Sono passate due settimane, sono tornata a Milano, ho ripreso la mia vita quotidiana in mano; tra due giorni comincia la scuola. Oggi ho detto a Filippo che dobbiamo vederci in un posto diverso dal nostro posticino. Un posto neutrale, così gli ho dato appuntamento in un bar un po' in periferia. Sono le cinque del pomeriggio e sono in camera a truccarmi per scendere e raggiungere il posto dove incontrerò Filippo. Passata una mezz'ora, sono in auto diretta al bar. Quando arrivo trovo Filippo seduto ad un tavolino con una tazza di caffè americano tra le mani. Lo raggiungo, lui si alza per salutarmi, niente baci solo un normale saluto tra amici, mi siedo, poggio la mia borsa sulla sedia libera di fianco alla mia, ordino un caffè lungo e solo quando arriva il mio caffè Filippo comincia a parlarmi.
F: Fra perché ci siamo visti qui e non al solito posto?
Fra: Perché devo parlarti.
F: Wow e di cosa devi parlarmi?
Fra: Filippo noi stiamo bene insieme, anzi benissimo, tra noi funziona, abbiamo una certa armonia, ma...
F: Ma non vuoi più stare con me...e posso capire il perché almeno altro non voglio, non voglio sapere cose che forse ora non sei pronta a dirmi.
Annuisco con la testa, e qualche lacrima comincia a rigarmi il viso, allora malgrado ci sia il tramonto, mi calo gli occhiali da sole.
Fra: Si, il mio amore per te non è completo, è come la batteria di un cellulare se non è completa il cellulare funziona per poco, poi ti abbandona quando ti serve disperatamente. Io non so più se il mio amore per te è carico comoletamente e non voglio che poi nel bisogno si scarichi di colpo e lasci entrambi sperduti. Meglio dirti subito che non posso andare più avanti così.
Con te ho avuto le mie prime volte, con te mi sono lanciata in esperienze nuove e ti ringrazierò per sempre per questo e sappi che non ti dimenticherò mai. Mai e poi mai. Grazie per quello che hai fatto per me.
Prima che lui possa replicare, afferrò la mia borsa, afferrò il caffè e vado a pagare il caffè e poi esco dal locale che forse non mi vedrà mai più. Torno a casa con la musica a palla, da Nesli a Ermal Meta, tutti proprio tutti. Parcheggio l'auto, scendo e mi precipito in casa, diretta in camera mia. Arrivata in camera chiamo Luca e gli racconto tutto, mi dice che ho preso la decisione migliore vista la situazione. Non ho mai dimenticato Marco, lo sento spesso e più di una volta mi ha invitata a prendere un caffè con lui ma non ci sono mai andata, ho sempre rifiutato, un po' per paura di rompere la mia serenità che con Filippo stava funzionando e un po' perché lui è come un magnete, attira tutti a lui. Quando la situazione sembrava risolta, Luca mi dice che Marco si trasferirà definitivamente a Milano a fine mese. Doccia fredda, non mi aspettavo che si sarebbe trasferito prima di ottobreo novembre, speravo addirittura che si sarebbe trasferito a gennaio o che rinunciasse, intimidito dalla distanza così ampia da casa. Non avevo molto tempo per non vederlo più spesso. In futuro, pur non volendo lo avrei rivisto spesso. La sera la passo a casa nel letto, con una nausea unica e un mal di testa che non mi permette neamche di leggere un po'. Quando mia madre torna da lavoro, sale in camera mia e così mi ordina il sushi per farmi riprendere. Quando arriva il sushi nulla cambia. Mi sforzo a mangiarlo, lo mangio in compagnia di mia madre sul letto con una puntata di Take two su Netflix. Lei sa tutto di quel che è successo oggi pomeriggio. Lo so per certa, perché continua ad abbracciarmi e a dirmi che non è successo nulla, che devo andare avanti e che se pur primo amore c'è un mondo pieno di uomini che mi attende, che passerà come sono passate tante cose. Luca, sono certa che Luca ha chiamato mamma e gli ha detto tutto. Ne ho la conferma quando alle dieci chiama nonna e mi dice che domani mi porterà a fare shopping terapeutico e che Luca gli ha già spiegato tutto. Anche se ho preso io la decisione di troncare con Filippo ci sto male, perché ora mi trovo in un mare di sentimenti discordanti e non so più cosa fare e in più tra poco la scuola comincia e sarò al quinto anno di un liceo che detto francamente non mi sento neache più affine con me. Un bel caos. Quando mamma mi lascia sola in camera per andare a letto, mio padre ancora non è tornato da lavoro. Allora mi alzo e vado alla scrivania per prendere il cellulare e chiamare in ufficio, ma non faccio in tempo a finire di comporre il numero che il mio stomaco mi costringe ad andare in bagno dove rigurgito tutto. Dio mio che schifo, la testa mi girava un sacco, gli occhi annebbiati. Non sapevo se chiamare mia madre o rialzarmi, ripulirmi, e mettermi al letto. Mi distemo e scendo giù, dove non c'è nessuno, così mi faccio una tazza di acqua calda con il limone. Mentre salivo le scale per tornare in camera, vedo mio padre parcheggiare l'auto nel garage e avviarsi verso la porta d'ingresso. Quando sono tornata in camera, mi sono bevuta acqua e limone, ho preso il pc e ho gatto l'ordine su Amazon di tutti i libri di scuola, diario, penne, pennarelli, quaderni e ho comprato un album per mettere tutte le foto che ho fatto quest'estate. Anche se in molte foto c'è Filippo le ho fatte stampare comunque e le metterò nel mio album comunque. Lui apparterrà per sempre a questa mia estate e va comunque ricordato. Passata la notte, oggi mi sono svegliata tardissimo, qualcosa come alle undici. Accendi il cellulare e trovo un sacco di messaggi; la nonna che mi dice di avermi chiamato e dato che non rispondevo ha chiamato anche mia madre e le lei a sua volta le ha detto che stavo dormendo; mio fratello che mi chiedeva come stavo, mia madre la stessa cosa emio padre che mi chiedeva scusa per non esserci stato e che sabato andremo a pranzo insieme per rimediare, come se un pranzo potesse risolvere tutto. Rispondo a tutti dicendo che sto benissimo e alla nonna dico che oggi pomeriggio andremo ad Arese a fare shopping terapeutico. A tutti posso raccontare balle tranne a mio fratello. A lui devo raccontare tutto. Lo chiamo e lui riattacca dicendomi che è a lezione, mi dice quando posso chiamarlo. Alle due in punto chiamo Luca, gli racconto tutto e gli dico di questo continuo giramento di testa. Lui mi consiglia di dirlo a mamma ma non se ne parla, sta lavorando ad un progetto unico che a quanto è un grosso lavoro che le può far fare il salto di qualità. Poi poverina, non sa nulla del tradimento, deve occuparsi anche di me e di questi cavoli malesseri insensati. Escludo l'idea di dirlo ai miei e mio fratello mi propone di andare da sola dalla dottoressa che raccontandogli i sintomi e la situazione mi darà un integratore. Pranzo dasola come tutti i giorni, mi faccio una doccia dopo pranzo e dato che di guidare non se ne parla, prendo la metro alla prima stazione vicino casa e raggiungo lo studio della dottoressa. Come previsto lei mi prescrive degli integratori, e un prelievo per controllare bene la situazione. Dati che tra due giorni esatti comincia la scuola, la dottoressa mi ha prenotato il prelievo in un laboratorio dove mi darebbero la precedenza; cosi domani mi recherò q fare il prelievo. Avviso Luca di tutto e lui mi dice che per qualsiasi cosa posso chiamare lui e che qual ora i risultati fossero negativi lui verrebbe qui per un paio di giorni. Torno a casa e dopo dieci minuti suona un clacson, mi affaccio ad una finestra e vedo nonna nella suamacchinina blu. Prendo tutto e scendo. Appena salgo in macchina, nonna mi chiede come sto e come non sto e poi parte per Arese. Arrivate ad Arese ho una necessità unica fi un caffè, allora vado verso il Macdonald ed io e nonna prendiamo un caffè e una brioche a testa, ci sediamo e facciamo merenda. Quando inizia il nostro giro per negozi, nulla mi sembra star bene e così nonna mi spinge a comprare cose del tutto nuove nel mio armadio. Una maglietta pitonata, un vestito leopardato, un pantalone cargo e un paio di borse con fantasia animalie e un paio di decoltè con un tacco squadrato stile anni '70. Non posso resistere alla mia voglia di una tuta e allora cedo e ne compro una. Quando ormai sono le otto, decidiamo di fermarci per la cena. Ci fermiamo in inun locale napoletano per mangiare una pizza. Sia io che la nonna ordiniamo due margherite, ma proprio mentre il cameriere mi sta per servire la pizza, sono costretta a raggiungere subito il bagno in prendaad una nausea. Quando torno al tavolo nonna ancora non ha iniziato a mangiare la pizza e io le dico di iniziare perché non ho molta fame. A quel punto nonna mi chiede di Filippo. E non posso che raccontarle tutto. Quando torno a casa, mia madre è nel suo letto in video chiamata con Luca e mio padre non c'è. Quando mi sto per cambiare un'altra nausea mi colpisce e mi costringere a rimettere quel poco di pizza che ho mangiato. Sono esausta. Ho le nause da quasi tre giorni e da altri tanti che vomito a seguito di una di essa. Sono esausta e a mentre messaggio con una mia amica di scuola, mi addormento esausta. Il mio sonno ha durata breve, perché qualcosa mi sveglia; mi alzo dal letto e dalla finestra vedo che la macchina di mio padre sta rientrando nel garage. Sono quasi le tre del mattino, una cenadi lavoro molto importante e un po'... lasciamo stare. Ritorno a dormire perché tra poche ore sarò di nuovo sveglia e devo andare a fare il prelievo, non posso non dormire.Readers, questa parte lascia un po' come le lenzuola... sospesi. Spero però che vi piaccia e che vi inciti a leggere la nuova parte che presto pubblicherò 🐴. Kiss.
-Reb
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Quando meno te lo aspetti tutto cambia (Soggeta a revisione al fine)
General FictionTematiche famigliari, amori, amicizia, diversità, fratellanza , novità s'intrecceranno nella mia storia che spero coinvolgerà più generi di lettori. Come ogni libro non giudichiamo dalla copertina ma dalla sua capacità di trasmettere qualcosa, di...