La notte della cena a casa dei miei genitori, mi sono svegliata spesso. Sono andata al piano di sotto a farmi una camomilla, ho spulciato su instagram, ho editato le foto più belle che quella sera io e Filippo avevamo fatto, ma nulla, il sonno non arrivava. Ad un certo punto, mi accorgo che il telefono di Filippo lampeggiava una notifica. Lo so che non si fa, ma gli ormoni della curiosità erano a mille. Mi avvicino al telefono, lo prendo piano piano e digito la password che si da il caso l'abbia azzeccata a primo colpo. Quando scorro le notifiche trovo un messaggio di Anna.
Anna: " Filippo, è vero che diventerai padre e che la madre della bambina è Francesca? Che palla di ragazza hai incontrato, ti ha ingannato per avere un figlio, perché se non glielo davi tu nessun altro avrebbe potuto darglielo. Ripensaci a dove ti stai andando a gettare e chiamami quando sarai tornato ad essere una persona normale".
Mi veniva da piangere a quelle parole cattive di Anna, come poteva immaginare che io avessi usato Filippo per avere un figlio. Fino a che punto arriva la cattiveria e l'invidia. Le lacrime cominciarono scorrere più forti e anche la gola non trattien più quel pianto, così si diffuse nella camera il mio pianto. Filippo si svegliò di soprassalto e si avvicinò a me tutto preoccupato, poi si accorse che avevo gli occhi puntati sul suo telefono, me lo tolse dalle mani, lesse il messaggio e mi strinse tra le sue braccia forti. Il mio petto e il suo erano un'unico corpo che saliva e scendeva al mio pianto. Mi fece sedere sul bordo del letto e si sedette vicino a me. Cominciò a rispondere al messaggio di Anna.
"Anna sei una grandissima stronza. Come osì pensare che Francesca mi abbia incastrato per avere un figlio? È stato un errore dei contraccettivi. E poi se vuoi proprio saperlo questa bambina sarà stato anche un' errore,ma per me sarà sempre la cosa più bella che la vita mi possa donare e non la considerò mai un'errore. Sono pronto a fare il padre perché Francesca è la ragazza più in gamba che io abbia mai conosciuto, lei poteva avere un figlio con chi voleva. Lei non mi ha imposto di tenere la bambina, anzi mi ha sollevato da tutto, sono stato io di mia spontanea volontà a fare tutto ciò che sto facendo e che farò in futuro. Siamo tornati insieme, perché ci amiamo ancora come il primo giorno e nessuno ci ha imposto a formare una famiglia, e ne io e ne Francesca ci siamo imposti di ritornare insieme per la bambina escludendo ogni possibilità di farci una vita a vicenda. E se proprio vuoi soperlo, è stata Francesca a leggere per prima il messaggio; le hai colpito il cuore, con una lama troppo aguzza; è grazie a te se ora lei piange e la bambina è agitata,ma è sempre grazie a te e al tuo messaggio se ora ho capito che devi lasciare in pace me, Francesca e mia figlia. Lascia stare la mia famiglia e sparisci Anna. Ah ti dò un consiglio, fatti un corso di bontà che ti manca."
Avevo capito quanto Filippo mi amasse, non potevo temere miai più Anna.
Filippo: Cosa ci facevi con il mio telefono?
Francesca: Non riuscivo a dormire, ho visto che emanava la lucina della notifica, mi sono avvicinata e ho visto il messaggio, non ho saputo resistere l'ho letto. Perdonami, giuro che non mi permetterò mai più. Anzi forse è meglio che vada a dormire nella stanza di Luca.
Filippo: Fra non m'interessa nulla del telefono, ma del messaggio, non avresti mai dovuto leggerlo, ci avrei pensato io domani a sistemare Anna, senza che tu neache sapessi tutte le cattiverie che lei getta su di te. Non andare a dormire da nessuna parte, dormi con con me, qui insieme, vicini vicini.
Gli poggiai la testa sul petto e lui mi strinse a sé, mi aiutò ad alzarmi e mi prese in braccio come una bambina e mi baciò sulle labbra, sul collo, su tutta la faccia. Stava trasformando il mio pianto in gioia. La luce della Luna entrava dalle finestre dalla camera e con la sua luce e i grattini di Filippo sulla testa, caddi in un sonno profondo.
Il mattino seguente la casa era avvolta nel silenzio, i miei genitori erano andati glia via, Filippo non c'era nel letto. Mi alzai dal letto, andai in bagno mi lavai i denti e feci pipi. Il sole era coperto ma la luce entrava comunque, illuminando il bagno di una luce chiara. Dopo il bagno andai nella cabina armadio e indossai un leggins e una maglia comoda che però lasciava un pò scoperto il pancino sul fondo della maglia. Quando bevi finito, uscii dalla cabina armadio e trovai un vassoio sul letto, dove c'erano due succhi di frutta e due cornetti al cioccolato e una Margherita.
Filippo urlai. Lui sbucò dalla porta e venne tutto fiero a dormi un bacio.
Filippo: Fra mi spiace troppo per ieri. Non avresti mai dovuto leggere quel messaggio. Perdonami.
Francesca: È stata colpa mia non avrei mai dovuto prendere il telefono. Ora possiamo mngaire ho troppa fame e bada non spiegarmi le lenzuola altrimenti le cambi tu.
Fatta la colazione, Filippo ha lavato le cose della colazione, io ho sistemato il letto, aperto le finestre e sistemato il bagno e la cabina armadio che sembra che sia scoppiata una bomba. Sistemato tutto mi stendo sul letto che ho appena rifatto, ma non mi interessa, anche perché Filippo è già sul letto. Visto che non è molto tardi, decidiamo di vestirci e andiamo in macchina al mare. La temperatura è ticamente autunnale, oggiosa, grigia e sopratutto stra fredda, fa davvero freddo. Non importa il tempo ho troppa voglia di andare al mare. Mi vesto con abiti stra pesanti, collant di lana, una gonna lunga, con la trama scozzese e su mi metto un bel maglione nero che mi segna tantissimo la pancia. Mi metto un paio di stivaletti raso terra, e un cappotto nero con una sciarpa rossa. Mentre Filippo si prepara ne approfitto per farmi qualche foto per instagram davanti allo specchio. Quando tutto sembra in ordine scendiamo al piano di sotto ma mi scappa la pipi e allora corro al bagnetto di servizio al piano di sotto e poi partiamo per il mare.
Nel tragitto casa mare, non abbiamo fatto altro che urlare a squarcia gola le nostre canzoni preferite, sembravamo due pazzi scatenati.
Arrivati al mare Filippo mi prese per mano, uno dei gesti a cui ancora non mi ero del tutto abituata vista la nostra nuova condizione sentimentale, era molto più semplice dormire insieme che prendersi per mano o baciarsi in pubblico o anche quando eravamo soli. Così mano nella mano, ci avvicinavamo verso il mare; ad un certo punto ci sedemmo senza pensare alla sabbia fredda o altro, ci sedemmo vicini vicini e Filippo mi cinse con le braccia le spalle attirandomi a sé.
Filippo: Ti va di parlare un po'?
Francesca: Certo, di cosa vuoi parlare?
Filippo: Tua madre mi ha detto che non vuoi ancora andare a prendere nulla per la bambina. Perché? Ti pesa molto averla tenuta?
Francesca: All'inizio vedevo tutto negativo di questa gravidanza, è stato un errore, che inevitabilmente mi sta cambiando la vita, ma non posso neanche negare che sia la cosa più bella che mi sia capitata. Amo già moltissimo questa bambina, anche se non lo do molto a vedere è così, sto mettendo piano piano in pausa me stessa per lei ma mi sta cominciando ad andare bene; si è vero le nause e i dolori mi hanno fatta pentire un sacco di volte, ma altre tante volte ho ringraziato chi è lassù per questa meraviglia.
(Dico accarezzandomi la pancia)
Non voglio ancora prendere nulla per la bambina perché non abbiamo parlato molto di lei da quando abbiamo saputo il sesso.
Filippo: Hai ragione. Che dici scegliamo un il nome?
Annuisco
Filippo: A me piacerebbe il nome Sophia, oppure Giada, Greta, Carmen.
Francesca: Nomi stranieri no?
Filippo: Perché stranieri se possiamo darle un nome italiano?
Francesca: Perché a me piacciono quelli stranieri.
Filippo: Ok, facciamo così due nomi, uno tu straniero, uno io italiano. Tu le darai il primo nome il secondo italiano.
Francesca: Davvero? Ottimo mi piace. Io propongo Allyson, Abbygail e Cotrina.
Filippo: Allyson.
Francesca: Greta. Allyson Greta, suona male però.
Filippo: Malissimo. Forse è meglio solo un nome.
Francesca: Lasciamole solo Allyson, è bellissimo.
Filippo: Mamma che balle, perché uno straniero?
Francesca: Mi piace, scusa perché uno italiano?
Filippo: E se la chiamassimo Ludovica? Come la tua bambola quando eri piccola, no ?
Francesca: Già Ludovica, non è male, come la bambola. Bravo!
Filippo: Sono un genio. Allora vada per Ludovica?
Francesca: Ludovica sia. Domani nonna mi ha invitato a pranzo da loro, ci vieni anche tu?
Filippo: Non so. Piuttosto, ora possiamo cominciare a comprare qualcosa per la bambina, perché se proprio vuoi saperlo anche mia madre mi sta facendo pressione per comprare le cose che serviranno alla bambina.
Francesca: Mi fai un favore?
Filippo: Si, quale?
Francesca: Basta parlare della bambina, di noi genitori, almeno fino a che non torniamo in città.
Filippo: Va bene. Di cosa vuoi parlare?
Francesca: Se magari stessimo in silenzio un minuto? Senti il rumore delle onde, cantano la nostra stessa melodia.
Filippo: Beata te che senti la melodia.
Dopo una decina di minuti, abbiamo optato per tornare a casa, faceva troppo freddo al mare.
Il tragitto mare Milano è stato un disastro, mi scappava sempre la pipì e Filippo era costretto ogni volta a cercare una stazione di servizio per potermi permettere di andare in bagno. Ogni volta che chiedevo di andare in bagno, lui alzava gli occhi al cielo e diceva "di nuovo? Ok mi fermo".
Una cosa che non mi andava giù sapete qual'era? Il fatto che tutti pensassero che la mia gravidanza non sia stata accettata bene da me. Il che all'inizio era vero, ma ora no, non più comincio ad amare questo piccolo esserino che vive in me. Perciò a seguito dell'episodio della notte precedente, ho aperto instagram, e ho postato la foto più bella che avevo fatto con Filippo e la pancia (che poi in realtà aveva fatto Melissa, ma va bene) e l'ho postata, tagando Filippo. Il mio cellulare vibrava come non faceva da un sacco nell'ultimo periodo. In poco più di mezz'ora, avevo ricevuto più di trenta commenti alla foto è duecento like. Aveva commentato chiunque quella foto, Luca, Melissa, Giacomo, Denis, Sophia, e altri miei compagni di classe, amici che frequento quando sono al mare, persino la prof che l'estate scorsa mi aveva fatto il corso privato di inglese, e ha commentato anche Marco. Le mie due zie, i miei tre zii e persino i miei cugini, che credo abbiano scoperto così della mia gravidanza. Ricevevo tantissimi messaggi, chiamate dalla mia famiglia. Tutti mi facevano gli auguri e chiedevano del padre. Filippo che aveva chiaramente capito che avevo postato la nostra foto su instagram, mi sorrideva fiero ed io non potevo fare a meno di ridere.
Filippo: Fra?
Francesca: Dimmi.
Filippo: Prendi il mio iPhone, vai su instagram e reposta la tua foto, sono troppo gasato.
Francesca: Ok, cosa ci scrivo sotto?
Filippo: Scrivi "Aspettando Ludovica". Posso mettere il nome della bambina?
Francesca: Se proprio ci tieni.
Filippo: Vai vai posta.
Dopo un po' anche il suo cellulare cominciò a fare come un pazzo.
Mettemmo gli iPhone in silenzio e andammo a casa di Filippo, perché anche i suoi genitori non erano a casa. Sia i miei genitori che i suoi e altri loro amici erano andati a fare un Week end in montagna. Quindi eravamo entrambi soli. Prima che rimanesti in attesa mi piaceva un sacco rimanere sola a casa, tornavo tardi e se bevevo un po' più del solito, non succedeva nulla, perché nessuno mi vedeva, ma ora che sono in attesa, o i miei genitori non vanno ai Week end con gli amici o semplicemente mi appioppano un baby sitter, come Filippo. Il che non è poi così tanto male, perché penso sia il sogno di ogni ragazza liceale dormire a casa proprio con il proprio ragazzo e giuro che lo era anche per me fino a maggio scorso, ma ora inizio a sentirmi quasi di aver fatto un passo in dietro quando mamma e papà andavano alle cene e lasciavano me e Luca con la baby sitter di turno che si addormentava prima lei che noi. D'altronde posso capire benissimo come si sentano e quali siano le loro preoccupazioni, non è da tutti accettare tutti i cambiamenti che sto portando alle loro vite e non avere neanche una preoccupazione. Filippo è figlio unico, ma i genitori hanno un sacco di fratelli e sorelle. Casa di Filippo è grande ed è quasi vicino al centro di Milano, al quarto piano di un palazzo moderno. La mia fortuna è che c'è l'ascensore, così non devo farmi tutte quelle scale. Ci sono già stata a casa di Filippo, sia da piccola con la mia famiglia, sia in maniera non ufficiale da sola con lui. La casa è su un unico piano, è larga e spaziosa, ha quattro camere, un bagno, una cucina e una sala da pranzo molto ampia, tutto in stile provenziale. Ambra ha un gusto sublime, molto delicato e romantico, anche se non regge molto il suo essere romantico, dato che è un' avvocatessa divorzista. I casi della vita. La cosa che però più amo della casa di Filippo è la veranda in cucina. È spettacolare in estate, pieno di fiori che fatico a credere durino così tanto, perché Ambra lavora sempre in ufficio e mai da casa come fa spesso mia madre quando non sto bene o quando in generale ha poco lavoro; Giulio la stessa cosa, forse il loro tempo libero lo passano a curare le piante. Comunque, anche se oggi il tempo fa un po' schifo, la veranda è una pace, ci rimarrei seduta lì anche tutto il giorno. Quando raggiungo Filippo in camera sua, sembra che sia scoppiata una bomba, ci sono libri sulla scrivania, magliette sul letto, un caos le scarpette da calcio vicino l'armadio. Oddio.
Lui sembra aver capito il mio disagio in un posto così disordinato e allora comincia a mettere via le cose e a mettere in ordine. Quando ha finito di sistemare tutto, va in bagno a fare una doccia, e mi metto a vedere i social e a rispondere ai messaggi su instagram. Quando Filippo fa la sua comparsa in camera sua, ha indosso solo un' asciugamano che gli cinge la vita. Tutto il suo corpo è tonico e scolpito, ha dei pettorali che sembrano siano stati scolpiti da Michelangelo. Non posso fare a meno che rimanere a fissarlo come una deficente.
Filippo: Gioia, lo so che sono bellissimo ma non mi devi mangiare con lo sguardo. Possiamo fare ciò che vogliamo.
Francesca: Ma chi ti guarda, rivestiti che è meglio. Non faremo nulla fine alla fine della gravidanza. Rassegnati.
Filippo: Convinta tu.
Si avvicinò a me ancora a torso nudo e mi mise la mia mano sui suoi pettorali fino a scendere verso linguine ma il mio istinto ha liberato la mia mano dalla sua presa prima che la mano scendesse dove ora non poteva scendere. Ma ero troppo tardi, il mio cervello stava già cominciando a fantasticare.
Gli lanciò un cuscino e lo allontano. Per pranzo, mia nonna ci ha invitati a casa sua, ma anche Melissa mi ha invitata a pranzo in una pizzeria in Duomo, dice che mi deve presentare una persona, allora accetto doppiamente presa dalla curiosità. Impongo a Filippo di fare veloce e di non fare troppo il vanitoso e di fare presto, altrimenti non troveremo parcheggio. Mentre aspettavo Filippo, la sua gattina ha fatto la sua comparsa dal letargo, Minù è sempre stata dolce con me, delicata e bellissima, è una gatta persiana, ed è di un'eleganza unica. Un po' troppo altezzosa, ma la capisco, crescere con un padrone che la considerava maschio perché voleva un gatto maschio, e passare tempo a vederlo specchiarsi. Minù ha preso da lui.
Francesca: Filippoooo basta con quel profumo è troppo pesante, mi da fastidio lo capisci?
Filippo: Ma cosa dici, non è affatto pesante.
Francesca: Basta io me ne vado.
Filippo: Dai Fra ancora due minuti.
Francesca: No, io vado via. Faremo tardi per colpa del tuo ego del cavolo.
Filippo: A io ora faccio tardi per il mio ego? E il tuo che mi fa aspettare sempre mezz'ora, oltre al fatto che vengo sempre un po' più con calma?
Francesca: Non è la stessa cosa. Io scendo. Punto.
Filippo: Oddio arrivo, arrivo. Io la pizza non la voglio.
Francesca: Te la farai andare bene, altrimenti non dormirai con noi stasera.
Dico indicando me e la palla che ho nella pancia.
Filippo: Brutto gioco, ragazza, brutto gioco.
Francesca: Muoviti cavolo.
Erano le due e ancora non pranzavamo, cavolo il mio pancino brontola.
Quando parcheggiamo la macchina muoio dalla fame.
Mano nella mano arriviamo alla pizzeria, individuo Melissa tra i tavoli e noto che con Melissa c'è Marco. Cavolo è Marco la persona da presentarmi? Oddio perché non avvisarmi prima che la persona era Marco? Oddio, come faccio ora? Stringo la mano a Filippo egli faccio segno di stare tranquillo.
Filippo: Ma è Marco?
Francesca: Si, tu fai finta di nulla, ricordati che alla fine della fiera hai vinto tu, stai tranquillo. Fai la persona socievole e non toccare quell'argomento.
Gli dico stringendogli la mano e sorridendo.
Quando arriviamo al tavolo, Melissa si alza per venirmi a salutare e le dò un pizzicotto sul braccio, mentre Marco saluta prima cordialmente me e poi a Filippo.
Melissa: Allora ragazzi, io e Marco vi dobbiamo dire una cosa.
Francesca: Vi state frequentando?
Melissa: No, siamo andati un po' oltre, noi ci siamo fidanzati.
Filippo: Davvero? Scusa Fra ma lei sapeva del vostro bacio?
Francesca: Filippo, meno male che ti avevo avvisato. Porca paletta. Non credo lei lo sapesse comunque. Poi scusa a te che importa più, a Melissa non cambierà nulla, è successo più di sei mesi fa.
Marco: Melissa sa dei nostri baci fugaci a casa tua l'estate scorsa, e gli va bene perché tanto non ci frequentavamo.
Filippo: Ah bhe, allora il cretino sarei stato solo io, che non faccio nulla mentre tu baci quella che era ed è la mia ragazza. Bene. Wow Fra. Quanta roba. Un pranzo da urlo.
Francesca: Filippo smettila, ti ho chiesto scusa un sacco di volte e ti ho detto che si è trattato solo di un paio di baci, ti ho anche lasciato a causa dell'infatuazione che avevo per Marco. Ora sto con te, aspetto una figlia tua, la puoi finire con questa cavolo di storia? Te lo chiedo con il cuore in mano. Fallo per me, per la bambina e per noi.
Filippo: Ok ok, sto calmo, ma Marco ti avviso, non azzardarti più a rompere le balle tra noi.
Marco: Nessuno vi ha rotto le balle Filippo, è successo solo due maledette volte, poi non ci siamo visti più fino al compleanno di Melissa. Non ho intenzione di andare avanti così. Non mi permetterei mai di avvicinarmi, se non da amico a Francesca. Puoi stare tranquillo, rispetto sia te sia Francesca che Luca e Melissa, quindi non succederà mai più nulla.
Melissa: Filippo, per tua info, noi stiamo insieme da un mese, abbiamo testato l'argomento e abbiamo messo un punto, fallo per tutti noi, fallo a che tu.
Filippo: Meli, noi il punto lo abbiamo messo tempo fa, ma Marco non si è mai fatto avanti a dirmi cosa è successo e magari a dire che gli è dispiaciuto.
Francesca: Filippo, cavolo, basta. Smettila siamo qui per Melissa e Marco non per chiarire una cosa successa tra me e Marco un sacco di tempo fa, e poi non siamo andati mica a letto insieme, no, solo un bacio! Un maledetto bacio. L'argomento si chiude qui, ora. Non voglio più sentirne parlare.
Marco: Filippo, hai ragione tu, ho sbagliato e mi piacerebbe ricominciare da capo con te. Perdonami. Ci mettiamo una pietra su?
Filippo: Si, mettiamoci una pietra su. Ricominciamo da capo.
Francesca: Siamo fiere di te io e Ludovica, bravo papà.
Gli dico ridendo e dandogli una pacca sulla spalla con una mano mentre con l'altra accarezzo il pancione.
Quando le acque si sono calmate e abbiamo messo il punto a tutto questo marasma, possiamo finalmente ordinare le nostre pizze che neanche a dirlo, arrivano dopo due minuti. Non c'è da meravigliarsi che arrivino in cinque minuti, sono le due e trenta del pomeriggio.
Non posso mangiare molte pizze, tipo quelle con affettati, e poi le cose che non mangio per gusto mio. La mia pizza del giorno è Margherita con patatine fritte. Non male. Da bere prendo acqua, come al solito.
Francesca: Da quanto vi frequentate?
Marco: Due mesi circa, ma stiamo insieme da un solo mese.
Francesca: Quindi al compleanno di Melissa vi stavate frequentando, ecco perché c'eri anche tu.
Melissa: Si, sorpresa.
Filippo: Tua madre lo sa che state insieme?
Melissa: Gli l'ho detto qualche giorno fa.
Filippo: E come l'ha presa? E tuo fratello, come l'ha presa?
Melissa: Mio fratello diciamo che non è al massimo ma lo sapete, è un gelosone, quindi appena gli passerà sarà tutto ok.
Francesca: Unica.
Marco: Fra a te come va?
Francesca: Benone, finalmente sono finite nause e i dolori all'inguine, sono nella fase pipi, la ginecologa mi ha detto che va tutto bene e noi siamo contenti, abbiamo scelto anche il nome, proprio oggi. Poi tra me e Filippo le cose vanno bene, abbiamo trovato il nostro equilibrio, aspettiamo che la piccola ce lo scombini ma per ora, ci godiamo un po' di pseudo pace.
Melissa: Davvero avete scelto il nome?
Filippo: Sisi, lo vuoi sapere?
Francesca: Che poi già l'ho detto, ma va bene.
Melissa: Davvero? Quando?
Filippo: Prima, mentre battibeccavamo. Il nome è... aspe. Lo posso dire Fra?
Francesca: Vai.
Filippo: Ludovica, come una bambola di Francesca quando era piccola. Te la ricordi?
Melissa: Non proprio, però il nome è bellissimo. Auguroni.
Filippo: Grazie, non vedo l'ora che nasca, la vizziero, sarà la mia principessa.
Francesca: Ahah, aspetta quanto piangerà e vediamo la principessa. Ahahhaha.
Marco: Sono certo che Filippo tratterà la figlia come una principessa. Non mi stupisce che Francesca ti abbia scelto Filippo.
Francesca: Ok basta.
Marco: Tuo fratello sa il nome?
Francesca: Non sa ne nome ne sesso. Sarà una sorpresa sia per lui che per Miriana. Sarà la sorpresa di Natale.
Filippo: Chiamala sorpresa. Il fratello e il padre volevano un maschio. Che sorpresa. Ahahhaha
Francesca: Cretino, anche tu volevi il maschio.
Filippo: È vero, ma non ho reagito sconfitto come tuo padre Fra, eddai.
Melissa: Filippo i tuoi genitori che hanno detto?
Filippo: Mia madre è al settimo cielo, ha già comprato un sacco di cose, ma le tiene nascoste perché Francesca non vuole cominciare a comprare nulla prima di aver scelto il nome. Ma ora il nome lo abbiamo, possiamo cominciare a comprare le cose? Anche perché i genitori le lasciano bigliettini con scritto "cominciamo a fare compere per la bambina?". Quindi ora saranno al settimo cielo.
Francesca: Eddai.
Tutti ridono, perché è tutto così assurdo ma vero allo stesso tempo.
A fine del pranzo, noi torniamo a casa mia, mentre Marco e Melissa vanno a casa di Marco.
Francesca: Filippo?
Filippo: Dimmi.
Francesca: Andiamo a prendere Minù?
Filippo: Perché Minù ora?
Francesca: Ho voglia di coccolare qualcuno.
Filippo: La dottoressa ha detto niente animali fino al quinto mese se non sei abituata ad avere animali in casa. Coccoli me. Che è molto più bello.
Francesca: Mmm, si fa interessante.
Filippo: E poi sono io. Assurda.
Francesca: No, Filippo.
Filippo: Si cara, vai a fare la ninna, va piccina va. Anzi, vai a studiare che lunedì devi andare a scuola.
Francesca: Ho già studiato, ieri.
Filippo: Beata te, io studio domani. Sempre se mi va.
Francesca: Tra una settimana è dicembre. Sai cosa vuol dire?
Filippo: Che arriva Natale?
Francesca: Oltre al Natale?
Filippo: I regali?
Francesca: Ne voglio il doppio del solito. Oltre a ciò?
Filippo: Non ci arrivo, dimmelo tu.
Francesca: Vedremo Ludovica.
Filippo: È vero!Readers, anche questa volta ho scritto un pochino. Spero vi piaccia, e se così fosse lasciatemi tante ⭐🌟.
Ci tengo a precisare che la storia sarà soggetta a revisione totale una volta ultimata!!
Baci.
-Reb
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Quando meno te lo aspetti tutto cambia (Soggeta a revisione al fine)
General FictionTematiche famigliari, amori, amicizia, diversità, fratellanza , novità s'intrecceranno nella mia storia che spero coinvolgerà più generi di lettori. Come ogni libro non giudichiamo dalla copertina ma dalla sua capacità di trasmettere qualcosa, di...