< thirteen >

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Era domenica, e questo voleva dire sushi. Ogni domenica - era d'abitudine - che io e mi madre andavamo di sera a mangiare il sushi, ma questa volta il mio stomaco si rifiutava di mangiarlo.

Vi chiederete perché?

Avanti, stiamo parlando di sushi. Il sushi è la vita, il sushi e buono! E beh, lo è ma il mio stomaco si ritrasse non appena i miei occhi trovarono in un dei tavoli Max con la sua famiglia.

Volevo nascondermi sotto al tavolo ma mia madre mi avrebbe preso per una pazza - come se non lo fossi - , ma non era ancora Lunedì e noi due dovevamo parlare del bacio, - se mai - io dovevo parlargli del bacio.

Cercai di mangiare il sushi ma non c'è la facevo, e mia madre lo notò. Non nota mai niete e proprio questo doveva notare?

< Tesoro stai bene? > mi domanda corruciando la fronte. < Perché non lo mangi? > chiede puntado le sue bacchete sul mio cibo.

< Ma io lo sto mangiando > dico per poi riprendere le bacchete - che avevo momentaneamente posato sul tavolo - e presi un nighiri al salmone e lo misi tutto in bocca. < Vi sto? > dico con fatica.

< Che schifo Sara! > borbotto mia madre a voce alta girando il viso per non guadarmi. Stavo per sputare il nighiri - per colpa della risata - immagiandomi Lexa al posto di mia madre.

Non so perché - ma sono veramete una stupida - il mio sguardo passo a quel tavolo dove trovo Max fissarmi, e non appena mi vede scoppia a ridere.

Oh mio dio! Voglio soterrami. Ingoio a fatica il nighiri al salmone e avverto mia madre che devo andare in bagno.

Arrivata mi guardo allo specchio, socchiusi la bocca per parlare ma in quel preciso momento stava per entrare qualcuno. Sgrano gli occhi spaventata e vado verso il bagno delle ragazze per poi chiudermi dentro.

Socchiudo la porta per intravedere nella fessura, che ho fatto chi, era.

Fanculo il karma.

Si volta verso la mia porta che chiudo di scatto. Sto arrosendo come se non ci fosse un domani, sto bruciando porca patata!

Mi volto verso il gabinetto chiudendo gli occhi cercando di respirare normalmente, ma la porta si apre  - che stupia! Non l'avevo chiuso - mi giro lentamente.

< Non sai che si bussa? > sbotto incrociano le braccia cercando di non fare vede come sono agiata e nervosa.

< Ciao anche a te splendore > mormora facendomi l'occhiolino squadrandomi da testa a piedi.

< Sei un pezzo di mer- > ma mi interrompo da sola quando inizio a sentire delle voci.

< Oh dio! È mia madre > diciamo all'unisono io e Max. La maniglia della pirta si abbassa, e Max mi spinge all'interno del bagno così che entri anche io. Chiude la porta a chiave e si avvicina a me tappandomi la bocca con la sua enorme mano.

< non parlare > mi sussura all'orecchio facendomi così sentire un trillione di emozioni.

Vaffanculo Pairot.

< Con chi sei? > domanda mia madre a Lisa.

< Con mio marito e mio figlio, mi figlia è partita via > dice con un tono triste. Mi volto verso Max che tiene lo sguardo basso, perché non me l'ha detto?

Forse non aveva tempo stupida!

< Oh... e quando è partita? > domanda mia madre curiosa.

< l'atro ieri > dice con un sospiro stanco Lisa. < Ha trovato una casa e non voleva più rimanere con noi, Max ha cercato per due giorni di convincerla a farlla restare ma non ci è riuscito >

Sgrano gli occhi soppressa. Okay, perché cavolo non me l'ha detto?! Mi volto nuovamente verso Max che continua a guardare il pavimento.

< Lisa è normale > dice mia madre. < La tua almeno se ne andata a ventanni, Sarah ha già pianificato il suo futuro. Ha già immagianto la sua casa e se ne sta trovando una, a diciotto anni non sarà più con me > scoppia a ridere mia madde cercando di riportare su il morale di Lisa.

pero alcuni minuti c'è del silenzio, penso che si stanno abbraciando. Max avvicina la sua mano alla porta per sbloccarla ma lo fermo.

< Andiamo sù > dice mia madre.

< Unitevi a noi >

< Certo >

Sentiamo la porta chiudersi, questo significa che se ne sono andate. Max toglie la sua mano dalla mia bocca e si siede sulla tavoletta.

< Perché non me l'hai detto?! > sbraito.

< Perché non mi hai detto che te ne vuoi andare quand compierai diciotto anni!? > sbraita invece lui alzandoai di scatto dalla gabinetto.

Devo piegare leggermente la testa per giardallo, siccome io sono bassa e a differenza sua per me lui è un gigante.

< io... io... > balbetto non sapendo cosa dire. < non ti dev nessuna siegazione! > urlo aprendo il bagno.

< invece devi! Perché io ti voglio! Tu fai parte della mia vita! Non puoi andartene > dice fermandomi il polso.

Ti salverà un CapricornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora