Capitolo 13

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Erano sole in casa ed erano nella camera di Andrea.
- Stai meglio?- le chiese guardandola.
- Si.-
- È stato difficile stamattina andarmene dopo averti visto, avrei voluto stare con te.-
- Si, so di essere irresistibile.-
- Che modesta.-
Hèlen era seduta sulla sua scrivania e allargò leggermente le gambe quando Andrea le si avvicinò, lasciandole la possibilità di starle più vicino.
- Sai, stavo pensando alla tua voce quando canti, è un misto tra Lauren Jauregui e Sabrina Carpenter. Però anche di Hayley.-
- Me lo dicono in molti.-
- Non è stato difficile non cantare o suonare per anni?-
- No, avevo altro per la testa.-
- Oggi Aberden ti cercava. Mi ha chiesto di te.-
- Sul serio?-
- Già, è stato piuttosto inquietante, è sbucato dal nulla durante l'intervallo. Domani vieni?-
- Si, non ho voglia di saltare molti giorni per poi recuperare all'ultimo.-
- Adesso sei la studente modello?-
Andrea sorrise e cominciò a baciarle l'incavo.
- Amo il tuo profumo, lo riconoscerei fra mille.- le sussurrò sulla pelle olivastra che cominciò a succhiare lasciando un segno evidente. Hèlen sussultò quando sentì la mano dell'altra accarezzarle la pelle da sotto la maglia fino ad arrivare al reggiseno. Andrea si allontanò leggermente e Hèlen si lamentò.
- Cristo Andrea fottimi o me ne vado!-
- Qualcuno è voglioso eh?- le sussurrò con voce roca e l'altra avvolse le gambe attorno alla sua vita, tirandola a sé e baciando quelle labbra che sapevano di menta e levandosi la maglia avendo caldo.
- Mi farai impazzire Hèl.- le disse facendo spazio sulla scrivania, stendendola e levando tutti gli altri indumenti che indossava la bruna, entrando subito dentro di lei con due dita facendola gemere. Mosse la mano con lentezza mentre dava attenzione al suo seno sodo con la lingua e mordendole i capezzoli.
- Andrea ti prego... P-più veloce, mi stai uccidendo così cazzo!- la supplicò e la bionda bloccò le sue mani contro il legno sotto di lei per evitare che le muovesse.
- Non sai in cosa ti sei cacciata.-
Cominciò ad aumentare la velocità e poco dopo la sentì stringersi attorno alle sue dita e a gemere senza ritegno. Liberò la presa sui polsi e la baciò mordendole il labbro, facendola poi sedere. Doveva riprendere ancora fiato ma non l'avrebbe lasciata così. Si inginocchiò e subito la invase con la lingua.
- Oddio!-
Hèlen lasciò cadere la testa all'indietro mentre le sue mani finirono tra i capelli biondi dell'altra che continuava a stimolare il suo centro aumentando di nuovo la velocità.
- S-sto per... Cristo...-
La svedese non si fermò e la fece venire una seconda volta sentendola ansimare violentemente.
- Tu sei... completamente fuori di testa...- le disse l'indiana affannata guardandola ancora in ginocchio.
- Non ho finito con te Hèl.-
- Cos...-
Andrea la interruppe mettendole di nuovo tre dita dentro di sè facendola gridare e con il pollice riprese a stimolare il clitoride già gonfio facendola venire poco dopo mentre urlava il suo nome. Il suo respiro era irregolare e pensava di aver dimenticato come si facesse a respirare mentre percepiva uno strato di sudore sul corpo.
- Cazzo Andrea, sei pazza!-
- Sei tu che lo volevi.-
- Tre fottuti orgasmi, ti rendi conto?-
- Mi hai lasciato carta bianca.-
- Dio santo. Non mi sento più le gambe.-
La bionda ridacchiò.
- Ammettilo che ti è piaciuto.-
- Non lo nego ma, cristo. Come faccio a tornare a casa ora?-
Andrea rise mentre raccattava i vari vestiti a terra e Hèlen la guardò con sguardo truce.
- Non ridere cretina, ho fatto un macello qui ed è colpa tua.- disse guardando sotto di sé.
- Io me ne vanterei, non è da tutti.-
Hèlen riuscì a mettersi in piedi e raggiungere la porta del bagno collegato alla camera della ragazza.
- Devo fare una doccia, sono fradicia quanto un bisonte sotto la pioggia. E non ti azzardare a venire.-
- Guasta feste.-

Erano passate un paio d'ore e Hèlen era sul letto di Andrea, la schiena contro il legno e il volto della bionda sul ventre. Stava giocherellando con i suoi capelli che amava da impazzire.
- È rilassante.- disse la bionda guardandola.
- Mia madre me lo faceva sempre quando ero agitata.-
- Quindi stai qui anche stanotte?-
- Si, Lucy non si è sentita bene e l'hanno portata in ospedale per il dolore che aveva.-
- Speriamo non sia nulla di grave.-
- Già.-
Hèlen si mise a fare tante piccole treccine, divertendosi come una bambina.
- Sei mai stata con altre ragazze?- le domandò Andrea di punto in bianco.
- In una relazione come la nostra no. E poi ho avuto solo una cotta per una ragazza ma se ne andò dopo qualche settimana che ci eravamo frequentate. E non l'ho mai più cercata né vista.-
- Avevi detto che stavi con un ragazzo giusto?-
- Si. I primi mesi ci sono stata bene ma poi tutto è cambiato. Ho visto questa ragazza, Meredith, e da lì cominciavo a comportarmi in modo diverso con lui e cominciavamo a litigare spesso. E io ero costantemente confusa, mi sembrava di fare una doppia vita, con lui quella che avevo sempre odiato ma che mi liberava dai problemi, con lei quella che amavo ma che mi faceva dubitare.-
- Quindi l'hai lasciato per lei?-
- No. Era già partita. L'ho lasciato perché non mi piaceva più e... Perché si approfittò di me. C'era una festa e mi ero ubriacata e lui non era da meno, forse aveva preso anche qualche sostanza. Gli avevo detto che non mi sentivo bene e mi portò in una delle camere ma credo che mi avesse messo qualcosa nell'acqua che mi fece bere e mi fece perdere i sensi. Quando mi svegliai la mattina pensavo fosse tutto un'incubo, il sol pensiero che mi avesse messo le mani addosso mi fece rivoltare lo stomaco.-
- Quel pezzo di merda, se un giorno me lo ritrovo davanti gli tiro un pugno in faccia.-
Hèlen sorrise.
- Non hai mai fatto niente del genere vero?-
- No, non costringevo persone a farlo. È una delle cose che odio. Di cazzate ne ho fatte ma non sono così cretina.-
- Non hai avuto qualcuno che ti aiutasse oltre a Stephan?-
- Solo una mia amica ma a parte lei no. A scuola ero evitata da tutti. Però sapevano da chi andare quando volevano qualche favore.-
- Hai mai baciato o portato a letto un ragazzo?-
- Non ci penso nemmeno ora, manco fosse l'ultimo uomo in una terra senza donne. Piuttosto mi soddisfo da sola.-
Hèlen scoppiò a ridere.
- Andrea Vanja Nyber trovata a fare atti poco casti.- disse tra le risate.
- Sono tutt'altro che innocente baby.-
Hèlen si chinò e le lasciò un bacio dolce sulle labbra.
- Dobbiamo dormire, domani c'è la scuola.- le disse.
- Ok.-
Andrea si mise a sedere e le permise di stendersi sotto le lenzuola e fece anche lei lo stesso.
- Un giorno o l'altro ti rubo il profumo, persino le lenzuola odorano di te.-
Hèlen si coprì fino al collo e si raggomitolò su se stessa.
- Sembri una bambina.-
- Non è vero!-
- Sei comunque più piccola di me.-
- Solo di qualche mese.-
Andrea sorrise e le diede un bacio casto sulle labbra.
- Notte piccola.-
- Notte An.-

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