Dopo una tempesta, si sa, torna sempre il sereno, e quello fu proprio ciò che successe ai nostri occhi. Le lacrime si prosciugarono, lasciando il posto al limpido colore delle iridi. Le nubi si erano dissipate, e finalmente potevamo tornare a sorridere.
Ash andò a preparare nuovi caffè per tutti quanti. Non so quanti ne bevvi in totale, ricordo solo la sensazione causatami dalle mie cellule impazzite a causa dell’eccesso di caffeina. Mi venne voglia di bere una lattina di Coca Cola, ma il distributore automatico indicava chiaramente il prezzo da pagare per averla, così accantonai l’idea.
Un camper entrò nel parcheggio. Ne scese un uomo sulla quarantina, il quale ci lanciò una rapida occhiata prima di sparire dietro i cespugli a fare i suoi bisogni.
“Che schifo. Ma non si vergogna?” domandò Harry stizzito.
Ashton scoppiò a ridere, mentre io e Luke ci limitammo a tenere gli occhi puntati sul cielo, un sorriso leggiadro stampato in volto.
“Ehi Styles, per caso non ti è mai capitato di dover usufruire della natura come toilette pubblica? Eh?”
Harry sbuffò, guardando Ashton infastidito “ti ho detto di chiamarmi Harry, Irwin”
“Ed io ti ho chiesto di chiamarmi Ashton” ribatté lui, incrociando le braccia al petto e mettendo un finto broncio.
“Calmi voi due. Non iniziamo a litigare ancor prima di essere partiti, d’accordo? Dunque, ora spiegheremo i dettagli del piano” Luke si strofinò il mento, con fare pensieroso. Vidi Harry passarsi una mano fra i capelli, mentre Ashton spostò la sua sedia accanto alla mia e mi passò un braccio attorno alle spalle. Mi accoccolai nell’incavo della sua spalla. Sentii una sensazione di potere assoluto, come se nessuno, da allora in poi, avrebbe più potuto farmi del male.
“Dunque, ci ho rimuginato a lungo, mentre ero in macchina con Ash, e…”
“Davvero ci hai rimuginato sopra? Sei sicuro di quello che dici? A me sembra di ricordare che tu abbia semplicemente riso tutto il tempo” ribadì Ash, interrompendo il discorso appena avviato di mio fratello.
Vidi Luke fulminarlo con lo sguardo, per poi inumidirsi le labbra con la punta della lingua “taci, Ash. Ho avuto un anno di tempo per pensarci, e in macchina ho solo abbellito la mia idea con gli ultimi dettagli”
Il silenzio calò sotto il tendone. Guardai Harry, sconcertata, e lui mi afferrò una mano da sopra la superficie del tavolo. Restammo a guardarci, in religioso silenzio, per parecchi minuti, fino a quando io non gli sorrisi e lui, soddisfatto di essere riuscito a strapparmi quel gesto così banale per alcuni e prezioso per altri, si voltò verso Luke, raggiante.
“Continua” lo incoraggiò, e anche io feci un cenno di assenso con la testa, incalzandolo.
Luke sospirò, poi proseguì “bene. Come stavo dicendo prima che quel coglione del mio migliore amico mi interrompesse con un’entrata in scena del tutto indesiderata, mentre viaggiavamo verso Willennie su quel catorcio ambulante, ho avuto modo di raffinare il nostro piano. Già, raffinare, proprio come si usa fare con il petrolio. Comunque, non voglio divagare. Avendo avuto modo di osservare la bozza del piano steso da zia Margaret e papà, anche se suppongo che la maggior parte del lavoro sia stata la zia a farlo, ho appreso che il loro progetto di ricerca si estende alla sola area di Darwin. Al massimo, nel giro di un mese arriveranno ad estendere la loro ricerca sull’intera area del Territorio del Nord. Ho anche pensato che, con ogni probabilità, estenderanno la loro ricerca anche a Sydney. Brisbane, Melbourne e Canberra sono anch’esse delle ottime candidate, ma a quelle arriveranno forse fra tre o quattro mesi circa, se non di più. Per cui, ho deciso fosse il caso di concentrarci sulla costa occidentale del Paese.
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Ricordaglielo anche quando in cielo brilla il sole
FanfictionHo iniziato a scrivere questa storia il 25 aprile 2014 alle ore 21:09 e 28 secondi. Non so ancora quando metterò la parola "fine", ed anche se sono curiosa di sapere quando ciò avverrà, so che quello è un momento ancora lontano. Vorrei potervi dire...