Stephan era seduto sulla sedia della cucina a fissare il vuoto. Spostò lo sguardo solo sul cellulare quando Hèlen gli rispose inviandogli una foto di sua sorella dormire sul corpo dell'indiana tranquilla e sorrise sollevato. Ma il suo umore cambiò in fretta.
- Stephan.-
- Cosa vuoi?-
Suo padre si sedette davanti a lui stando per qualche secondo in silenzio cercando di trovare le parole.
- Mi dispiace.-
Il ragazzo lo guardò per un attimo perplesso.
- Che cosa?-
- Mi dispiace. Io... Sono stato pessimo con voi, soprattutto con Andrea. Per me scoprire la sua sessualità è stato un pò uno shock. In più ero stressato per il lavoro e avevo molte cose per la testa. In queste ore ci ho pensato molto, ho sbagliato e mi dispiace per tutto quello che ho fatto e detto. Capirò se non volete perdonarmi.-
Stephan scosse la testa.
- Vedo che ti dispiace, ma non è con me che devi scusarti ma con Andrea. Per noi, ma soprattutto per lei, eri il nostro punto di riferimento. Si è adattata alla strada che le hai fatto percorrere e poi l'hai abbandonata come se niente fosse, rendendola come un oggetto inutile.-
- Me ne rendo conto. Ma sta bene?-
- Si, ha smesso con tutto. Fuma qualche sigaretta di tanto in tanto ma non molte. A volte non fuma per settimane. Però ha ancora attacchi di panico.-
- Attacchi di panico?-
- Si. Da quando siamo qui in Italia li ha avuti svariate volte, dopo la droga e tutto non ne ha più avuti o almeno questo era quello che pensavamo io e la mamma fino a qualche giorno fa quando abbiamo trovato la sua camera deserta e dei tranquillanti a terra.-
- Perché le vengono?-
- Non lo sappiamo, ogni volta che glielo chiedo cerca di cambiare argomento o non risponde e se ne va. È da anni che ci provo ma è testarda.-
- Magari sono attacchi a ciel sereno.-
- No, non l'hai mai vista ed è meglio così. Poi ha ancora qualche problema con l'insonnia ma è diminuita molto con Hèlen.-
- Hèlen?-
- È... la sua ragazza. L'abbiamo conosciuta quasi due mesi fa. È una ragazza davvero fantastica e ne ha vissute tante anche lei.-
Greg si scompigliò leggermente i capelli biondi guardando il pavimento.
- Andrea non vorrà mai ascoltarmi. Non volevo farla stare così male. Me ne sono reso conto troppo tardi.-
- Può essere ma puoi tentare. Sarà ancora incazzata ma tu devi cercare di rimanere calmo e dimostrare che ti dispiace davvero come lo stai facendo con me. Anche lei ha un cuore. Anche se lo avrà circondato da muri per te.-
L'uomo sorrise a suo figlio, era così cambiato, così maturo. Stephan gli poggiò una mano sulla sua.
- Mi siete mancati tanto.-
- Anche tu, forse Andrea non lo ammetterà ma so che è così anche per lei.-
- Cercherò di vederla in modo diverso. Tua madre ha ragione, meglio una che ama che una che uccide.-
- Ah una delle sue frasi.-
- Già.-
- Dai usciamo un pò, una ragazza ci ha invitato stasera ad un locale con la sua amica.-
- E chi sarebbe questa ragazza?-
Suo padre lo guardò curioso e malizioso e subito partì sulla difensiva.
- No non è niente di... Ok, la ragazza che mi piace.-
- E allora andiamo, non lasciamo aspettare una donna, anzi due per giunta.-
Greg si alzò e Stephan fece lo stesso. È davvero pentito, ma non so se anche Andrea lo perdonerà...- Ehi Ste!-
Erano ad aspettare davanti ad un locale quando il ragazzo si sentì chiamare e si trovò davanti Melanie.
- Ehi. Sei splendida.-
- Oh grazie.-
La ragazza gli sorrise, venendo poi raggiunta da Irene.
- Non cominciate a limonare voi due eh.- li minacciò facendoli ridere. Poi le due ragazze notarono l'uomo che era affianco a lui.
- Scusate se non vi ho avvertite. Lui è... mio padre.-
- Wow. Scusa ma non vi assomigliate molto, sei più simile a tua madre, come tua sorella. Ahi!-
Melanie diede una gomitata ad Irene che si lamentò.
- Non fa niente.- disse lui, presentando poi le due ragazze a suo padre.
- Ma tua sorella come l'ha presa?- gli sussurrò da parte Melanie mentre stavano entrando nell'edificio.
- Appena ieri l'ha visto in casa se n'è andata, l'ha trovata Hèlen ed è rimasta a casa sua. Lui è pentito, me l'ha detto ma non so se lei lo accetterà.-
- Dalle tempo. Si sistemerà tutto.-
- Lo spero.-
Tutti e quattro trovarono un tavolo libero
- Comunque lavora Hèlen qui, puoi parlarle se la trovi.- disse Irene.
- Anche se non l'ho ancora vista.- aggiunse.
- Io ho trovato Andrea.- disse invece Melanie.
- Dove?-
La ragazza indicò a Stephan il piccolo palco rialzato del locale, affianco c'erano tre ragazzi che facevano da DJ e appoggiata alla parete poco dietro di loro c'era la bionda, vestita con jeans aderenti, scarpe e camicia nera, i suoi capelli raccolti nel solito chignon disordinato.
- Avrà accompagnato Miss India.-
- Di sicuro.- concordò Irene con l'altra ragazza. Stephan vide che anche suo padre la notò.
- Dopo magari le parlo, se ci riesco.- gli disse e l'uomo annuì, sapeva che dava retta a suo fratello, l'aveva sempre fatto.
- Buona sera a tutti, per chi è appena arrivato ora si ricomincia con la musica!- disse uno dei tre ragazzi e subito quasi tutto il locale esultò. Partì la base di una canzone che subito Irene riconobbe.
- She loves control di Camila Cabello!- esclamò.
- Hai parlato troppo con Nicole ed Hèlen credo.-
- Probabile Melanie.-
- Ho trovato la nostra amica.- aggiunse. Hèlen era sul palco con un microfono in mano, la sua voce si espandeva dagli autoparlanti.
- Quella stronza, non pensavo sapesse cantare così!- si lamentò la colombiana. Hèlen finì di cantare e la musica finì. Una ragazza dai capelli neri la raggiunse, anche lei con un microfono e poco dopo ripartì un'altra canzone. Le loro voci insieme erano perfette. Quando finì uno dei tre ragazzi parlò.
- Io sono Brad, e queste erano She loves control e Different world. Grazie alle nostre ragazze, e ora Feel no pain!-
La gente applaudì ed Hèlen scese dal palco, raggiungendo Andrea che si era avvicinata a Brad rubandogli un sorso di birra dalla sua bottiglia facendo lamentare il ragazzo, prima di prendere il microfono dalla sua ragazza e raggiungere l'altra ragazza che aveva cominciato a cantare il pezzo iniziale, aggiungendosi poi anche lei.
- Oddio.-
Le due ragazze guardarono Stephan che era come sbalordito con sguardo interrogativo, così come suo padre.
- Non cantava più da quando siamo venuti qui in Italia.- disse a suo padre.
- Sul serio?-
- Aveva escluso dalla sua vita la musica.-
- Hèlen Leela Indira Shanda!- disse ad alta voce Melanie quando vide la sua amica passare da lì che si sentì chiamare.
- Che ci fate qui?- chiese lei appena li raggiunse.
- Da quando sai cantare scusa?-
- Scusa se non ho detto nulla.-
Hèlen scosse la testa e il suo sguardo cadde sull'uomo accanto a Stephan. Ma lui non è?... Anche Greg la riconobbe ma prima che potesse parlare suo figlio si intromise.
- Da quanto canta?-
- Andrea? Bhe, dal primo giorno che la conosco. In verità la prima volta che l'ho vista non ha proprio cantato, ha continuato una frase canticchiando. Ha cantato sul serio quando siete venuti a casa mia e ha suonato anche la chitarra. Poi da lì altre svariate volte. Forse una decina in due mesi.-
- Ti ha insegnato lo svedese eh?-
- Non lo so parlare molto.-
- Scherzi? In due mesi parli quasi come me.-
- Comunque se vuoi parlarle finirebbe il suo turno adesso, ma copre anche quello di un'altra ragazza quindi finirà tra un'ora, all'incirca.-
- Grazie Hèlen. Anche per tenerla a casa tua.-
Hèlen gli sorrise.
- Non è un problema. E poi avete fatto la stessa cosa per me.-
- Noi ci sentiamo domani.- disse poi alle sua amiche.
- Vai di già?-
- Si Ire, finito il turno devo uscire dal locale.-
- Ok.-
Hèlen li salutò con un gesto prima di uscire e andarsene, mentre Stephan sentì la voce di sua sorella ricominciare a cantare.
- They send me away to find them a fortune
A chest filled with diamonds and gold
The house was awake, the shadows and monsters
The hallways, they echoed and groaned-
La guardò e gli vennero i brividi per quella voce, quel brano. Era Control di Halsey e la sua voce era perfetta per quella canzone, le dava un senso di inquietudine. Nelle parole filtrate dalla sua voce forte sentiva la rabbia, il dolore che aveva provato lei. Era sempre stata capace di trasmettere emozioni con la sua voce, era una maga in quello, tanto da farti sentire male. Poi vide lo sguardo di Andrea cadere su suo padre e percepì l'odio. Lei distolse poi lo sguardo e continuò, finendo di cantare e strappando un applauso da tutti. Ma vide che non stava bene nonostante cercasse di non mostrarlo. Scese dal palco e diede subito il microfono ad un'altra ragazza, prima di sparire di fretta in uno stanzino riservato.
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In your eyes
Romance"Se una persona ti accetta nella propria vita accoglie anche il tuo passato, se non è così, non ci tiene a te e conviene cambiare persona" "I suoi occhi magnetici, profondi, sono ora la mia droga, tutto ciò di cui ho bisogno" AVVISO: I personaggi e...