< twenty five >

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Aspetto seduta sul letto, abraccia incrociate, l'arrivo di Maxweell. Col cazzo che esco da questa camera! La faccia di quel sbrufone mi fa salire l'istinto omicido.

Lo sento caticchiare vicino la porta. Mi alzo di scatto dal letto, e mi dirigo verso essa dove le do un calcio forte quasi da buttarlla giù.

Sento un urlo di spavento da parte di Manuel, e sorrido vittoriosa.

<< Bastarda! >> sbraita.

<< Ne vado fiera! >> urlo per poi ridere.

<< Ti senti potente perché sei protetta da questa cazzo di porta! >>

Alzo un sopracciglia e socchiudo la bocca. Mi sta sfidando?

Apro la porta a chiave rivelando la mia figura. << ora mi sento più potente di prima >> dico incrociando le braccia con un ampio sorriso.

Manuel è seduto a terra a massagiarsi la fronte dove ha un bernoccolo. Alza la testa guardandomi con un cipiglio sul volto e un  broncio sulle labbra.

Come è adorabile! Se solo non avesse quel carattere di merda...

<< ah ha. Molto divertente >> rotea gli occhi sbuffando. << mi dai una mano? >> chiede porgendo la sua mano in attesa che l'afferassi per aiutarlo.

Guardo la sua mano e poi lui. << stai scherzando? >> scoppio a ridere. << alzati da solo >> dico sorpassandolo.

<< Sarah >> mi chiama, ma non l'ascolto. << ti prego >> mi supplica.

Perché il mio cuore di pietra lo è a metà?

Roteo gli occhi e mi volto verso di lui. << Ti odio >> borbotto afferando la sua mano.

<< Grazie dolcezza >> dice facendomi l'occhiolino.

<< Ma vaffancul... >> non termino la frase che lui mi attira a sé, e cado sopra il suo corpo.

Scoppia a ridere vedendo che sulla mia fronte ho il medesimo bernoccolo che ha anche lui. Cadendo ho sbatutto contro il pavimento. 

Fantastico! Ho un mal di testa assurdo adesso.

<< Manuel, ti giuro che appena mi alzo avrai due secondi per correre >> sbraito cercando di staccarmi dal suo corpo.

<< vedremmo >> ridacchia malizioso, capovolge la situazione mettendosi sopra di me, così che non possa sfuggire dalle sue grinfie.

<< togliti! >> sbraito dando dei pugni contro il suo petto, ma lui come risposta mi scoppia a ridere in faccia.

Ma che cavolo di problemi ha?

<< smettila! Sembra che hai bisogno di un esorcista per la tua risata malata >> dico ridendo.

<< sembra che abbia contagiato anche la sottoscritta >> ride spostandomi un ciocca dei miei capelli bondi dietro l'orecchio.

Smetto di ridere o le guardo fisso negli occhi. Cazzo i brividi. . .

<< Non mi piaci >> dico all'improvviso seria.

<< Nemmeno tu >> afferma lui con un mezzo sorriso.

Sentiamo la porta aprirsi. << Ciao, ho portato del fotutto cibo e. . . >> ma si ferma appena nota Manuel sopra di me, sul pavimento.

Lo spintono via e mi alzo in piedi in uno scatto simile a una saetta. << uhm ehy! >> lo saluto avvicinandomi a lui, ma non contraccambia il saluto.

<< scusate se vi ho interrotti >> sbuffa soprassandomi con una leggera spallata.

Socchiudo la bocca scioccata dal suo comportamento, e chiudo la porta.

<< Non stavamo facendo nulla di male >> dico senza problemi, perché è la verità.

<< Si, ci stavamo conoscendo >> dice ammicandomi Manuel, mentre si alza da terra.

<< certo, tu sopra la mia ragazza >> borbotta Maxweell sistemando i vari oggetti nei loro respettivi posti.

Aspetta! Mi ha definito la sua ragazza? Sono la sua cazzo di ragazza!?

Porto le mani alla bocca cercando di non sclerare, ma purtroppo mi sfugge un urlo di esultazione. I due ragazzi si voltano verso di me.

<< Tutto okay? >> dicono all'unisono, si voltano uno verso l'altro scoccandosi uno sguardo omicidia.

<< uhm... s-si, sto bene >> balbetto dirigendomi verso la camera. << è meglio che vada a riposare >>

<< io dormo sul divano >> mi informa Maxweell. Mi volto verso di lui, che non mi degna di uno sguardo, e abasso lo sguardo triste annuendo.

***

Mi sento vuota, sola e infredollita.

Mi alzo dal letto e a piedi nudi, in punte, esco silenziosamente dalla camera.

Porca puttana, i miei piedi si stanno congelando.

Aumento il passo e vado in cucina. Ho bisogno di qualcosa che mi riscaldi il corpo.

Prendo una pentola e la riempio con dell'acqua del rubinetto, la metto sui fornelli e accende il fuoco aspettando che si riscaldi. Quando metto l'indice all'interno dell'acqua lo caccio velocemente indietro.

<< Cazzo! >> sbraito, in sottovoce, succhiando l'indice dolorante.

<< Ma non puoi fare una beata minchia senza farti male? >> borbotta la voce assonnata di Maxweell.

La delicatezza con le parole le ha mandate a fanculo.

Lo fulmino con lo sguardo e non dico nulla. Prendo la pentola e la verso all'interno della tazza, ma ne rimane ancora un po.

<< posso averllo anch'io?>> domanda gentilmente.

Annuisco, e prendo un'altra tazza con un po di difficoltà. Verso l'acqua all'interno per poi prendere due bustine da thè ai frutti di bosco mettendoli all'interno delle due tazze.

Porgo la tazza a lui, che mi ringrazia con un cenno della testa. Prendo la mia soffiandoci sopra per poi sorseggiare il liquido caldo da essa.

<< Puoi dormire con me? >> chiedo in un sussuro. Il mio orgoglio in questo momento lo mandando in culonia, ho bisogno di lui. Punto.

Lui mi guarda male e spostata lo sguardo verso la camera di Manuel. << vallo a chiedere a lui >> dice con una risata amara, superandomi.

Spalanco la bocca scioccata dal suo comportameto. Sta fotuttamente scherzando?!

Poso in modo brusco la tazza sul ripiano della cucina. << Ma che ti ho fatto?! >> domando alzando la voce scazzata dal suo comportamento da cazzone.

Non mi risponde ignorandomi. << Max, ho parli adesso o mene vado, e non mi vedrai più. >> lo minaccio seria incorciando le braccia.

Si volta verso di me e scaglia la tazza di te contro il muro, a pochi centimetri da me. Sulsulto spaventata. << Tu sei mia! >> sbraita avviciandosi in modo pericoloso a me.

<< Lui non ti deve toccare, e tu non devi toccare lui >> mi impone puntandomi un dito contro. << ti ho detto che puoi dare a tutti quello che vuoi, ma questo >> dice toccandomi il cuore. << e questo >> sussura accarezando la pelle. << è mio >>


<< tu sei mia, e io ti marchiero >>

Ti salverà un CapricornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora