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Maxweell

<< Sarah non fare così >> dice asciugandomi le lacrime.

<< Ma- >> mi azzitisce mettendo l'indice del suo dito sulle mie labbra.

<< Non devi dire niente >> dice scuotendo la testa con un leggero sorriso. << Adesso ti comporti così perché provi pena per me, ma quando passerano i giorni ti dimenticherai di tutto e di me>>

<< Max, io non ho mai smesso di averti nella mia ment- >> ma mi interrompo da solo capendo che cosa stessi per dire. Mi stavo per rovvinare l'esistenza inconsapevolmente.

<< Hai ragione >> dico soltando.

All'improvviso il ragazzo davanti a noi scoppia a ridere, così, dal nulla.

Mi volto verso Jesse corruciando la fronte confusa. << Ma che cavolo di problemi hai? >> domando.

<< Lui non te l'ha detto eh? >> ridacchia guardando dritto negli occhi Max, che si irrigidisce tenendomi più stretta fra le sue braccia.

<< Dirmi cosa? Lui non ha il diritto di dirmi nulla, perché io non sono nessuno >> ametto realista.

<< Questo è il bello, tu ti sbagli piccola. Tu per lui se molto importante, tu sei qualcuno >> dice indicandomi. << vali un sacco di bei verdoni Sarah Kim >> ridacchia.

<< Non chiamarla "piccola", bastardo >> sibila tra i denti Max, stringendo i palmi delle mani in un pugno.

<< Io penso che sia il caso che torni in clase >> mormoro staccandomi dalle braccia di Max, avviandomi verso la classe.

Max

La guardo andarsene via, mentre Jesse continua a ridere come un sadico. << Ti devi calmare >> borbotto riferendomi alla sua strana risata.

<< Bro, è meglio che le dici anche cosa tu abbia fatto, o lo farò io >> dice sorpassandomi con un ghigno. << dobbiamo essere pari Pairot >>

<< Primo; non sono il tuo bro, perché se lo ripeti ti do un pugno in piena faccia da farti volare i denti, e due; nessuno mi minaccia >> dico camminando affianco a lui a testa alta.

<< Mi manchi >> dice all'improvviso facendo un broncio da cane bastonato. << eri il mio braccio destro >> appunto ero. Come risposta li faccio il dito medio e busso alla porta.

<< La tua recitazione e di pessima qualità >> dico con un ghigno di vittoria quando socchiude la bocca scioccato.

Sarah

<< Ahia! Sarah! Ma che hai? >> domanda Lexa quando inizio a stringerle il braccio tascinandola verso la sua auto.

<< Voglio andarmene da qui >> borbotto.

<< Certo, ma potevi anche dirmello come una persona civile invece di staccarmi il braccio >> borbotta scrolandosi di dosso la mia mano dal suo braccio.

Quasi vicini all'auto ma ecco che si piazza Mr. disastro davanti a noi, se mai a me.

<< Dovrei passare >> dico cercando di andare verso l'auto di Lexa.

Scuote la testa con un ampio sorriso. << Tu non vai da nessuna parte, se prima non parli con me >> mi impone incrociando le braccia.

<< Spiritoso, ora togliti >>

<< Non puoi abbadonarmi! >> urla all'improvviso mettendosi in ginocchio davanti a me.

Mi guardo intorno notando dei sguardi osservarci << Che cavolo stai facendo? Stai attirando l'atenzione dell'intera scuola, cazzo >> sibilo tra i denti.

<< Come faremo con il bambino?! >> piagnucola.

Gli affero il braccio, e alzandosi da terra ci avviamo verso la macchina di Lexa. << Ehm, perché cavolo questo buzzuro è vicino alla mia macchina? >> domanda squadrandolo con un sopracciglio alzato.

<< Beh, il mio nome è Max, ma va bene anche così >> dice facendo spalucce.

<< Niente di che >> dico gesticolando. << Ora dimmi quello che devi dirmi o giuro che ti stacco l'osso del collo >> borbotto tirandolo per in coletto della maglietta.

<< Uh, fino a pochi minuti fa stavi frigando per me e adesso cerci di minacciarmi di una morte in stile the vampire diaries? >> scoppia a ridere.

<< Tu che cos... oh mio dio! Hai pianto per lui? Io... not commet. >> borbotta Lexa alzando le mani al cielo per poi entra all'interno dell'auto.

Lascio la presa del colleto e incrocio le braccia. << Senti muoviti a parlare>> borbotto guardando qualsiasi cosa che non siano i suoi occhi.

<< Sabato sei libera? >> mi domanda mordendosi l'interno guancia nervosamemte.

Se avessi in questo momento un qualsiasi liquido all'interno della mia bocca glielo sputerei in faccia, ma mi limito a sgranare gli occhi. << C-che cosa? >> domando balbettando.

Lexa abbasa i finestrini e guarda Max. << Che cosa?! >> ripete urlando.

<< Cosa sono quelle facce? Non ti ho mica chiesto di venire a casa mia a praticare un po di sesso >> dice con nonchalance.

Strabuzzo nuovamete gli occhi e inizio a tossire come se non ci fosse un domani. << Ma che cazzo? Okay, tu ora entri in macchina. Tu, beh e meglio che stai lontano dalla mia vista se non vuoi essere investito >> dice Lexa aprendo la la portiera.

<< Sei libera? >> mi domanda di nuovo.

<< Ti risponderò con un messaggio >> dico solamente, e lui annuisce lasciandomi andare via.

Che cazzo sta succedendo?

Ti salverà un CapricornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora