- Finalmente, stavo per chiamarti al telefono!- esclamò Irene.
- Di che stavate parlando?-
- Dei fratelli Nyber. Di sicuro non sai chi sono, quindi non puoi capire la nostra euforia e anche quella di un sacco di ragazze qui. Soprattutto con Stephan!- disse Melanie con occhi sognanti e Hèlen sorrise. Se sapesse che sto con Andrea...
- E poi non apparivano sotto i riflettori da un po'. Si erano presi un paio di anni di libertà, o questo dicono i giornali. Solo recentemente hanno ricominciato.- spiegò Irene. Poi lei la squadrò.
- Hai fumato Hèlen e non negarmelo, capisco quando menti e odori di fumo.- disse seria. Hèlen giocherellò con i capelli nervosamente. Per fortuna la campanella la salvò e tornarono tutti ai loro posti ma Irene le mimò un "poi ne riparliamo" e sapeva bene che non sarebbe riuscita ad evitarle. La lezione iniziò e ritornò a prestare attenzione alle spiegazioni.Quando la campana di fine giornata suonò una folla impazzita di ragazzi corse nei corridoi per uscire il più velocemente possibile da quella struttura. Di solito avrebbe odiato tutto quel caos e quello spintonarsi ma quella volta le servì per evitare le sue amiche, o almeno temporaneamente. Una volta fuori dalla scuola cercò Andrea con lo sguardo e la vide affianco al cancello, appoggiata al muretto con le mani in tasca e lo sguardo verso di lei. Sorrise e la raggiunse, cominciando ad incamminarsi insieme. Quando arrivarono in una zona in cui non c'era molta gente Andrea sospirò.
- Non sono più abituata ad avere così tanta gente intorno.- si lamentò.
- Io è già tanto se ci sopravvivo.-
Hèlen intrecciò le dita con quelle della mano della bionda che sorrise. Camminarono per un paio di minuti ed arrivarono in una casa dai muri bianchi, sembrava piuttosto nuova. Andrea prese le chiavi dalla tasca e aprì il cancello e il portone, facendo entrare l'indiana.
- Sembra che abbiate trasferito la casa al mare qui.-
- Mia madre voleva tutto come prima, infatti molte cose sono disposte allo stesso modo.-
- Ed è molto precisa.-
- Già. Dai vieni.-
- Arrivo.-
Andrea la portò al piano superiore ed entrò in una camera dalle pareti blu notte, il pavimento in legno chiaro ed era già arredata con mobili grigi e bianchi.
- Ti piacciono proprio tanto le tonalità scure eh?- disse Hèlen guardandosi attorno.
- Ti immagini me vestita di rosa confetto? Bleah! Non ci voglio nemmeno pensare.-
La mora ridacchiò a vedere la sua espressione e lasciò a terra lo zaino, affianco a quello dell'altra.
- Quindi qual'é la camera da finire?-
- Quella di Stephan. E vorrei finirla entro oggi, non ce la faccio più ad averlo in camera.-
- Però avete fatto tutto in una settimana.-
- Si, abbiamo chiamato anche degli addetti, altrimenti non saremo mai riusciti a fare niente. Tieni.-
Andrea le porse dei vestiti vecchi con un pò di vernice di vari colori sopra e si cambiò velocemente, guardando poi l'altra in intimo che si cambiava. Oh merda! Deglutì e guardò altrove, mentre le guance si colorarono di rosso. L'aveva già vista in costume, quindi era una cosa simile ma si sentiva ugualmente agitata e Andrea lo notò e ridacchiò.
- Vieni dai, prima che mi muori per mancanza d'ossigeno.-
- Ehi!-
Hèlen le diede un colpetto affettuoso sul braccio e rise anche lei. La camera di Stephan era grande come quella della sorella e una parete era già colorata di grigio chiaro.
- Allora non sei l'unica a cui piace questo colore.-
Andrea scosse la testa divertita e aprì uno dei contenitori di vernice e prese tutto quello che avevano a disposizione, cominciando a dipingere la seconda parete.
- Non so se sia un bene o un male il fatto che tu sia in classe con me.-
- Perché?-
- Da una parte possiamo vederci tutti i giorni, dall'altra però farei fatica a non saltarti addosso e baciarti.-
La ragazza si morse il labbro.
- Dovrai farci l'abitudine.-
- Ci saranno un sacco di ragazzi che ti andranno dietro. Forse anche ragazze.-
- Mi stai lanciando addosso una maledizione per caso?-
Andrea rise per l'espressione che aveva assunto l'altra.
- Non pensavo di averlo detto ad alta voce.- disse imbarazzata.
- Comunque non mi interessa nessuno a parte te, lo sai.-
La ragazza sorrise.
- Quelle due ragazze che erano con te stamattina erano, aspetta com'è che si chiamavano? Irene e Melanie?-
- Hai una memoria di ferro dio mio. Si erano loro. Melanie è sud americana, colombiana per la precisione, e Irene italiana.-
- Sembrano simpatiche.-
- Molto. E si preoccupano molto per chi amano.-
- Come te.-
- Già. Stamattina, dopo che sono venuta da te, volevano parlarmi dato che sentivano l'odore di fumo che avevo addosso e si stavano già preoccupando.-
- Non sei obbligata a fumare con me sai?-
- Lo so, ma voglio farlo. Poi non fumi tutti i giorni giusto? Quindi non mi rovino come facevo in passato.-
- Quella di oggi era la prima da quando sei venuta a casa mia e avevi fumato. Ormai io sono segnata Hèl, tu avevi smesso non dovresti ricominciare.-
- Voglio solo aiutarti, ti prego.-
Andrea sorrise e si avvicinò a lei, baciandola poi dolcemente.
- Lurida stronza!- disse Hèlen quando la bionda le colorò la guancia di vernice dopo che si staccarono. Alla fine si ritrovarono macchiate di vernice dopo una battaglia che ovviamente vinse Andrea.
- Almeno abbiamo finito di dipingere tutto.- disse la svedese appoggiando i pennelli in un angolo della stanza.
- Direi che ci siamo dipinte anche a vicenda.- aggiunse.
- Ci vorrebbe una doccia sai?- le disse Hèlen con uno sguardo malizioso.
- Mh, sarebbe un invito questo?-
- Può darsi...-
Le labbra della bruna furono catturate dall'altra ed entrambe si ritrovarono poco dopo nella doccia del bagno, i loro indumenti a terra e sparsi. Andrea poggiò le mani sui fianchi dell'altra che sentì le piastrelle fredde a contatto con la sua schiena mentre continuava a baciare avidamente la ragazza che le faceva perdere la testa. Andrea cominciò a baciarle il collo provocando dei gemiti all'indiana, prima di sollevarla e permetterle di avvolgere le gambe intorno ai suoi fianchi e le braccia al suo collo.
- Cosa vuoi che faccia Hèl?-
La voce roca di Andrea sulla sua pelle la fece impazzire e sentì un calore espandersi dal suo bassoventre e arrossì all'istante.
- Fallo.-
- Cosa?-
Voleva sentirselo dire, l'aveva capito. Stava giocando con lei.
- Voglio la tua lingua Andrea.- disse guardandola in quegli occhi scuri che ora brillavano. Andrea sorrise e la fece scendere, inginocchiandosi lentamente mentre baciava il suo ventre, fino ad arrivare all'interno coscia. A quel punto prese una gamba della bruna e la mise sulla sua spalla, guardando poi la ragazza dalla pelle olivastra. Il suo petto si muoveva in modo irregolare e i suoi occhi esprimevano desiderio. Si avvicinò, soffiando sul suo punto ora sensibile e sentendo un gemito fuoriuscire dalla bocca di Hèlen, cominciando poi a succhiarlo.
- Oddio!- urlò la ragazza inarcando la schiena e avvicinando la sua intimità alla bocca di Andrea mentre le afferrò i capelli. Sentì la bionda respirare in modo discontinuo, segno che stava ridendo. La ragazza si allontanò schioccando la lingua e sfiorando con il pollice la sua entrata.
- Ti prego...-
- Qualcuno è impaziente vedo.-
La sentì ridacchiare e poco dopo sentì due dita dentro di sé, prendendola totalmente alla sprovvista e facendole sollevare la testa e poggiarla al muro con un forte gemito.
- Vieni per me piccola...-
Non aveva più controllo, aveva caldo, il suo corpo sudato. Andrea aumentò il ritmo, continuando a stimolare il suo clitoride con la lingua, facendola gemere in continuazione.
- Cazzo Andrea!- urlò arrivata al culmine. La bionda si rialzò e la baciò con foga.
- Sei così buona Hèl.-
L'indiana la baciò di nuovo e invertì le posizioni, cominciando a baciare e succhiare i suoi capezzoli duri facendola gemere mentre portava una mano alla sua entrata. Era bagnata e questo la eccitò ancora, mentre continuava a baciarle il mento e il collo.
- Toccami.- le disse con voce roca e decisa Andrea e non se lo fece ripetere due volte. Portò le dita sul clitoride cominciando a stimolarlo e ad entrare subito in lei e iniziando a muoversi velocemente, mentre i fianchi dell'altra accompagnarono quei movimenti e succhiava la pelle di Hèlen sul collo.
- Merda.- disse quando la bruna ricominciò a fare movimenti circolari con il pollice sul clitoride ora gonfio, dandole un'ondata di piacere che la portò al culmine. L'indiana si leccò le dita assaporando gli umori della bionda.
- Potresti essere la mia nuova droga Andrea, non pensavo fossi così fottutamente buona.-
- Anche tu lo sei.-
- Direi di lavarci sul serio ora, non credo che Stephan e tua madre vogliano sentirci appena arrivano.-
- Ma io si. Sei eccitante quando urli il mio nome mentre gemi sai?- le sussurrò facendola avvampare e lei si mise a ridere, lasciandole poi un tenero bacio sulle labbra.
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In your eyes
Romantizm"Se una persona ti accetta nella propria vita accoglie anche il tuo passato, se non è così, non ci tiene a te e conviene cambiare persona" "I suoi occhi magnetici, profondi, sono ora la mia droga, tutto ciò di cui ho bisogno" AVVISO: I personaggi e...