Capitolo 36

27 1 0
                                    

Si era svegliata non avendo più sonno, completamente riposata. Andrea non era più affianco a lei e si alzò per cercarla, trovandola in biblioteca. Stava per entrare e raggiungerla ma notò che c'era un'altra persona con lei, una ragazza che non aveva mai visto. Andrea era vista di spalle e quando si voltò l'altra le prese il volto e la baciò. Il suo cuore perse un battito. Vide Andrea mettere le mani si fianco dell'altra e non riuscì a guardare oltre. Andò all'entrata della casa e si mise le scarpe, uscendo poi di corsa. Si fermò solo quando fu stanca. Era in una zona isolata, non c'era niente se non dell'acqua davanti a lei e si sedete sulla sponda a guardare quel liquido trasparente. Non era un sogno quello che aveva visto. Eppure le sembrava strano. Non mentirebbe si suoi sentimenti... O almeno credo... Scosse la testa non sapendo a cosa pensare.
- Anche tu qui vedo.-
Greg le si sedette affianco.
- Anche Andrea veniva sempre qui quando voleva stare sola.-
Hèlen abbassò lo sguardo.
- Ho visto cos'è successo ma hai visto solo una parte di quel che è successo.-
- Che intende?-
- Andrea le ha urlato contro e minacciata di dalla uscire di casa con la forza se non se ne sarebbe andata. È stato tutto un equivoco.-
- Però se non mi amasse davvero?-
- Non ho visto mia figlia per anni ma su questo punto di vista non è cambiata. Quando le piace qualcosa fa di tutto per non perderla. Appena ha visto il tuo bracciale fuori dalla porta ha provato a chiamarti al telefono e dato che non rispondevi ha chiamato Stephan. Sta andando fuori di testa ora.-
Hèlen si mise a giocherellare un pò con i suoi capelli bruni. In fondo sapeva che non le avrebbe mai fatto niente per ferirla.
- Dai vai.-
L'indiana si alzò ma non si mosse in quando pensava che Greg dovesse dirle ancora qualcosa.
- A te da ascolto, dille che non avevo mandato quei ragazzi contro di lei, dovevano solo controllarla ma hanno fatto tutto alle mie spalle.-
- Ci proverò. E grazie.-
- Di niente.-
Hèlen sorrise e cercò di ritornare a casa della famiglia Nyber e stranamente ci riuscì, lei e i suoi istinti anti orientamento. Aprì il portone e si ritrovò subito davanti Andrea.
- Hèlen! Senti io non...-
L'altra non le lasciò tempo e la baciò, facendola indietreggiare e mettendole le braccia intorno al collo.
- Quella deve solo andarsene.- le disse quando si staccò dalle sue labbra, guardandola negli occhi. Andrea la abbracciò, il volto nel suo incavo, quel suo profumo così buono e rassicurante.
- Andrea, so che sarà già la millesima volta che te lo senti dire, ma parla con Greg. O se non gli vuoi parlare tu ascoltalo. Se non ci fosse stato lui ora non sarei qui e non saprei cosa è successo con quella. In fondo è una brava persona, te lo dico io, sai come sono con le persone.-
Andrea sbuffò.
- Devo proprio?-
La guardò accigliata ma la lasciò perdere e annuì, facendola sospirare e alzare gli occhi al cielo.
- Prometti.-
- Cosa!?-
- Prometti.-
- Va bene!- disse alla fine esasperata.
- Ma se si ritrova in ospedale non è colpa mia, sia chiaro.-
Hèlen ridacchiò e Andrea le prese il volto tra le mani prima di baciarla ancora.
- Ma mi devi promettere anche tu una cosa.-
- Ovvero?-
- Che finiti gli esami cercherai la tua famiglia e se hai bisogno di soldi ci sono io.-
- Per i soldi no.-
- Allora non faccio niente.-
- Va bene, hai vinto.-
La bionda le sorrise soddisfatta e le lasciò un bacio sulla nuca.
- Comunque non ho ancora visto per bene la biblioteca.-
- Dai vieni allora.-


Quella sera era da solo in cucina seduto a tavola, le mani incrociate tra loro e la solitudine intorno a lui. Sua moglie era andata ad incontrare delle sue amiche là nei dintorni, suo figlio ed Hèlen erano andati a comprare del cibo in qual posto e di Andrea non sapeva nulla. Era davvero brutto poterla vedere ma non parlarle e sistemare le cose. Gli sembrò che qualcuno gli avesse letto nel pensiero poichè ritrovò Andrea sedersi al posto davanti a lui ma rimanendo distante, la avviene contro lo schienale. Lui la fissò come incredulo.
- Se vuoi parlare muoviti, non sono qui per perdere tempo. E lo sto facendo per gli altri non per te.- gli disse fredda, così come i suoi occhi glaciali che lo fissarono per poco. Andrea prese una sigaretta e se la accese, cominciando a fumarsela e guardando fuori dalla finestra.
- Prima di tutto mi dispiace, sul serio. Non volevo che finisse così, soprattutto con quei ragazzi. Non avrebbero dovuto nemmeno toccarti, avevano solo il compito di controllarti.-
Continuò a guardarla e lei non disse niente né si mosse, il suo sguardo sempre fuori, tra gli alberi mentre buttava via il fumo dalla bocca.
- Sono stato terribile, lo riconosco e ammetto. Avevo molto lavoro da fare, troppe cose per la testa che si accavallavano rendendomi stressato e nervoso. Ma... Non ho mai pensato davvero di non volerti più.-
Il silenzio li circondò di nuovo, finché la ragazza non si alzò.
- Hai finito?-
L'uomo sospirò.
- Si.-
La vide andarsene via senza dire una parola così come era arrivata.

In your eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora