Epilogo

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Si era alzata molto presto quella mattina, non volendo assolutamente fare tardi. Si fece una doccia in dieci minuti, asciugando i capelli un pò con un asciugamano e lasciandoli umidi, si sarebbero asciugati con la temperatura calda di inizio luglio. Si vestì in fretta, pantaloncini chiari e maglia nera, scarpe comode e in un attimo era in macchina con Julio, verso l'aeroporto. Quei mesi passarono in fretta, gli esami di maturità altrettanto e per sua fortuna era stata una delle prime a finire. Dopo quel viaggio fatto in Svezia Greg e Anja dovettero decidere se tornare nella loro terra natale insieme ai due ragazzi ma sapevano che avrebbero rifiutato, soprattutto Andrea, non volendo lasciare Hèlen da sola e così distante l'una dall'altra, oltre al fatto di dover affrontare l'esame di fine anno. Anche per Stephan fu una cosa simile, lui e Melanie erano ora ufficialmente insieme. Andrea e suo padre non parlarono molto ancora, e alla fine lui offrì ai due fratelli la possibilità di andarlo a trovare non potendo stare in Italia con loro, doveva continuare nel suo lavoro. Inizialmente la modella non voleva ritornare in Svezia anche solo per qualche mese ma alla fine venne trascinata da suo fratello. Hèlen scese dalla macchina velocemente salutando Julio, raggiungendo il bar dell'aeroporto dove trovò subito Stephan e la sua ragazza, fiondandosi su di lei ad abbracciarla facendola a momenti cadere.
- Ehi, calma terremoto.- le disse Andrea ridacchiando e ricambiando l'abbraccio.
- Ma ciao! Come va Stephan? Benissimo grazie, e tu?- disse il ragazzo ironicamente.
- Scemo.-
Hèlen si staccò dalla sua ragazza per abbracciare anche lui che stava facendo il finto offeso.
- Mangiamo? Ho fame.- disse, e le due ragazze si guardarono.
- Non cambi mai.- dissero in coro accomodandosi ad un tavolo tutti e tre.
- Ma che bello, le mie ragazze hanno passato brillantemente gli esami, sono fiero di voi.-
- Vediamo se possiamo dire la stessa cosa di te il prossimo anno scolastico, Christofer.-
- Vedremo, Vanja. Potrei passarlo meglio di voi due magari.-
- Si certo, contaci.-
- Sei proprio incoraggiante tu Andrea.-
- Come sempre Ste.-
Hèlen ridacchiò, anche lei faceva così con suo fratello e a volte anche con Lucy. A proposito...
- Ma alla fine Lucy?-
- Quale Lucy?-
Andrea la guardò non capendo.
- Quella in Svezia.-
- Ah, lei. Non me la ricordavo neanche a momenti. Bhe meglio così.-
- Adam ha detto che sta con un super riccone alle Hawaii ora.-
Le ragazze guardarono Stephan.
- Davvero?- chiese l'indiana.
- Già. Ah, preparati Andrea, Adam e Louis faranno una festa per festeggiare sia l'addio di Lucy, sia per il nostro arrivo. Louis sta comprando un pò di alcolici.-
- Perfetto, quindi la nostra sfida con gli alcolici si può fare.-
- Andrea...-
- Quanto sei noioso, divertiti un pò!-
Stephan sospirò e sorrise, non poteva farci niente, avrebbe fatto comunque di testa sua.
- Tu cosa farai Hèlen?- chiese poi guardando la ragazza.
- Continuerò a lavorare in questi mesi, sperando di raccattare un pò di soldi da aggiungere a quelli che ho già guadagnato. Anche se la metà sono dei turni di Andrea.- e nel dirlo guardò male la bionda che fece spallucce.
- Eddai, guadagno come minimo quaranta mila euro all'anno, se rinuncio ad altri mille mica muoio eh.-
Sapeva perché lo faceva, era per permetterle di cercare la sua famiglia e in parte la ringraziava.
- Vado ad ordinare, torno subito.-
Il ragazzo le lasciò sole e Andrea prese la mano dell'altra, incrociando le loro dita, entrambe con l'anello nell'anulare.
- Quando tornerai?-
- Non lo so. Andersson voleva approfittare del fatto che siamo in Svezia per modificare la nuova collezione per l'anno prossimo e di solito ci vogliono due mesi prima che ci lasci liberi.-
- Capisco.-
Sarebbe stato difficile starle lontana per tutto quel tempo.
- E se incontrassi un'altra? Se mi dimenticassi? Se...-
- Ehi, calma Hèl. Che stai dicendo? Ti pare che io abbia voglia di ricominciare a fare il filo ad una sconosciuta per rimpiazzarti?- le disse la bionda ridacchiando.
- Bhe... No...-
- Due mesi non mi fanno dimenticare di te, figurarsi. Possiamo sempre sentirci anche se non so quanto.-
- Promesso?-
- Certo piccola.-
Andrea le lasciò un bacio sul naso facendola sorridere, continuando ad accarezzarle la mano con il pollice di tanto in tanto come per tranquillizzarla.
- Oggi offro io.- disse Stephan tornando a sedersi al suo posto.
- Che grande sforzo.-
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo mentre la sorella sorrise. Poco dopo arrivò tutto quello che Stephan aveva ordinato e cominciarono a mangiare.
- Non hai badato a spese vedo.- disse Hèlen.
- Per niente.-
- Il solito goloso.-
- Non sono come te sorellina che mangio sempre tutto salutare e niente dolci.-
- E chi ha detto che non li mangio?-
- Non ti vedo mai.-
- Tranquillo che il dolce c'è sempre.- e nel dirlo la bionda fece l'occhiolino alla sua ragazza che a momenti diventava bordeaux. Finirono presto di mangiare e si avviarono verso le sale d'attesa.
- Sta chiamando il nostro volo.- disse Stephan guardando Andrea che annuì. Il ragazzo abbracciò Hèlen con forza.
- Ci vediamo presto, Indira. Stammi bene.-
- Senz'altro.-
Lui cominciò ad andarsene per lasciare alle due ragazze un pò di solitudine, per quanto fosse possibile.
- E così devi già andar via.-
- Almeno torno.-
- Ti aspetterò.-
Andrea sorrise e le diede un bacio a stampo prima di prendere la sua borsa e voltarsi, cominciando a camminare. Hèlen si morse il labbro, con tutta quella gente si sentiva a disagio a baciare la sua ragazza, aveva paura del giudizio altrui e Andrea aveva rispettato la sua scelta anche quella volta. Ma ora non le importava più, gli altri dovevano solo andare avanti con la loro vita come lei con la sua.
- Andrea!-
La svedese si voltò e si ritrovò le braccia di Hèlen intorno al suo collo, le labbra sulle sue, la lingua che le chiedeva l'accesso che non tardò ad arrivare.
- Ti amo An.- le disse sulle labbra facendola sorridere. Le accarezzò le guance prima di darle un bacio a stampo lungo, prima di staccarsi e guardarla negli occhi, sistemandole una ciocca di capelli bruna dietro l'orecchio.
- Ti amo anch'io Hèl.-
Ci fu un'ultima chiamata per il suo volo e di malavoglia dovettero staccarsi. Vide quella ragazza così bella, con i capelli biondi e quegli occhi blu grigi andarsene, il suo fare ribelle e menefreghista. Le mancava già. Ti aspetterò...

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