Sentì bussare alla porta ma non rispose, sapendo già chi fosse.
- Perché non rispondi mai?-
- Che senso ha rispondere se poi entri comunque?-
Stephan sbuffò e raggiunse il letto della sorella, la quale era sdraiata a fissare il soffitto bianco con una sigaretta in mano, e si sedette.
- Cosa c'è?-
- Io non ho detto niente.-
- Stai fumando e non so nemmeno quante tu ne abbia già fatte fuori.-
- Ne avevo solo un po' voglia e questa è la seconda.-
- Con chi parlavi?-
- Quanto ti ha pagato la mamma per farti venire qui?-
- Dai, non è vero.-
Andrea si mise a sedere e lo fissò negli occhi.
- Va bene, dieci euro. Lo sai che si preoccupa quando stai per molte ore in camera tua senza uscire dopo tutto quello che è successo.-
- Lo so.-
- Allora, chi era?-
- Hèlen.-
- Ti piace?-
- Non è male, e poi non è come le altre.-
- Queste "altre" a cui ti riferisci sono quelle che frequentavi prima o dopo al tuo periodo di pazzia?-
Andrea lo guardò stranita non capendo.
- Quelle che conoscevi per simpatia o per scoparci?-
- Sei troppo informato, un giorno di questi dovrò ammazzarti.-
- Ah, sarà dura farmi fuori sorellina. Comunque...-
Stephan si avvicinò al volto di Andrea così velocemente che lei non se ne accorse, e si ritrovarono a pochi centimetri di distanza, in modo da permettere al ragazzo di osservare meglio quegli occhi blu-grigio. Andrea lo allontanò velocemente con il braccio totalmente infuriata.
- Che cazzo stai facendo!?-
- I tuoi occhi.-
- Che?-
- Non sono più come qualche giorno fa. Ora hanno quella luce che avevi perso anni fa.-
Stephan si alzò e si stiracchiò un po'.
- Fai di tutto pur di non allontanare Hèlen da te, altrimenti ti faccio fuori io. Non voglio vederti come quella volta.-
Andrea, dopo aver messo il mozzicone nel posa cenere messo sul comodino, si alzò anche lei e abbracciò il fratello da dietro, la testa contro la sua spalla, le sue braccia strette lungo il suo torace e Stephan poggiò le sue mani sulle sue.
- Grazie che non mi abbandoni mai.- sussurrò appena la ragazza e lui riuscì a sentirlo e sorrise, come fece quella volta, anni addietro, quando l'aveva aiutata a tornare a vivere.Andrea si buttò sul letto dopo tre ore noiose e interminabili e si sentiva stanca morta. Aveva dovuto provare una trentina di abiti della nuova collezione di Alex Andersson, lo stilista per cui lavorava. Anche Stephan non riuscì a scappare da quella tortura. Non era il provare quegli abiti costosi e ben lavorati il dramma, ma le modifiche che Alex aggiungeva appena i ragazzi li indossavano e finivano per diventare dei veri e propri manichini. I due fratelli ormai erano i due modelli a cui Alex si era affezionato e che preferiva in assoluto, tanto da considerarli come figli suoi.
Lo schermo del cellulare distrasse la ragazza illuminandosi e lei notò un messaggio da Hèlen.
*Vado in spiaggia, vieni?*
"Arrivo" digitò in fretta. Prese velocemente il suo portafoglio, non fidandosi di suo fratello, e uscì ignorando completamente le domande di sua madre. Raggiunse il solito luogo in cui si incontravano sempre e infatti trovò Hèlen con i piedi nell'acqua intenta ad osservare il liquido trasparente.
- Che fai?- le chiese una volta che si era avvicinata e toccandole la spalla.
- Mio dio Andrea, mi hai fatto venire un infarto!-
Hèlen si portò una mano al cuore che batteva all'impazzata.
- Scusa, non volevo. Ti spaventi davvero così facilmente?-
Hèlen sbuffò e cominciarono a camminare con i piedi sempre in acqua.
- Non porti più le scarpe per colpa mia?- le chiese l'indiana.
- Bhe, hai ragione, dopo un po' ti ci abitui. Ovviamente se andassi in città me le metterei. Non si sa cosa c'è su quel tipo di strada.-
- Nemmeno io.-
Rimasero un po' in silenzio ad ammirare il panorama, le onde erano così bellissime, eleganti e scure, la luce della luna illuminava la spiaggia debolmente e il suo del mare era rilassante.
- Da piccola guardavo sempre la luna.- ruppe il silenzio la bionda fissando quella sfera bianca.
- Anche io. Io abitavo poco lontano dal mare e ci andavo quasi ogni notte con mio fratello a raccogliere le conchiglie. Poi, durante il giorno quando i nostri genitori non c'erano, ci facevamo collane, orecchini, un sacco di cose che poi vendevamo al mercato per guadagnare qualcosa in più. Tutto di nascosto, non ci hanno mai beccati.-
- Com'era tuo fratello?-
- Aveva un anno in più di me ed eravamo quasi uguali di aspetto, a parte per i capelli. Lui ce li avevi nerissimi. Era l'unico che riusciva a far star bene tutti con la sua positività in famiglia. Aveva un modo di fare tutto suo. Ed era anche testardo, troppo a volte, ma ci ha aiutato tantissimo. Non ci separavamo mai.-
Andrea la avvicinò a sé e la abbraccio per consolarla e Hèlen gliene fu grata. Poi le sorrise con malizia.
- So cosa fare.-
Andrea la guardò cercando di capire le sue intenzioni e poi guardò nello stesso punto di Hèlen.
- Non ci penso proprio.-
- Eddai! Hai già cantato una volta, anzi, due. E poi si vede che ti manca cantare.-
- Ad una condizione.-
- Quale?-
- Che canti anche tu.-
Hèlen sbuffò, Andrea aveva capito che era una ragazza anche timida, ma alla fine accettò. Entrambe raggiunsero un bar- karaoke pieno di gente e di ragazzi che cantavano e la maggior parte erano stonatissimi e si vedeva che erano ubriachi marci. Le due ragazze si iscrissero come gli altri ragazzi e aspettarono il loro turno prendendo qualcosa da bere e trovando, per fortuna, un tavolo dove stare, proprio vicino al piccolo palco scenico. Dopo un gruppo di cinque
ragazze fu il turno di Andrea e subito Hèlen prese il cellulare per farle un video. La ragazza si mise davanti al microfono dopo aver detto il titolo della canzone al ragazzo che doveva essere il dj o qualcosa di simile e aspettò il momento giusto per iniziare.
- I can swear, I can joke
I say what's on my mind
If I drink, if I smoke
I keep up with the guys
And you see me holding up my middle finger to the world
Fuck your ribbons and your pearls
'Cause I'm not just a pretty girl
I'm more than just a picture
I'm a daughter and a sister
Sometimes it's hard for me to show
That I'm more than just a rumor
Or a song on your computer
There's more to me than people know
Some days I'm broke, some days I'm rich
Some days I'm nice, some days I can be a bitch
Some days I'm strong, some days I quit
I don't let it show, but I've been through some shit.-
Hèlen riconobbe subito la canzone e pensò che ritraesse perfettamente la ragazza che continuava a cantare con quella voce che la faceva impazzire.
- I can swear, I can joke
I say what's on my mind
If I drink, if I smoke
I keep up with the guys
And you see me holding up my middle finger to the world
Fuck your ribbons and your pearls
'Cause I'm not just a pretty girl
I'm more than just a number
I'm a hater, I'm a lover
Sometimes it's hard for me to show
That I'm more than just a title
Or a comment going viral
There's more to me than people know
Some days I'm broke, some days I'm rich
Some days I'm nice, some days I can be a bitch
Some days I'm strong, some days I quit
I don't let it show, but I've been through some shit
I can swear, I can joke
I say what's on my mind
If I drink, if I smoke
I keep up with the guys
And you see me holding up my middlefinger to the world
Fuck your ribbons and your pearls
'Cause I'm not just a pretty girl
I'm not just a pretty girl, yeah
I'm not just a pretty girl
No I'm not just a pretty girlI can swear, I can joke
I say what's on my mind
If I drink, if I smoke
I keep up with the guys
And you see me holding up my middlefinger to the world
Fuck your ribbons and your pearls
'Cause I'm not just a pretty girl
I'm not just a pretty girl, yeah
I'm not just a pretty girl
I'm not just a pretty girl
I'm not just a pretty girl.-
Un grande applauso si estese per tutta la sala e la ragazza scese dal palco, diede il microfono al dj e ritornò al tavolo, dove trovò Hèlen con il telefono in mano intenta a fare in video.
- Ora tocca a te.-
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In your eyes
Romance"Se una persona ti accetta nella propria vita accoglie anche il tuo passato, se non è così, non ci tiene a te e conviene cambiare persona" "I suoi occhi magnetici, profondi, sono ora la mia droga, tutto ciò di cui ho bisogno" AVVISO: I personaggi e...