno a momenti, e poi si Filippo mi chiama per dirmi cosa hanno detto. Ma non ho voglia ora di rovinarmi un momento così, dopo lo chiamerò.
Melissa: Ma con Marco ora ?
Francesca: Marco, eh, resteremo amici, altro ora non posso. Resteremo amici e basta. Io ora devo stare con Filippo e a dire il vero, forse saranno gli ormoni ma si sta riaccendendo quella fiamma che credevo morta. Di certo sono influenzata dalle circostanze. Ma detto francamente, ci voglio riprovare con lui. Devo riprovarci, per lui, per questo bambino che sta vivendo in me da tre mesi.
Melissa: Immagino.
Finito il nostro pranzo, ci alzammo e andammo a fare una passeggiata in centro. Dopo un po',  mia madre mi scrisse un messaggio nel quale c'erano scritti gli accordi che le famiglie avevano preso, cosa avrei dovuto fare, ovvero nulla, loro si sarebbero occupati di tutto. Filippo sarebbe stato con me ogni volta che avevo bisogno di aiuto. Era tutto perfetto, tranne per il fatto che in fondo c'era scritto che quando il bambino sarebbe nato, avremmo dovuto andare a vivere insieme e che potevamo scegliere se vivere a casa mia, a casa di Filippo o nella casa che i miei genitori mi avevano comprato. Era del tutto fuori per me andare a vivere da sola con Filippo, un neonato mentre frequentavo l'università. Sarei rimasta a casa mia, e Filippo sarebbe venuto a vivere da me se voleva, altrimenti ciao ciao, ogniuno per la propria strada. Cosa impossibile ora. Melissa trascinava da un negozio all'altro, secondo lei dovevo cercare il vestito perfetto per stasera, per la sua festa dei 18 anni.

Readers, questa parte è un po' sobria, nella prossima ci sarà...
Se la storia vi piace lasciatemi tante ⭐🌟 e aiutatemi a far leggere la mia storia a più adolescenti possibili.
Detto ciò, vi auguro una buona lettura.
Kiss Kiss
-Reb

Quando meno te lo aspetti tutto cambia (Soggeta a revisione al fine)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora