Capitolo 23

39 1 0
                                    

- Quindi ora avete ricominciato la vostra carriera da modelli. Perché avevate smesso?- disse Rachel.
- Problemi di famiglia.- rispose semplicemente Stephan, non voleva dire loro la verità, non li conosceva abbastanza e non si fidava. Hèlen, che era ancora seduta sulle gambe della sua ragazza, guardava fuori dalla finestra senza notare che Nicole si stava avvicinando a lei.
- Stephan mi devi cinquanta euro.- disse la ragazza con un sorriso sulle labbra.
- Perchè?-
Nicole prese un braccio dell'indiana che si riscosse e mostrò al ragazzo un segno appena percettibile che la ragazza aveva sul polso.
- Direi che hai testato le manette eh?- le disse Nicole divertita, mentre si sentì avvampare.

- Eddai Hèlen, ora devo pagare Nicky!- si lamentò il ragazzo.
- Non è colpa mia se tua sorella è stronza, ed era ubriaca e incazzata.-
- Ehi! Hai cominciato tu quindi non c'entro niente, io ero tranquillissima prima.- si lamentò la bionda.
- Ero ubriaca.-
- No, gelosa.-
- No non è vero.-
- Dimmelo guardandomi negli occhi.-
Hèlen non sarebbe riuscita a dirglielo, era vero, era gelosa.
- Fanculo, me ne vado.-
Hèlen si alzò ma Andrea la prese per un braccio e la fece risedere si di sé, prendendole il volto e baciandola e l'indiana non rifiutò.
- Mi sento come Dinah che guarda la Camren.- disse Nicole facendo finta di asciugarsi una lacrima commossa.
- Mh, mancherebbe la tua Normani.- disse Hèlen staccandosi dalla sua ragazza.
- Eh, la mia Normani è difficile da trovare. Aspetta, Laucy o Camren?-
- La Laucy è solo una finzione per mascherare la Camren che è reale al cento per cento.-
- Un'altra Camren shipper!- esclamò, ed Hèlen si trovò Nicole addosso che l'abbracciava.
- Perché non me l'hai detto!?- si lamentò poi con Andrea dandole uno schiaffetto affettuoso sul braccio.
- Magari perché non me l'hai mai chiesto?-
- Ehi trio lesbo, avete finito di parlare di cose che non capiamo?-
- Tranquillo che dopo parliamo io e te. Devi darmi un di dettagli.- gli rispose Andrea al fratello guardandolo maliziosamente e facendogli l'occhiolino. Hèlen, avendo capito qualche parola e afferrato il concetto, ridacchiò e Stephan le lanciò addosso un cuscino.
- Ehi!- si lamentò la ragazza. Andrea si prese una sigaretta e la mise tra le sue labbra, accendendola e cominciando a fumarla.
- Passa una.- le disse Nicole che subito si aggiunse all'amica.
- Quanto tempo.- disse poi.
- Quindi non hai smesso.- disse Irene guardandola.
- No, fumo ancora di tanto in tanto ma non ho mai smesso.-
Il suono di un clacson attirò la loro attenzione.
- È Anne.- disse Hèlen. Melanie e Irene scattarono in piedi e cominciarono a salutare tutti. Hèlen salutò con un cenno Rachel, Red e Daniel, diede un bacio sulla guancia a Stephan e Nicole e un veloce bacio a stampo alla sua ragazza e le rubò anche la metà sigaretta che le rimaneva, mettendola tra le labbra. Raggiunse le sue due amiche e uscirono, andando in macchina.

- Allora?-
Andrea e suo fratello erano soli, nella camera del ragazzo. Nicole era tornata a casa, così come gli altri. Lo sguardo di disprezzo da parte di Daniel la fece arrabbiare, a prescindere da quello che fece ad Hèlen ma cercò di mantenere la calma e non pensarci.
- Allora cosa?-
Stephan si tolse la maglia, rimanendo a petto nudo, i suoi muscoli delineati.
- Oh andiamo, so benissimo che hai chiesto a Melanie di uscire e che vi siete visti l'altro ieri.-
- Come scusa?-
Andrea, che era sdraiata sul letto a pancia in giù, il mento appoggiato alle braccia, lo guardò negli occhi.
- C-come fai a saperlo?-
- Non è stato difficile, ti ho sentito l'altro ieri quando l'hai chiamata e poi sei uscito. E oggi vi guardavate di tanto in tanto e lei arrossiva. Quindi?-
Il ragazzo sbuffò e si sdraiò a pancia in su davanti a lei.
- Bhe si, siamo usciti. Siamo andati un pò in giro per il centro commerciale, poi abbiamo mangiato e siamo andati al parco a stare tranquilli.-
- Mh, vi siete baciati? Magari anche limonato eh?-
Lei lo guardò sorridendo maliziosamente senza smettere di fissarlo.
- Si, tutti e due.- sospirò lui.
- Il mio fratellino cresce così in fretta.-
- Ma smettila. Sai cosa? Dopo poco più di un mese non so ancora come vi siete conosciute tu ed Hèlen.-
- Se stai cercando di sviare il discorso non funziona.-
- Dai ti prego.-
- Va bene, ma la prossima non scappi.-
Stephan ridacchiò e si girò di lato, guardando la sorella.
- Era da sola a fare il nulla, era da un pò che la osservavo, sembrava a disagio in mezzo a tutta quella gente. Poi si è alzata e cominciò a dirigersi verso la pineta, così la seguii. Mi dispiaceva che se ne stesse sola e in disparte, poi i suoi occhi erano spenti. Così mi sono avvicinata e l'ho diciamo obbligata a prendere qualcosa. Abbiamo parlato un pò e poi ci siamo dovute dividere.-
- Tu e le tue solite tattiche da rimorchiatrice.-
Andrea alzò gli occhi a cielo.
- Mh, vediamo, la prima volta che vi siete baciate.-
Andrea ridacchiò ripensando a quella scena.
- Diciamo che non era prevista. Stavo andando sulla spiaggia a camminare un pò la sera come facevo spesso e l'ho vista lì a camminare con i piedi nell'acqua. L'ho salutata e per poco non prendeva un infarto. Poi mi ha chiesto di fare un giro e accettai, solo che, non so come, mi è caduta addosso.-
- E l'hai baciata.-
- No.-
- Come no?-
- È stata lei.-
- Oddio, Andrea Vanja Nyber che per una volta non fa la prima mossa!-
- Coglione.-
Stephan rise, trascinando anche lei.
- Ma sul serio hai usato le manette su di lei? Volevi divertirti così tanto? Sapevo che di sicuro avessi praticato il bondage, ma non credevo anche con lei.-
- Io e Nicole ieri abbiamo bevuto un pò prima che arrivaste voi a prenderla. Sono andata a fare una doccia e quando sono uscita c'era Hèlen lì ferma appoggiata al muro, ubriaca pure lei. Mi spinse su una sedia e mi legò le mani dietro la schiena.-
- Uh, un Andrea passiva.-
- Seh certo. Comunque, era gelosa, pensava ci fosse qualcosa tra me e Nicky nonostante le avessi già detto che era solo un'amica. E ha continuato con quella tortura.-
- E poi ti sei incazzata, riuscita a liberare e vendicata.-
- Ovvio!-
- Certo che da ubriaca fai paura.- ridacchiò.
- Senti, Andersson mi ha chiamato oggi, ha detto che ci vuole al suo studio fotografico in Svezia tra poco più di due settimane, prima che cominci l'inverno.-
- Che bello, saltiamo qualche giorno di scuola.-
Andrea però pensava a tutt'altro. Se sarebbero tornati in Svezia avrebbe visto suo padre e il sangue le ribolliva nella vene solo a pensarlo. Quello che ha fatto è imperdonabile per me.

In your eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora