9.Un passo indietro e due avanti

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Tornata a casa dal pranzo e poi dallo shopping con Melissa ero praticamente distrutta. Melissa mi aveva trascinata per mezza Milano alla ricerca del vestito per la sua festa, mi ha convinta a comprare un vestito lungo con un spacco inquinale tutto azzurro con la parte superiore a mezze maniche piena di brillantini. La lunga gonna del vestito era di un' azzurro semplice di seta. Le scarpe le avevo già, un paio argentate piene di pietrine bianche e azzurre. Ecco cosa vuol dire non buttare via le cose che metti una volta e poi d'improvviso non ti piacciono più, mia madre dovrebbe essere fiera di me. Quando sono tornata a casa, mia madre era sul divano e vedeva una serie tv su Netflix, quando senti il rumore della porta, si alzò in piedi e venne a sbirciare nei miei sacchetti, poi ci sedemmo insieme sul divano ed io caddi in un sonno profondo. Mia madre mi ha svegliata che erano praticamente le venti. Stratardi. Corsi di sopra, mi lavai e cominciai a truccarmi con Troye Sivan a palla dal Pc. Dovevo passare a prendere delle amiche per andare alla festa insieme ma avevo fatto troppo tardi e allora chiesi loro di avviarsi da sole. Mia madre venne in mio aiuto e mi aiutò ad arricciare i capelli mentre finivo di truccarmi. Erano le ventuno e dieci minuti, era in ritardo, troppo. Il campanello suonò, mia madre andrò ad aprire e io mi misi il vestito. Quando mia madre tornò in camera mia dietro di lei c'era Filippo. Ma come io non gli avevo detto di venire. A spiegarmi tutto fu il sorriso smagliante di mia madre. Ovvio, lo aveva chiamato lei.
Filippo: Fra, mamma che spacco! Non è un po' troppo esagerato viste le tue condizioni ?
Francesca: Che condizioni! Va più che bene questo spacco e sai che ti dico. Mi metterò anche un bel tacco dodici a spillo.
E raccolsi le scarpe che avevo davanti al letto e gliele tinttinai davanti agli occhi. Filippo si sedette comodo sul mio letto e prese a sfogliare instagram, intanto mia madre finiva di farmi i capelli. Filippo si sentiva a casa sul mio letto, stava per prendere sonno, allora alzai di colpo al massimo la musica, così fece volare il telefono ed io e mamma scoppiammo in una sonora risata. Melissa mi chiamò e solo allora capii quanto ritardo stavo facendo. Quando fui pronta, mi misi le scarpe, Filippo si alzò, io presi il telefono, la mia borsa, e le chiavi della mia macchina, anche se sapevo che Filippo aveva la sua io volevo andare con la mia macchina, la mia comodità. Scesi letteralmente di corsa le scale di casa mia. Quando uscì di casa mia madre raccomandò Filippo di non correre per strada. Lui da bravo ragazzo annui e si mise al posto del guidatore. Gli lanciai le chiavi e partì. Nel tragitto Filippo mi chiese se durante la festa sarei stata con lui. Certo che sarei stata con lui. Ormai eravamo tornati insieme anche contro la mia volontà, era così assurdo, ma così tanto reale. Quella sera avrei annunciato implicitamente che io e Filippo eravamo tornati insieme. Anche Melissa fece in modo di farci sedere allo stesso tavolo. Così risposi a Filippo che saremmo stati insieme e che implicitamente avremmo annunciato il nostro ritorno insieme.
Filippo: Vuoi che ritorniamo insieme?
Francesca: Non abbiamo molte scelte, e poi io con te ci sto bene. Sei il mio primo amore e farò di tutto per mantenere viva la fiamma che non si è mai spenta definitivamente per te. Quindi se per te va bene, io e te siamo una coppia a tutti gli effetti.
Filippo: Non ho mai smesso di amarti e ho sempre creduto che avevi avuto solo un momento buio quando mi hai lasciato, mi sono sempre incolpato di non esserti stato vicino quando stavi affrontando il buio e ti stavi allontanando da me. Perdonami. Io ci sarò sempre per te.
Francesca: Ah sì, quindi tu hai capito che ti ho lasciato per un'infatuazione per Marco?
Filippo: Fra io ti conosco benissimo, lo avevo capito da subito ma volevo che tu ti sentissi libera di fare le tue scelte.
Francesca: Perdonami.
Filippo: Non ti ho mai incolpata. Adesso scendi altrimenti Melissa piange dalla disperazione.
Francesca: Non piange si dispera.
Arrivata all'ingresso, sistemai il papillon di Filippo e mi scoprii la gamba. Filippo mi prese sottobraccio ed entrammo. Gli invitati stavano facendo uno ad uno la foto con Melissa. Anna non appena ci vidde entrare lanciò nella mia direzioni un'occhiataccia. Eh sì amici, la pischiella voleva ancora rubarmi il fidanzato. Ma povera lei, Filippo non l'avrebbe mai avuto. Non ero lì per fare guerra, ero lì per festeggiare Melissa che era spettacolare. Indossava un vestito rosa, pieno zeppo di pietre rosa e bianche fino a metà delle gambe dove le pietre lasciavano spazio al tulle. Quando arrivò il mio turno, mi avvicinai e mi misi in posa la foto, ma prima lei mi canzonò per il ritardo e io le risposi con un sorriso divertito. Poi ci raggiunse Filippo per la foto e tutti gli invitati andarono a prendere i rispettivi posti. Il mio tavolo era troppo figo. C'erano alcuni nostri amici e delle amiche di classe di Melissa che non facevano altro che provarci con Giacomo, Leonardo e Michele. Poi alla mia destra c'era Melissa e alla mia sinistra Filippo. La cena che aveva organizzato Melissa era composta come un matrimonio. Due primi piatti, un secondo, una valanga di frutta e dolci. Tra una portata e l'altra il dj metteva musica di ogni genere, balli di gruppo, discoteca, anni 90 e non solo; insomma un po' di tutto. Quando le danze vennero aperte, Tamara la madre di Melissa venne a farmi visita, mi salutò e mi chiese come stavo, poi mi fece qualche complimento e mi disse che mi vedeva in ottima forma viste le mie attuali condizioni. Ottimo mia madre ha detto alla sua cara amica che stava per diventare nonna. Meno male che la storia doveva rimanere segreta fino a che non fossi pronta io a dirlo a tutti. Ovviamente mia madre zitta proprio non ci sa stare. Liberatami dalla conversazione con Tamara, raggiunsi gli altri in pista. In pista trovai Anna che ballava in modo seducente vicina vicina a Filippo, mi veniva da ridere. Ma davvero non aveva capito che il tipo tanto ambito era occupato? La mia fortuna e più grande soddisfazione fu che i miei amici mi ballavano attorno e mi facevano i complimenti, che Filippo non la strisciava di striscio anzi, appena di vidde, mi raggiunge e cominciò ad avvicinarsi a me con fare provocante. Ah uomo cosa stai combinando, ma quest'uomo sapeva quanto fossero sensibili i miei ormoni ora? Non credo lo sappia, perciò io indietreggiai e andai verso il tavolo. Dopo due minuti, ero in bagno, con Melissa di fianco che mi scansava i capelli dal viso e mi reggeva con una mano la fronte. Ottimo, le stavo rovinando la festa. Mi scusai con lei, ma lei mi disse che non importava anzi, la stavo rendendo parte di una serie di cose nuove. Poi qualcuno bussò alla porta del bagno e diede il cambio alla mia neodiciottenne.
Filippo: Ma non mi avevi detto mica che sei sempre a rischio vomito.
Francesca: Sorpresa!
Filippo: Rialzati che ti aiuto a risistemarti.
Francesca: Benvenuto nel club.
Pulita e sistemata uscii dal bagno e al nostro tavolo era arrivato il secondo primo, avevo fame ma non potevo mangiare, avevo appena vomitato. Allora mi limitai a dire che non avevo voglia di un'altro primo piatto. Al secondo piatto avevo fame ma Filippo non voleva saperne a lasciarmi mangiare in pace, mi chiedeva sempre come stessi. Mi godetti letteralmente quel secondo di carne. Il dj mise un lento e qualcuno si avvicinò a me chiedendomi di ballare, alzi gli occhi dal mio bicchiere e viddi Marco, dove è stato per tutto questo tempo? Melissa lo sapeva e non mi aveva detto nulla? Eh no. Mi voltai verso di lui, lo salutai e gli dissi che non mi andava molto di ballare. Alla mia risposta, Marco mi prese per mano e mi condusse in pista. Ed eccoci qui, avvinghiati a ballare un lento. Avevo mandato a quel paese tutti i miei sforzi di stargli lontano. Nel bel mezzo della canzone qualcuno chiese a Marco di ballare con me. Filippo. Lui ha sempre avuto un brutto rapporto con la gelosia. Mi sorrise soddisfatto e cominciò ad ondeggiare a ritmo di musica.
Filippo: Si sono geloso. Non cambierò mai, perdonami.
Mi prese per i fianchi e mi scoprì la coscia dove avevo lo spacco. Ma davvero? Ero inerte, non sapevo che dire o fare, anche perché tutti avevano gli occhi su di noi.
Filippo: Tutti devono sapere quanto sei bellissima, e sempre tutti devono sapere che solo io posso averti.
Oddio questi ormani del cavolo. Mi facevano venire un brivido in tutto il corpo. Gli rivolsi un sorriso e gli diedi un bacio sulla guancia.
Francesca: Sei uno stronzo, il più bello tra gli stronzi.
Gli dissi ridendo.
Marco e Melissa ballavano insieme e anche piuttosto avvinghiati.
A fine della festa mi venne un dolore atroce alla schiena, che non riuscivo ad alzarmi. Ero spaventata, mi si erano gonfiati anche le caviglie ma non volevo togliermi assolutamente i tacchi. Melissa era fuori a spegnere le candeline con i fuochi d'artificio. Volevo andarci e qualcuno lo sapeva, Filippo mi aiutò a sollevarmi, mi mise una mano sulla parte bassa della schiena. Marco si avvicinò, gli sorrisi.
Marco: Sei incinta vero?
Francesca: Si al terzo mese. Non lo sa nessuno.
Marco: Ecco perché sei sparita, avevi scoperto di essere in attesa.
Francesca: Si, è stata una sorpresa per me e per tutti. Luca compreso.
Marco: È di Filippo vero? Ecco perché siete tornati insieme.
Francesca: Si siamo tornati insieme quando ho scoperto la gravidanza, ma siamo tornati perché ho capito che la fiamma che nutrivo per lui non si è mai spenta. Tu sei stato solo un'infatuazione.
Marco: Non preoccuparti, un giorno mi racconterai tutto. Ora è meglio se vai a sederti, hai le caviglie come salsicciotti.
Finita la festa, salutai tutti, e andai verso la macchina. Mi misi in macchina, mi allacciai la cintura di sicurezza e mi sfilai i tacchi. Prima ancora che Filippo entrasse in macchina io stavo già dormendo. Quando arrivammo nel vialetto di casa mia, mi svegliai, Filippo mi aprì la portiera, uscì ed entrai in casa dove mia madre era sola sul divano con la sua serie tv. Mi sedetti sul divano, e il futuro papà raccontò alla futura nonna che non ero stata molto bene. Mia madre mi fece una camomilla. Dopo la camomilla avevo perso la forza di muovermi ero abbastanza stanca. Filippo mi sollevò, mi prese in braccio e mi portò fino in camera mia. Stavo morendo dalle risate, il bello fingeva che non ero troppo pesante e mi trasportava tutto coraggioso di su. Arrivata in camera mi mise giù. Lo ringraziai e andai nella mia piccola cabina armadio per cambiarmi. Con il pigiama in dosso, tutto era più tranquillo. Quando uscii dal bagno Filippo era sul mio letto che messaggiava. Mia madre salì di sopra per vedere come stessi e lei chiese a Filippo se voleva dormire a casa nostra, dato che mio padre era partito per lavoro e lei l'indomani sarebbe uscita di casa presto per andare ad una manifestazione contro il tumore sulle donne. Lui fece cenno di si e inviò un messaggio al padre per avvisarlo. Ma quanto si stava trasformando mia madre? Troppo. Avevo paura per le mie caviglie e allora scesi dal letto e andai in bagno a prendere una crema idratante e in camera di Luca a prendere un pigiama per Filippo. Filippo si toglieva la giacca e la camicia e i pantaloni come se nulla fosse, ma allora proprio non capiva che i miei ormoni andavano come pazzi? No che non lo capiva altrimenti si sarebbe andato a cambiare in bagno. Non riuscivo a mettermi la crema per come mi aveva imbambollata. Quando io ebbi finito di mettere la crema e Filippo il pigiama, ci mettemmo a letto. Non riuscivo ad addormentarmi, non ero abituata a condividere il letto con un ragazzo. Mi giravo e mi rigiravo, allora Filippo, di alzò dal letto, accese la tv e mise Tre metri sopra al cielo, il primo film che viddimo insieme quasi un anno fa quando abbiamo iniziato a frequentarci attivamente. Dopo un po' mi mise il braccio attorno alla vita, mi avvicinò a se e dopo un pò mi addormentai.
Durante la notte mi sono svegliata un paio di volte per colpa delle nause che non mi lasciavano andare. Filippo si era svegliato ogni volta con me, mi legava i capelli, e aspettava finché non buttavo giù tutto; quando non rimettevo ci rimettevamo a letto. Il mattino seguente ci siamo svegliati alle dodici del mattino. Eravamo distrutti. Ce ne stavamo nel letto svegli senza la forza di alzarci. Filippo stava facendo i conti con qualcosa di troppo grande e avevo paura che primo o poi sarebbe scappato.
Filippo: Una bella nottata eh?
Francesca: Meravigliosa.
Filippo: Ma ti succede sempre così?
Francesca: No solo spesso. Mi hanno detto che ne avrò fino al quarto mese. Poi dovrebbero cessare. Mi dispiace per la nottata.
Filippo: Ma che dispiacere, lascia stare, anzi andiamo a pranzare.
Avevo una voglia di saltare, allora mi alzai, salii sul letto e cominciai a saltare sul letto.
Filippo: Ma sei pazza? È pericoloso per te.
Francesca: Ma che pericoloso su vieni anche tu e salta con me.
Dopo un po', proprio come due bambini saltavamo sul letto e ridevamo come pazzi.

Readers, spero che questa parte vi sia piaciuta. Mi raccomando lasciate tante 🌟⭐.
A presto ♥️😘

Quando meno te lo aspetti tutto cambia (Soggeta a revisione al fine)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora